Una giornata dedicata ai bambini delle scuole di Zaghouan

Giovedì 13 dicembre è stata una giornata dedicata ai bambini della scuola di Nadhour. Il Ministro dell’Educazione, Hatem Ben Salem, e l’Ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, accompagnato dal Direttore Regionale dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) a Tunisi, Flavio Lovisolo, e la Rappresentante del Programma alimentare mondiale (PAM), Maria Lukyanova, hanno organizzato una visita alla scuola primaria “Henchir El Jadid” di Nadhour nel Governatorato di Zaghouan.

Si tratta di un istituto che sta beneficiando di un progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana e realizzato da PAM che mira al potenziamento della mensa scolastica e alla creazione di un orto in grado di fornire prodotti per la stessa cucina della scuola. Il Ministro e l’Ambasciatore italiano hanno così avuto l’occasione di sedersi a tavola con i bambini, durante la pausa pranzo.

Cosi si è espresso l’Ambasciatore Fanara: “È un piacere poter vivere oggi la quotidianità degli studenti di questa scuola. Grazie al finanziamento della Cooperazione italiana, la capacità produttiva della scuola consente la distribuzione di pasti ad altri cinque istituti del Governatorato di Zaghouan. La volontà di includere nel nostro approccio/contributo scuole in tutto il territorio nazionale, anche quelle situate in aree remote e rurali, corrisponde all’impegno italiano e del PAM per sostenere l’azione del Ministero dell’Educazione. In realtà, voglio ricordare che la Cooperazione Italiana ha già finanziato, in questi ultimi anni, l’acquisto di cucine moderne in 137 scuole in Tunisia, contribuendo ad un ampio programma del Ministero dell’Educazione per migliorare i servizi delle scuole pubbliche tunisine”, ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia.

Il progetto, finanziato dalla Cooperazione Italiana con un contributo di 2,5 milioni di euro, fa parte dei fondi stanziati sulla base del Memorandum d’intesa firmato tra Italia e Tunisia per il periodo 2017-2020. Questa iniziativa ha tra i suoi obiettivi quello di testare un modello innovativo di alimentazione scolastica, che prevede la creazione di cucine “centrali” in grado di produrre e distribuire pasti nutrienti e caldi per le scuole “satelliti”, che attualmente non hanno spazi e attrezzature adeguate a prepararli. Il progetto prevede anche la creazione di 30 orti scolastici in 20 scuole, che saranno curati e coltivati ​​da gruppi di sviluppo agricolo locale. Nel caso di Nadhour, il gruppo agricolo è esclusivamente composto da donne della comunità locale. I prodotti di questi orti contribuiranno così al fabbisogno alimentare della scuola, a sensibilizzare i bambini e gli insegnanti sull’alimentazione sana e al miglioramento del reddito delle donne che vivono in queste zone rurali.

La Rappresentante del PAM, Maria Lukyanova, ha dichiarato che “Continuando a fornire un pasto al giorno per i bambini mentre crescono, li incoraggiamo a rimanere a scuola e miglioriamo le possibilità di raggiungere buoni risultati scolastici. Il collegamento tra i piccoli agricoltori locali, compresi i gruppi di donne rurali, attraverso programmi di alimentazione scolastica, aiuta a sostenere l’economia rurale, garantendo la sostenibilità di questi programmi”.

Il Ministro dell’Educazione, Hatem Ben Salem, ha colto l’opportunità offerta dalla visita per osservare i risultati concreti della cooperazione bilaterale tra Italia e Tunisia e di quella multilaterale con il Programma alimentare mondiale, e per ringraziare i partner, sottolineando l’importanza del sostegno ricevuto e la volontà di proseguire su questa strada tracciata.

Iniziativa umanitaria in favore del Governatorato di Nabeul, dopo le inondazioni che hanno colpito la regione

Per far fronte all'emergenza a seguito delle inondazioni che hanno colpito la regione di Nabeul lo scorso settembre e in risposta alla richiesta delle autorità tunisine, la Cooperazione italiana ha inviato beni di prima necessità per un valore di circa 30 000 euro.

I prodotti sono stati consegnati alla Croissant Rouge di Nabeul il 7 novembre alla presenza di SE l'Ambasciatore d'Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, la Governatrice di Nabeul, Salwa Khiari e il Rappresentante dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in Tunisia, Flavio Lovisolo.

"Siamo sempre al fianco della Tunisia. E oggi a Nabeul stiamo aiutando una popolazione vittima di un disastro naturale. Confermiamo quindi l'amicizia e la solidarietà che legano i nostri due paesi. L'aiuto fornito oggi in Tunisia si aggiunge al finanziamento di 50.000 euro che la Cooperazione italiana ha messo a disposizione della Federazione internazionale delle società della Croce rossa e della Mezzaluna rossa (FICROSS) per il Fondo creato per le calamità (DREF), per le attività di soccorso e di assistenza umanitaria svolte dall'organizzazione sul territorio tunisino, a beneficio della popolazione locale", ha dichiarato S.E. l'Ambasciatore d'Italia a Tunisi.

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L'Ambasciatore d'Italia Lorenzo Fanara durante la consegna degli aiuti

 

I giornalisti presenti alla cerimonia

 

 

 

 

Investire in un’innovazione collaborativa

"Investire in un'innovazione collaborativa" è lo slogan lanciato dal Forum organizzato oggi a Tunisi, , dal Ministero dell'Industria e delle Piccole Medie Imprese, in collaborazione con il Ministero di istruzione superiore e ricerca scientifica e l'Associazione tunisina di Technopark, alla presenza del Capo del Governo, Youssef Chahed. Il Forum fa parte del progetto "Sostegno ai poli di competitività tunisini", finanziato dalla Cooperazione Italiana nell'ambito di un più ampio programma di sostegno al settore privato, che ha ricevuto un finanziamento italiano di 3 milioni di euro.

Questa iniziativa mira a rafforzare e consolidare le competenze nello sviluppo economico e di marketing regionale di quattro poli tunisini (Monastir, Gabes, Biserta e Sousse) che operano nei settori alimentare, meccatronica, chimica e tessuti.

L'obiettivo di questa stretta collaborazione è favorire la creazione di nuovi servizi commerciali locali per attrarre investimenti, utilizzando strategie innovative di marketing territoriale, nuovi piani di gestione sostenibile e costruendo nuove reti di collaborazione tra le due sponde del Mediterraneo.

"Questa partnership tuniso-italiana incoraggia lo sviluppo tecnologico del settore privato attraverso lo scambio di esperienze tra i nostri due paesi. Si tratta di un'iniziativa che conferma il sostegno prioritario dell'Italia per la stabilità e la prosperità della Tunisia", ha dichiarato l'Ambasciatore SE Lorenzo Fanara a margine del Forum.

Da parte sua, Davide Canavesio, Direttore Generale di Environment Park (la società italiana responsabile delle attività di progetto a Torino), ha dichiarato: "Siamo onorati di far parte di questo programma. Il parco tecnologico è un punto d'incontro e di impatto sul territorio, non virtuale, ma reale e tangibile. La nostra esperienza ci ha dimostrato che l'Environment Park è un modello vincente e spero che aprirà la strada a nuove opportunità di business tra aziende di entrambi i paesi ".

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L'Ambasciatore italiano, Lorenzo Fanara, durante il suo discorso al Forum

 

 

 

Un progetto AICS per favorire il reinserimento dei migranti di ritorno in Tunisia

Entra nella sua fase operativa il progetto PINSEC, dedicato ai percorsi di inserimento sociale di giovani e donne potenzialmente migranti o migranti di ritorno. Si tratta di un’iniziativa realizzata dall’ONG italiana CIES e finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Sono diverse le attività svolte e i risultati raggiunti ad un anno dall’esordio di quest’iniziativa, tra queste vi è da sottolineare l’entrata in funzione dell’Hub Dar El Ourabi, situato a Manouba nella periferia Nord Ovest di Tunisi, che è diventato a tutti gli effetti il punto di riferimento delle attività progettuali più rilevanti. È all’interno di questo spazio rinnovato e restaurato nel quadro del progetto che vengono organizzati tutti i corsi di formazione, di accompagnamento e di sostegno all’inserimento lavorativo dei giovani tunisini beneficiari dell’iniziativa.

A riprova della dinamicità e della polivalenza dell’Hub è utile sottolineare come nell’ultimo mese siano stati organizzati diversi seminari e corsi di formazione come ad esempio il corso su “Media e migrazione: per una copertura mediatica professionale e pluralista”. Tale seminario, aperto a tutti i giornalisti tunisini (della carta stampata, online, radiofonici e televisivi), è in realtà la continuazione naturale di un analogo percorso formativo organizzato già lo scorso anno, 2018. Mentre la prima edizione si era limitata all’organizzazione di lezioni frontali sul tema del fenomeno migratorio nei media, in questa seconda parte si è optato per un approccio più partecipativo.

La risposta è stata positiva, considerata l’affluenza sopra le previsioni (24 i giornalisti alla fine presenti). Durante questi tre giorni i partecipanti hanno cosi potuto ascoltare le interessanti lezioni di un giornalista affermato nel panorama tunisino come Mohamed Chalbi (già membro del Centro Africano Internazionale di Formazione dei Giornalisti), oltre che di diverse personalità esperte sul tema migrazione, di diverse organizzazioni come ad esempio l’OIM. .I giornalisti sono stati cosi sottoposti ad un’esercitazione di gruppo: l’analisi comparata di reportage sul medesimo fatto di cronaca a tema migrazione, raccontato da differenti testate e con diversi stili narrativi. A seguire c’è stata una discussione di gruppo per stabilire quali fossero le caratteristiche che potessero rendere un articolo più professionale e credibili rispetto a un altro (verifica delle fonti, coerenza della narrazione, correttezza dei dati ecc.). Infine, i partecipanti sono stati invitati a realizzare un reportage personale su una vicenda afferente al tema della migrazione,

Da sottolineare come in contemporanea a questo seminario, in un’altra sala dell’Hub è stato organizzato un diverso corso di formazione, destinato in questo caso ai funzionari municipali provenienti dal Governatorato di Gran Tunis. Grazie alla presenza di esperti in materia di protezione giuridica, i presenti hanno cosi potuto approfondire gli aspetti giurisprudenziali legati alla migrazione e più in particolare i migranti di ritorno.

Con queste buone prospettive il progetto entra nel suo secondo anno di attività e si avvia verso la fase centrale della sua realizzazione (l’iniziativa ha infatti una durata prevista di tre anni, 2018-2021). Tra le altre attività rilevanti svolte all’interno del progetto occorre menzionare i 10 workshop organizzati la scorsa estate e indirizzati agli attori locali del territorio (presidenti dei Municipi, referenti del Dipartimento Affari Sociali a livello municipale, membri eletti in carica al dipartimento Affari Sociali, Culturali, Infanzia, gioventù e Sport).

Questi seminari hanno avuto il proprio focus sull’approfondimento del profilo migratorio, dei servizi alla migrazione delle istituzioni pubbliche e della cooperazione internazionale, nonché la presentazione di buone pratiche dell’inclusione della migrazione nei piani di sviluppo locale. Saranno invece circa 100 gli operatori linguistici e culturali che verranno formati nei prossimi mesi sempre sule tema dell’inclusione sociale di potenziali migranti e migranti di ritorno.

Un evento centrale del progetto sarà infine l’organizzazione di una Fiera del lavoro, in collaborazione con la Camera di Commercio Tuniso Italiana, prevista per il prossimo giugno. A tale evento potranno cosi partecipare tutti quei giovani che, dall’inizio dell’iniziativa, si sono avvicinati ai servizi offerti dal progetto. In questo modo avranno così l’occasione di presentare il proprio curriculum ed eventuali idee imprenditoriali direttamente ad aziende tunisine nonché imprese italiane presenti in Tunisia.

Una campagna di sensibilizzazione sui rischi della migrazione irregolare è in fase di studio. Il progetto PINSEC intende coinvolgere diverse associazioni del volontariato per organizzare attività di sensibilizzazione nei vari quartieri di Tunisi con caffè-dibattito, proiezioni cinematografiche, attività sportive che mirano a veicolare un messaggio chiaro ai giovani.

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Giornalisti durante il corso di formazione

 

Italia e Tunisia rinnovano la cooperazione in materia di decentralizzazione e sviluppo locale

"La democrazia è un processo che si rafforza grazie alla partecipazione attiva dei cittadini. Per questo motivo, essa deve essere in grado di rispondere ai bisogni concreti della popolazione e garantire l'accesso ai servizi di base. Come istituzioni più vicine ai cittadini, i comuni tunisini possono rappresentare, in tal senso, un importante strumento di democrazia. Per questo l'Italia è fermamente impegnata a sostenere il processo di decentralizzazione in Tunisia con l'obiettivo di rafforzare le istituzioni locali”.

Con questa dichiarazione SE l'Ambasciatore d’Italia a Tunisi Lorenzo Fanara ha incontrato oggi, presso la sua Residenza, in presenza di SE il Ministro degli Affari Locali e dell'Ambiente, Mokthar Hammami, i sindaci dei 31 comuni tunisini di recente costituzione, che parteciperanno al programma di cooperazione italo-tunisina "PRODEC: Programma di sostegno per il decentramento in Tunisia", finanziato dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS). Grazie a questo incontro, tutte le parti interessate che saranno coinvolte in questo intervento hanno avuto l'opportunità di discutere le attività pianificate nell'ambito del programma e la loro realizzazione nei prossimi mesi.

L'iniziativa PRODEC, il cui accordo è stato firmato in occasione del primo vertice italo-tunisino del 30 aprile 2019, rientra nel processo di decentramento definito nella Costituzione tunisina del 2014 oltreché nella strategia nazionale definita dal governo tunisino. Questo programma intende migliorare l'accesso ai servizi per i cittadini in 31 comuni di nuova creazione, selezionati dal Ministero degli Affari Locali, situati in 10 governatorati (Ben Arous, Ariana, Manouba, Biserta, Sousse, Mahdia, Sfax, Gabes, Medenine, Tozeur),.

In particolare, le attività previste da questa iniziativa includono:

  • Una rinnovata partecipazione ai piani di investimento a livello comunale;
  • La costruzione di infrastrutture comunali (municipi) e la fornitura di attrezzature necessarie per la messa in servizio di uffici comunali;
  • La costruzione di infrastrutture locali nel territorio sotto la giurisdizione dei comuni;
  • Lo sviluppo e la costruzione di infrastrutture in grado di potenziare la vita economica e socio-culturale dei comuni.

Queste azioni sono finanziate con un dono di 25 milioni di euro messo a disposizione dalla Cooperazione italiana attraverso la sua Agenzia (AICS), cifra che sarà poi integrata da contributo aggiuntivo di 6,5 milioni di euro per creare partnership e sinergie tra i comuni tunisini e italiani.

"Questa giornata rappresenta un passaggio fondamentale lungo strada di cooperazione tra Tunisia e Italia, recentemente segnata dallo storico evento del primo vertice intergovernativo tra i nostri due paesi. Sono lieto di aver avuto l'opportunità di incontrare il Ministro degli Affari locali e dell'ambiente, così come i 31 sindaci che saranno i protagonisti di questo nuovo programma di cooperazione. Vorrei anche sottolineare che questa è la prima volta che un programma di cooperazione bilaterale prevede una simile cifra a dono per sostenere il processo di decentramento del Tunisia. Sono convinto che questo programma contribuirà al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nella Costituzione tunisina, che fanno anche parte della strategia perseguita dalle attuali autorità. L'Italia è onorata di avere una posizione privilegiata nei rapporti con la Tunisia, per noi un paese tradizionalmente amico. Siamo sempre al servizio dei nostri partner tunisini per supportarli nel loro processo di sviluppo e nel raggiungimento dei loro obiettivi più ambiziosi”, ha dichiarato l'Ambasciatore italiano a margine dell'evento.

 

 

Accompagnare le imprese solidali: un percorso di specializzazione per consulenti di impresa in Tunisia

Per far nascere e crescere imprese sociali e solidali che abbiano impatto sociale, sostenibilità e siano ben radicate sul territorio servono motivazione, visione, competenze, strumenti e metodologie appropriate.

Un corso di formazione professionale per giovani facilitatori, accompagnatori e consulenti d’imprese sociali in Tunisia è stato organizzato nei mesi di giugno e luglio 2019 dalla ONG italiana COSPE nell’ambito del progetto Futur Proche, finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per circa 1 milione di euro. Grazie ad una convenzione avviata con l’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), sono state coinvolte 7 regioni in questo percorso di formazione (Jendouba, Siliana, Beja, Kef, Mahdia, Sidi Bouzid e Kasserine) e in totale hanno partecipato circa 90 giovani.

Il corso si è sviluppato attraverso un mese di training teorico-pratico con 5 moduli formativi volti a:

  1. Sensibilizzare sui valori, principi e pratiche dell’economia sociale e solidale;
  2. Accompagnare un produttore o un giovane imprenditore nel definire la propria idea imprenditoriale e testarla a partire da bisogni specifici identificati a livello della sua regione e della sua comunità;
  3. Accompagnare la gestione di un’impresa sociale e solidale, con un focus particolare su governance partecipativa e collettiva;
  4. Accompagnare un’impresa in fase di post-creazione, acquisendo strumenti e metodologie per assicurare ristrutturazione di imprese in difficoltà;
  5. Rafforzare la relazione tra accompagnatori e l’ecosistema di servizi presenti sul territorio e consolidare le loro capacità di ascolto e analisi durante gli incontri con produttori e imprenditori.

I diversi moduli formativi saranno seguiti da un periodo di stage presso organizzazioni locali e poli territoriali che lavorano nell'ambito dell'economia sociale e solidale in Tunisia e sono da anni sostenuti dal COSPE. Un forum conclusivo sarà organizzato a settembre per riunire tutti i giovani consulenti, offrendo loro non solo un momento pubblico di consegna dei diplomi, ma anche incontri di approfondimento sull’economia sociale e solidale e di networking con strutture pubbliche e private potenzialmente interessate a coinvolgere i giovani accompagnatori e facilitatori nelle loro diverse attività.

 

 

 

Entra nel vivo il sostegno italiano per i comuni tunisini

Sono state avviate le prime attività del programma di sostegno alla decentralizzazione in Tunisia (PRODEC) finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Con una visita presso il Governatorato di Sfax effettuata nell’ultima settimana di agosto, l’Ambasciatore  a Tunisi, Lorenzo Fanara, insieme ad una delegazione dell’AICS, ha incontrato i sindaci di 7 comuni che rientrano nella lista delle 31 municipalità beneficiarie del programma PRODEC. Tale visita si pone quindi in linea di continuità con l’evento risalente al giugno scorso, con cui l’Ambasciatore d’Italia aveva ricevuto presso la sua residenza tutti i sindaci coinvolti in quest’iniziativa, insieme al Ministro degli Affari Locali e al Rappresentante della Caisse des Prêts et de Soutien aux Collectivités Locales (CPSCL), ente esecutore dell’iniziativa. Come ribadito nel corso di quell’occasione, la delegazione italiana ha espresso l’intenzione di mantenere una finestra di dialogo costante con la controparte locale con l’obiettivo di approfondire il contesto territoriale, nonché di cogliere i bisogni espressi dai sindaci in merito alle loro priorità sociali e di sviluppo economico, con una particolare attenzione verso la realizzazione o la ristrutturazione degli uffici comunali e l’erogazione dei servizi di base per la popolazione.

I 7 comuni del Governatorato di Sfax (Hzag Ellouza, Ennasr, El Amra, Achech Boujarbou Auodhna Majel Darj, Aouabed Khezanet, Hajeb, Ennadhour Sidi Ali Belabed) oggetto della visita saranno beneficiari di circa 8,5 milioni di euro, su un totale di 25 milioni di euro a dono messi a disposizione dall’AICS per il programma PRODEC. Tale cifra verrà utilizzata per le spese di investimento nei prossimi tre anni, in particolare per la costruzione o ristrutturazione degli edifici amministrativi, l’acquisto di attrezzature (come i veicoli per la raccolta dei rifiuti), la realizzazione di progetti di prossimità (come le strade comunali, gli scoli per le acque pluviali, l’illuminazione stradale), di progetti di sviluppo delle attività produttive e commerciali e socio-culturali.

I beneficiari di quest’iniziativa saranno i sindaci, i rappresentanti eletti e il personale amministrativo delle municipalità coinvolte, a cui si aggiungono i cittadini che potranno accedere a servizi municipali migliorati.

L’iniziativa PRODEC rappresenta quindi il concreto impegno italiano nel supporto al processo di decentralizzazione perseguito dalle autorità tunisine e stabilito dalla Costituzione del 2014. Italia e Tunisia intendono cosi collaborare al fine di contribuire alla riduzione delle disparità tra regioni, migliorando l’accesso per i cittadini ai servizi di 31 comuni di recente creazione situati in 10 Governatorati del Paese.

 

 

Al via il seminario internazionale “Risorse fitogenetiche tunisine conservate e valorizzate per le generazioni future” nel quadro del programma di Cooperazione italo tunisino

La Banca Nazionale dei Geni (BNG) e il Centro internazionale di studi agronomici avanzati del Mediterraneo (CIHEAM-Bari) stanno organizzando un seminario internazionale intitolato "Risorse fitogenetiche tunisine conservate per le generazioni future" mercoledì 02 e giovedì 03 ottobre 2019 presso l'Hotel El Mouradi - Gammarth, Tunisi.

Questo seminario internazionale è organizzato nell'ambito del programma di cooperazione tecnica tunisino-italiano per la protezione dell'ambiente e più specificamente del progetto: "Risorse fitogenetiche tunisine conservate e valorizzate", con una durata prevista di 3 anni, finanziato dall' Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) per circa 1,3 milioni di euro, a beneficio della Banca Nazionale dei Geni (BNG), e realizzato dal Centro internazionale di studi agronomici avanzati del Mediterraneo (CIHEAM- Bari).

Questo evento è un'opportunità per avere una visione d'insieme della situazione mondiale delle risorse fitogenetiche e della biodiversità, attraverso le presentazioni di relatori internazionali e quindi evidenziare lo stato delle risorse genetiche vegetali tunisine in questo senso. Il seminario permetterà inoltre di presentare un'importante opportunità per riunire professori, ricercatori ed esperti nel campo delle risorse genetiche di varie specie (ulivi, cereali, alberi da frutto e legumi alimentari) per discutere delle innovazioni nelle risorse genetiche.

Il seminario internazionale si svolgerà con il patrocinio di Sua Eccellenza Mr. Mokhtar Hammami, Ministro degli Affari locali e dell'ambiente e alla presenza di Lorenzo Fanara, Ambasciatore italiano a Tunisi, di Besma Jbeli, Segretario di Stato presso il ministro degli Affari locali e dell'ambiente, di M'barek Ben Naceur, direttore generale della BNG , di Maurizio Raeli, direttore del CIHEAM Bari e di Mahmoud Elies Hamza, presidente IRESA.

Il seminario presenterà anche relatori di organizzazioni internazionali (FAO, IOC, ICARDA), nonché ricercatori e personale tecnico delle istituzioni tunisine e italiane.

Il seminario avrà una durata di due giorni consecutivi e riunirà circa 300 partecipanti di diverse parti interessate del settore agricolo tunisino e internazionale. Il seminario prenderà avvio con una sessione inaugurale moderata da relatori internazionali per focalizzare l'attenzione sulle risorse fitogenetiche e sulla biodiversità nel mondo. Successivamente, si svolgeranno quattro incontri tematici specifici sulle colture strategiche tunisine (ulivi, cereali, alberi da frutto e legumi alimentari) e vari temi relativi alla caratterizzazione, conservazione, salvaguardia, valorizzazione e certificazione sanitaria delle risorse genetiche e discusso.

Nel programma di questo evento, ci sarà anche una sessione di testimonianze di agricoltori, associazioni e gruppi coinvolti nella conservazione e valorizzazione delle varietà locali di olivi e cereali, che illustreranno le loro "esperienze di successo" . È inoltre previsto uno scambio di esperienze e know-how tra agricoltori di diversi governatorati.

 

Primo comitato direttivo del programma della cooperazione italiana destinato a 23 municipalità libiche.

Si è svolto il 18 novembre scorso a Tripoli il primo Comitato Direttivo dedicato al programma di “Rafforzamento delle capacità di gestione delle autorità libiche per migliorare i servizi di base”, finanziato con 3,5 milioni di euro della Direzione Generale per gli Affari Politici (DGAP) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Presenti alla riunione tutte le principali istituzioni coinvolte nell’iniziativa: il Ministero libico della Governance locale (MoLG), la Commissione Centrale per le Elezioni dei Consigli municipali (CCMCE), l’Ambasciata italiana in Libia, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).

Durante la riunione sono state definite le azioni da intraprendere nel prossimo periodo per avviare quanto prima le attività di formazione del personale delle municipalità target dando l’avvio ufficiale alla fase operativa delle attività di formazione e capacity building che entrerà così nel vivo nei prossimi mesi.

Quest’iniziativa, della durata prevista di due anni, si propone di assistere le municipalità libiche e dotare il loro personale di competenze e strumenti necessari per erogare servizi essenziali e di qualità ai cittadini secondo i principi di efficacia, economicità e trasparenza. L’iniziativa si inquadra infatti in una strategia per la “good governance” volta allo sviluppo di meccanismi di coordinamento e collaborazione tra le istituzioni locali, le autorità centrali e le organizzazioni della società civile.

Grazie al partenariato con ANCI si prevede di formare 70 funzionari libici sui servizi anagrafici, patrimoniali e di gestione del bilancio applicando la metodologia di formazione di formatori, oltre alla fornitura di equipaggiamenti software e hardware, necessari per il buon funzionamento degli uffici pubblici.

“La condivisione di esperienze e buone prassi tra le Municipalità libiche e quelle italiane costituirà elemento chiave per il successo dell’iniziativa. Gli ottomila Comuni italiani, rappresentati da ANCI, costituiscono il tessuto connettivo del nostro paese e sono serbatoio secolare di conoscenze ed esperienze organizzative direttamente sviluppate dai cittadini, consolidate attraverso processi di partecipazione diretta.

Questo programma rientra nel solco delle attività che Libia e Italia portano avanti in diversi settori della pubblica amministrazione a livello locale, a partire dal “Ponte della Solidarietà” incentrato sulla consegna di aiuti di emergenza alle Municipalità libiche e il programma in corso finanziato dall’Unione Europea attraverso il Fondo fiduciario di emergenza dell'UE per l'Africa (EUTF) del valore di 50 milioni di euro, di cui AICS come partner principale è responsabile della gestione di 22 milioni di euro.

La nostra priorità è quella di sostenere le istituzioni libiche in questa fase di transizione grazie al rafforzamento delle competenze del personale della pubblica amministrazione e al miglioramento dei servizi pubblici erogati ai cittadini.”, ha dichiarato l’Ambasciatore Buccino a margine della riunione.

 

 

 

Apertura del primo centro prescolare per l’infanzia a Kairouan

Haffouz, Kairouan - 27 novembre 2019: il Ministero degli affari sociali insieme ai suoi partner ha inaugurato il primo centro di riferimento per i servizi per la prima infanzia a Kairouan che seguirà i nuovi standard stabiliti dal governo tunisino. Questo centro ospiterà 120 bambini dai 3 ai 6 anni provenienti dalla regione. Il centro servirà anche come formazione per futuri educatori della scuola materna e offrirà anche sessioni di educazione destinate ai genitori.

Investire nell'istruzione prescolare è un fattore chiave per lo sviluppo delle competenze di ogni ragazza e ogni ragazzo. In Tunisia, il 49% dei bambini di età compresa tra 3 e 6 anni, in particolare i bambini provenienti dalle zone rurali non beneficia dei programmi della prima infanzia. Durante la cerimonia di inaugurazione, Mohamed Khouini, Presidente dell'Unione Tunisina di Solidarietà Sociale (UTSS) ha espresso il piacere di vedere come il centro di Haffouz sia nato grazie agli sforzi di tutti e che i bambini beneficiano già dei servizi di qualità che il centro può  offrire.

Si tratta di uno stimolo per il governo e i suoi partner per replicare questo modello in altre regioni con l'obiettivo di ridurre le disuguaglianze in questo settore. L'UTSS continuerà a supportare questo tipo di strutture per promuovere l'accesso dei bambini delle famiglie svantaggiate in centri di qualità della prima infanzia.

"Il Centro che apriamo oggi servirà da modello replicabile dell'educazione di qualità della prima infanzia. L'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo ha contribuito con a circa 4,6 milioni di euro, per la realizzazione di questo programma dedicato all'educazione di qualità in Tunisia e che ha anche pianificato la realizzazione di altri centri di riferimento per la prima infanzia in diversi governatorati: Jendouba e Tunisi, per garantire un ambiente migliore ai bambini, per ridurre i tassi di abbandono, per promuovere una migliore istruzione e un ambiente di lavoro di qualità per insegnanti e personale responsabile per l'anno preparatorio. Ciò è stato reso possibile grazie all'impegno dei nostri partner istituzionali: il Ministero delle donne, della famiglia, dell'infanzia, il Ministero dell'Istruzione, il Ministero degli affari sociali, l'Unione tunisina di solidarietà sociale e l'UNICEF ", ha dichiarato il Rappresentante dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo Sviluppo.

Sophie Vanhaeverbeke, capo della delegazione dell'Unione europea, ha sottolineato che "questo centro di riferimento che può ospitare fino a 120 bambini di età compresa tra 3 e 6 anni, contribuirà a migliorare la qualità dell'ambiente scolastico e dell'apprendimento. Questo centro e gli altri che ispirerà, è aperto a una nuova generazione di bambini che, forse, saranno i leader di la Tunisia di domani, o almeno, ne sono certa, cittadini illuminati, impegnati e rispettosi".

Lila Pieters, rappresentante dell'UNICEF in Tunisia, ha dichiarato: "Questo centro di riferimento offre programmi di qualità per la prima infanzia per ogni ragazza e ragazzo dai 3 ai 6 anni ed è il risultato di un partenariato tra diversi ministeri, società civile, settore privato e partner tecnici e finanziari e l'UNICEF. Dopo quattro anni di preparazione logistica e pedagogica, oggi siamo riuniti per vedere il risultato di questo investimento nell'attuazione di standard pedagogici, di sviluppo e di scambio per i bambini dai 5 ai 6 anni nonché lo sviluppo delle capacità per gli educatori della prima infanzia. "