Un progetto AICS per favorire il reinserimento dei migranti di ritorno in Tunisia

Entra nella sua fase operativa il progetto PINSEC, dedicato ai percorsi di inserimento sociale di giovani e donne potenzialmente migranti o migranti di ritorno. Si tratta di un’iniziativa realizzata dall’ONG italiana CIES e finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Sono diverse le attività svolte e i risultati raggiunti ad un anno dall’esordio di quest’iniziativa, tra queste vi è da sottolineare l’entrata in funzione dell’Hub Dar El Ourabi, situato a Manouba nella periferia Nord Ovest di Tunisi, che è diventato a tutti gli effetti il punto di riferimento delle attività progettuali più rilevanti. È all’interno di questo spazio rinnovato e restaurato nel quadro del progetto che vengono organizzati tutti i corsi di formazione, di accompagnamento e di sostegno all’inserimento lavorativo dei giovani tunisini beneficiari dell’iniziativa.

A riprova della dinamicità e della polivalenza dell’Hub è utile sottolineare come nell’ultimo mese siano stati organizzati diversi seminari e corsi di formazione come ad esempio il corso su “Media e migrazione: per una copertura mediatica professionale e pluralista”. Tale seminario, aperto a tutti i giornalisti tunisini (della carta stampata, online, radiofonici e televisivi), è in realtà la continuazione naturale di un analogo percorso formativo organizzato già lo scorso anno, 2018. Mentre la prima edizione si era limitata all’organizzazione di lezioni frontali sul tema del fenomeno migratorio nei media, in questa seconda parte si è optato per un approccio più partecipativo.

La risposta è stata positiva, considerata l’affluenza sopra le previsioni (24 i giornalisti alla fine presenti). Durante questi tre giorni i partecipanti hanno cosi potuto ascoltare le interessanti lezioni di un giornalista affermato nel panorama tunisino come Mohamed Chalbi (già membro del Centro Africano Internazionale di Formazione dei Giornalisti), oltre che di diverse personalità esperte sul tema migrazione, di diverse organizzazioni come ad esempio l’OIM. .I giornalisti sono stati cosi sottoposti ad un’esercitazione di gruppo: l’analisi comparata di reportage sul medesimo fatto di cronaca a tema migrazione, raccontato da differenti testate e con diversi stili narrativi. A seguire c’è stata una discussione di gruppo per stabilire quali fossero le caratteristiche che potessero rendere un articolo più professionale e credibili rispetto a un altro (verifica delle fonti, coerenza della narrazione, correttezza dei dati ecc.). Infine, i partecipanti sono stati invitati a realizzare un reportage personale su una vicenda afferente al tema della migrazione,

Da sottolineare come in contemporanea a questo seminario, in un’altra sala dell’Hub è stato organizzato un diverso corso di formazione, destinato in questo caso ai funzionari municipali provenienti dal Governatorato di Gran Tunis. Grazie alla presenza di esperti in materia di protezione giuridica, i presenti hanno cosi potuto approfondire gli aspetti giurisprudenziali legati alla migrazione e più in particolare i migranti di ritorno.

Con queste buone prospettive il progetto entra nel suo secondo anno di attività e si avvia verso la fase centrale della sua realizzazione (l’iniziativa ha infatti una durata prevista di tre anni, 2018-2021). Tra le altre attività rilevanti svolte all’interno del progetto occorre menzionare i 10 workshop organizzati la scorsa estate e indirizzati agli attori locali del territorio (presidenti dei Municipi, referenti del Dipartimento Affari Sociali a livello municipale, membri eletti in carica al dipartimento Affari Sociali, Culturali, Infanzia, gioventù e Sport).

Questi seminari hanno avuto il proprio focus sull’approfondimento del profilo migratorio, dei servizi alla migrazione delle istituzioni pubbliche e della cooperazione internazionale, nonché la presentazione di buone pratiche dell’inclusione della migrazione nei piani di sviluppo locale. Saranno invece circa 100 gli operatori linguistici e culturali che verranno formati nei prossimi mesi sempre sule tema dell’inclusione sociale di potenziali migranti e migranti di ritorno.

Un evento centrale del progetto sarà infine l’organizzazione di una Fiera del lavoro, in collaborazione con la Camera di Commercio Tuniso Italiana, prevista per il prossimo giugno. A tale evento potranno cosi partecipare tutti quei giovani che, dall’inizio dell’iniziativa, si sono avvicinati ai servizi offerti dal progetto. In questo modo avranno così l’occasione di presentare il proprio curriculum ed eventuali idee imprenditoriali direttamente ad aziende tunisine nonché imprese italiane presenti in Tunisia.

Una campagna di sensibilizzazione sui rischi della migrazione irregolare è in fase di studio. Il progetto PINSEC intende coinvolgere diverse associazioni del volontariato per organizzare attività di sensibilizzazione nei vari quartieri di Tunisi con caffè-dibattito, proiezioni cinematografiche, attività sportive che mirano a veicolare un messaggio chiaro ai giovani.

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Giornalisti durante il corso di formazione

 

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