Cresce lo scambio tra PMI tunisine e italiane nell’ambito del progetto AICS

Nell’ambito del progetto “Appui aux Poles Tunisiens” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) con un contributo a dono di circa 850 mila euro, è stato organizzato un incontro in Italia, nella Regione Toscana, che ha visto come protagonista il Polo di Competitività di Gabes, POLITECH, e omologhe aziende italiane. Questa riunione è stata l’occasione per avere un confronto sull’applicazione delle energie geotermiche per lo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese nelle aree rurali interne di entrambi i Paesi.

La regione tunisina di Gabes e la Toscana sono infatti accomunate dalla presenza di importanti risorse geotermiche (vapore ed acqua calda) che possono essere utilizzate come fonti energetiche utili per alimentare processi produttivi.

Mentre a Gabes tali risorse sono utilizzate principalmente per la produzione in serra di ortaggi, in Toscana, grazie alle attività del consorzio COSVIG - Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, sono stati sviluppati diversi altri utilizzi, come:

  • La produzione di formaggi tipici locali
  • La crescita di alghe destinate alla cosmetica
  • Il riscaldamento ed il raffrescamento di edifici.

L’incontro, facilitato dal coordinamento della società italiana Environment Park, è stato quindi l’occasione per discutere sulla possibilità di applicare queste soluzioni anche alle PMI presenti nelle aree rurali della Tunisia.

In questo modo si sono poste le basi per una futura collaborazione tra POLITECH e COSVIG, che sarà approfondita all’interno della Rete delle Regioni Europee sulla Geotermia coordinata dalla Regione Toscana. POLITECH sarà quindi invitata ad aderire a quest’evento per condividere programmi e progetti da sviluppare all’interno dei prossimi Programmi sostenuti dall’Unione Europea e della Cooperazione Tuniso-Italiana.

Prosegue quindi l’importante scambio di conoscenze tra omologhe realtà tunisine e italiane, avviato grazie alle periodiche missioni nei due Paesi organizzate nell’ambito del progetto finanziato dalla Cooperazione italiana. L’iniziativa “Appui aux Poles Tunisiens” ha infatti l’obiettivo di creare un ambiente favorevole allo scambio di esperienze tra Italia e Tunisia e incoraggiare così lo sviluppo tecnologico del settore privato.

Visita al caseificio Geotermico “Podere Paterno” di  Monterotondo Marittimo (Grosseto)

 

Impianto geotermico di produzione di alghe Spirulina – Chiusdino (Siena)

 

Incontro con COSVIG presso il  laboratorio sulla geotermia di Larderello (Pisa). Da sinistra M.me Haifa AGREBI (POLITECH GABES),  M. Dario BONCIANI (COSVIG), M.me Wafa MANSOUR (POLITECH GABES), M.me Loredana TORSELLO (COSVIG)

Uno sguardo sul futuro con il contributo della Cooperazione italiana

Si è tenuto la scorsa settimana a Tunisi, dal 15 al 19 aprile, l’ENIT Innovation Week, evento organizzato dalla Scuola Nazionale di Ingegneria di Tunisi, nel quadro del progetto “African Innovation Leaders”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Durante i cinque giorni dedicati all’evento, sono state organizzate conferenze, laboratori dedicati all’innovazione tecnologica applicata all’industria e seminari di approfondimento sulla rivoluzione digitale.

Più di 100 persone, tra rappresentanti delle istituzioni tunisine e italiane e numerosi ingegneri di entrambi i Paesi, hanno così potuto dibattere e approfondire il tema dell’innovazione tecnologica e la sua applicazione per uno sviluppo sostenibile del continente africano.

L’ENIT Innovation Week è stato inaugurato da un forum di alto livello istituzionale, cui hanno partecipato, tra gli altri, l’Ambasciatore d’Italia a Tunisi, S.E. Lorenzo Fanara, il Direttore generale della Cooperazione bilaterale al Ministero della Cooperazione tunisino Mohamed Fadhel Hassayoun, e il Rappresentante regionale dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo, Flavio Lovisolo. Il dibattito ha permesso di approfondire temi cruciali per l’avvenire della Tunisia. In particolare, si è sottolineato come questo Paese abbia compreso piuttosto in anticipo i fattori potenziali che la nuova rivoluzione industriale può offrire in chiave di sviluppo e che, in questo senso, la cooperazione internazionale può rappresentare un utile strumento di accompagnamento all’interno di questo nuovo scenario.

Tale argomento è infatti centrale all’interno del progetto Africa Innovation Leaders. L’iniziativa, finanziata dall’AICS, coinvolge sei paesi africani (Tunisia, Niger, Nigeria, Kenya, Etiopia e Mozambico) e ha tra i suoi obiettivi quello di sostenere lo sviluppo dell’Africa attraverso il supporto e la formazione di giovani leaders, che siano in grado di affrontare le nuove sfide poste dalla rivoluzione digitale con un approccio innovativo e soluzioni adeguate.

All’interno di quest’iniziativa l’Italia si pone come Paese promotore, sia per quel che riguarda l’origine del progetto, sia per la sua esecuzione. L’idea di Africa Innovation leaders è infatti frutto della riunione del G7, a guida italiana, del maggio 2017, tenutasi a Taormina. In questa occasione, i capi di Stato del G7 e i capi di Stato di Etiopia, Kenya, Niger, Nigeria e Tunisia, nonché il Segretario Generale delle Nazioni Unite, il Direttore Generale del Fondo Monetario internazionale, il Presidente della Banca mondiale, il Segretario generale dell’OECD, il Presidente dell’Unione africana e il Presidente della Banca di sviluppo africana, hanno potuto discutere la concretizzazione della propria collaborazione tramite azioni volte al sostegno dell’innovazione e del capitale umano come mezzo di sviluppo sostenibile e di crescita inclusiva. Nel corso di questo incontro di alto livello istituzionale si sono quindi poste le basi di una discussione sulla volontà di migliorare il coordinamento tra Europa e Africa in termini di innovazione per favorire la stabilità, la sicurezza e uno sviluppo sostenibile tra i due continenti, in linea con l’Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile e l’Agenda 2063 dell’Unione Africana.

Il progetto Africa Innovation Leaders rappresenta quindi lo strumento concreto di cooperazione allo sviluppo per raggiungere quest’obiettivo.

Occorre poi sottolineare come l’azione svolta dalla cooperazione italiana in Tunisia si collochi in linea di continuità con la strategia enunciata da questo progetto. A tale proposito si possono citare alcuni risultati già ottenuti in tal senso. La Cooperazione italiana contribuisce infatti al sostegno del settore privato che spesso rappresenta il principale catalizzatore dei fattori che influenzano l’innovazione industriale. All’interno di quest’ambito sono stati sviluppati strumenti come le linee di credito per le Piccole e Medie Imprese, che oltre a favorire la creazione di impiego, promuovono lo scambio di materiale e tecnologia tra Italia e Tunisia. Sempre in quest’ottica si può citare il programma di sostegno al settore privato, in particolare nella sua componente di supporto ai poli di competitività tunisini. Tale iniziativa intende infatti favorire la creazione di nuovi servizi commerciali locali per attrarre investimenti, utilizzando strategie innovative di marketing territoriale, nuovi piani di gestione sostenibile e costruendo nuove reti di collaborazione tra le due sponde del Mediterraneo.

La Cooperazione italiana può rappresentare quindi un valido partner delle istituzioni tunisine nel favorire la creazione di un ambiente adatto a promuovere lo scambio di know-how tecnologico tra Italia e Tunisia per affrontare con le giuste risorse le sfide della prossima rivoluzione industriale.

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Il Rappresentante dell'ufficio regionale AICS Tunisi, durante l'Enit Innovation Week

L'Ambasciatore d'Italia a Tunisi durante l'Enit Innovation Week

 

L’Italia rinnova il suo impegno per lo sviluppo della Tunisia

In occasione del primo summit intergovernativo italo tunisino dello scorso 30 aprile, sono stati firmati, alla presenza dei due Primi Ministri Youssef Chahed e Giuseppe Conte, tre accordi che prevedono la realizzazione di altrettanti programmi di cooperazione allo sviluppo in Tunisia, per un totale di 75 milioni di euro.

I tre accordi riguardano alcuni assi prioritari d’intervento della Cooperazione italiana in Tunisia, tra cui: la decentralizzazione, l’educazione e la conversione del debito. Riguardo quest’ultimo asse, l’accordo firmato prevede di mettere a disposizione per la Tunisia 25 milioni di euro, che si aggiungono all’analoga cifra già operativa per lo stesso settore d’intervento dal 2017.  Ad oggi dunque le risorse che a partire dal debito saranno riconvertite in programmi di pubblico interesse arrivano a 50 milioni di euro.

Per quel che riguarda il settore della decentralizzazione, il programma, il cui accordo è stato firmato durante il summit, intende migliorare l’accesso per i servizi di base in 31 municipalità di recente creazione, suddivise in 10 Governatorati tunisini. Questa iniziativa, che prevede un finanziamento italiano a dono di 25 milioni di euro, rientra nella strategia di decentralizzazione enunciata all’interno della Costituzione tunisina del 2014 e della strategia volta alla creazione di nuovi comuni su tutto il territorio nazionale, messa in atto dal Governo tunisino al fine di ridurre le diseguaglianze tra le regioni.

Infine, il terzo programma sottoscritto riguarda il settore dell’educazione di base e si propone di migliorare le condizioni della vita scolastica di circa 66000 studenti, di 4000 insegnanti e di operatori scolastici in 260 scuole primarie, con un contributo di 25 milioni di euro a credito d’aiuto.

Occorre ricordare che un altro importante programma di cooperazione, per un totale di 57 milioni di euro, è stato sottoscritto lo scorso 18 marzo. Si tratta di un’iniziativa volta al finanziamento degli investimenti nel settore privato e in particolare per l’agricoltura e l’economia sociale e solidale. Tale programma verrà realizzato attraverso la concessione di linee di credito a tasso agevolato per gli imprenditori tunisini, erogate attraverso i circuiti bancari locali. Si tratta della prima operazione in cui viene coinvolta direttamente la Cassa Depositi e Prestiti italiana, che contribuisce al programma con un finanziamento di 20 milioni di euro.

Il summit, che ha visto anche la partecipazione dei Ministri degli Esteri dei due Paesi, Khemaies Jhinaoui e Enzo Moavero Milanesi, è stato anche l’occasione per riaffermare il costante sostegno che la Cooperazione italiana garantisce per lo sviluppo della Tunisia.

«Gli accordi che abbiamo siglato rappresentano il futuro dell’azione della Cooperazione italiana in Tunisia, che si svilupperà sempre in sinergia con i nostri partner tunisini» ha dichiarato il Rappresentante dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in Tunisia, Flavio Lovisolo, a margine della cerimonia, aggiungendo anche che: « Il nostro ruolo è in effetti quello di sostenere le istituzioni tunisine nei settori che sono da entrambi ritenuti prioritari. Infine, posso dire che un ambiente economico che favorisca la creazione d’impiego e l’innovazione, oltre ad uno sviluppo economico equo tra le regioni del paese e un’educazione accessibile per tutti, rappresentano la base per l’avvenire della Tunisia. Oggi noi siamo qui presenti per riaffermare che l’Italia sarà sempre a fianco della Tunisia lungo la via del suo sviluppo ».

Si segnala inoltre che il Primo Ministro italiano Giuseppe Conte, accompagnato dalla Sindaca di Tunisi Souad Abderrahim e dall’Ambasciatore d’Italia Lorenzo Fanara, ha avuto l’occasione di visitare il Presbiterio di Santa Croce, situato nella Medina di Tunisi. La visita ha permesso al Primo Ministro italiano di venire a conoscenza del progetto di restaurazione del complesso di Santa Croce finanziato dalla Cooperazione italiana. Inoltre, il Presidente del Consiglio ha potuto prendere visione della mostra espositiva sui progetti di cooperazione italiana in Tunisia, allestita dall’Ufficio regionale AICS di Tunisi.

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Il Presidente Conte durante la visita al Presbiterio di Santa Croce

 

 

La Tunisia rinnova i servizi dedicati all’infanzia

Nel corso di una cerimonia tenutasi venerdì 12 aprile presso la delegazione Haffouz, Kairouan, il ministro degli Affari sociali, l'Unione tunisina di solidarietà sociale (UTSS), l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) e il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF) hanno gettato le basi per il nuovo centro di riferimento per i servizi per l'infanzia.

Questo centro di riferimento sarà sviluppato nell'asilo di Haffouz attraverso lo sviluppo di locali esistenti e la costruzione di nuovi spazi seguendo i nuovi standard stabiliti dal governo tunisino. Dal prossimo anno scolastico, la capacità di accoglienza del centro raddoppierà, passando da 60 a 120 bambini. Oltre a fornire servizi per la prima infanzia, il centro di riferimento fungerà da luogo di formazione per futuri educatori prescolari, formazione continua per professionisti e offrirà sessioni informative dedicate ai genitori dei bambini. Il centro sarà aperto anche ai professionisti della scuola materna del settore privato per identificare le buone pratiche e replicarle nelle loro strutture.

Il centro di Haffouz è uno dei tre centri modello sviluppati e istituiti dal governo tunisino con il supporto tecnico dell'UNICEF, i finanziamenti dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e dell'Unione europea per bambini da 3 a 6 anni. Quest'iniziativa fa parte della Strategia nazionale multisettoriale per lo sviluppo della prima infanzia per il 2017-2025, elaborata dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Il centro sarà gestito dall'UTSS, mentre un altro centro situato a Jendouba sarà sotto il Ministero della Pubblica Istruzione. Sarà infine aperto a Tunisi, sotto la responsabilità del Ministero della donna, un terzo centro.

I tre centri presenteranno modelli replicabili di servizi di istruzione prescolastica che si basano su nuovi standard per quel che riguarda l'organizzazione degli spazi, le attrezzature, la gestione e i servizi educativi forniti alla prima infanzia. Saranno inoltre forniti corsi di formazione in materia di istruzione prescolare e nuovi approcci pedagogici in modo che i professionisti possano applicare gli standard richiesti.

Mr. Mohamed Trabelsi, ministro degli Affari sociali, ha detto che il suo ministero è "un attore importante nella promozione dei diritti dei bambini in Tunisia e in tutto il programma sviluppato e sostenuto dal Ministero in favore della famiglia e dei bambini. Questo rinnovato impegno per i bambini è cristallizzato dalla strategia nazionale per combattere il lavoro minorile, programmi di assistenza sociale inclusiva, l'istituzione di un piano nazionale di protezione sociale con la sua dimensione infantile". Ha inoltre aggiunto che "Il ministero è uno dei principali partner dei programmi multisettoriali sviluppati dal governo a favore dei bambini come il dispositivo della seconda chance previsto per i bambini e gli adolescenti che hanno abbandonato la scuola".

Eleonora Fiorello, responsabile dello sviluppo locale e il decentramento per l'Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo in Tunisia, da parte sua, ha dichiarato: "Questa cerimonia ci ricorda che i bambini tunisini sono i veri protagonisti dello sviluppo del paese. Oggi gettiamo le basi per la loro crescita al fine di migliorare la qualità dell'istruzione delle nuove generazioni per costruire la Tunisia di domani. Questo impegno non è l'unico della nostra agenzia a favore dell'istruzione in Tunisia, che è ora uno dei settori prioritari della nostra azione nel paese, insieme alla creazione di lavoro e allo sviluppo locale e regionale. In effetti, il nostro sostegno all'infanzia e all'istruzione in Tunisia mira a promuovere i diritti fondamentali di ogni bambino, ma allo stesso tempo contribuisce a migliorare la qualità della vita delle famiglie tunisine in senso lato.  Il sostegno della Cooperazione Italiana garantisce così questo sforzo nel processo di decentralizzazione avviato dalla Tunisia dopo la promulgazione della Costituzione del 2014, grazie a una migliore disponibilità di servizi cittadini tunisini nelle loro città e nelle loro regioni"

Lila Pieters, rappresentante dell'UNICEF in Tunisia, ha dichiarato di essere "felice per quest'anno delle celebrazioni del 30 ° anniversario della Convenzione sui diritti dell'infanzia, e che l'UNICEF partecipi alla creazione di questi primi modelli di centri di riferimento per la prima infanzia, che contribuiranno a migliorare la qualità dell'istruzione prescolare, un diritto per ogni bambino, che non può essere garantito senza il contributo attivo di tutti gli attori interessati: Governo, società civile,organizzazioni e famiglie. Siamo chiamati a mettere i nostri mezzi e il nostro know-how per la tutela dell'infanzia. L'UNICEF applaude l'impegno delle autorità locali e dell'UTSS a dare a tutti i bambini, specialmente quelli appartenenti alle famiglie svantaggiate, l'accesso a servizi pre-scolastici di qualità per bambini, educatori e genitori ".

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Gli insegnanti tunisini approvano la prima guida contro gli sprechi alimentari sviluppata dalla FAO con il contributo della Cooperazione italiana

60 insegnanti provenienti dalle scuole di Tunisi sono stati sensibilizzati e formati sul problema degli sprechi alimentari e hanno partecipato alla validazione della versione tunisina della prima guida sulle buone pratiche per la riduzione degli sprechi alimentari, elaborata dall’Ufficio regionale del Medio Oriente e dell’Africa del Nord della FAO.

Questo atelier partecipativo rientra tra le attività del progetto « Riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari e lo sviluppo della Catena del valore per la sicurezza alimentare in Egitto e Tunisia » finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e realizzata dalla FAO in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, delle risorse idriche e della pesca, oltre che altri partner nazionali tra cui l’Istituto nazionale dei consumi (INC).

Alla sessione di inaugurazione hanno partecipato i rappresentanti del ministero dell’Educazione, dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e del Programma Alimentare Mondiale. Ahmed Bougacha, rappresentante dell’ufficio regionale della FAO in Tunisia ha voluto salutare gli sforzi degli organizzatori e degli insegnanti, che hanno aderito a questo progetto e hanno così consacrato questa giornata per validare la prima guida tunisina dedicata alla lotta contro gli sprechi alimentari, «un documento prezioso di sensibilizzazione e un pazzo essenziale per la riduzione degli sprechi alimentari”.

Kamel Hajjem, direttore generale dell’insegnamento nelle scuole primarie ha dichiarato che la lotta contro gli sprechi alimentari rientra nella strategia messa in opera dal ministero con l’obiettivo di inculcare agli studenti questo nuovo approccio, secondo il quale il consumo alimentare necessita di un cambio di mentalità e di comportamento a tutti i livelli.

Presente alla sessione inaugurale anche Eleonora Fiorello, responsabile del settore sviluppo locale e decentralizzazione presso l’Ufficio regionale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Tunisi. La stessa ha così potuto lodare quest’iniziativa che coinvolge un ampio pubblico nella lotta contro lo spreco alimentare e completa il ciclo di sensibilizzazione in Tunisia. Inoltre, ha aggiunto che questo progetto ha un grande potenziale e si inserisce perfettamente nella strategia della Cooperazione italiana di sostegno al Ministero dell’Educazione, in particolare nel rafforzamento del sistema di alimentazione scolastica.

Per Tarek Ben Jazia, Direttore generale dell’Istituto nazionale dei consumi : "Questi insegnanti giocheranno un ruolo essenziale per la sensibilizzazione di oltre 2400 alunni, in vista della partecipazione al concorso nazionale di disegno contro gli sprechi alimentari, lanciato in collaborazione con la FAO, l’INC, il Ministero dell’Agricoltura delle risorse idriche e della pesca e il Ministero dell’Educazione. Voglio segnalare inoltre l’importanza di creare dei legami all’interno del corpo insegnanti con il fine di educare i bambini sulle questioni relative al consumo e alle perdite alimentari".

Queste attività rientrano all’interno del progetto inaugurato nel 2016 dalla FAO, in seguito agli studi che hanno permesso di comprendere l’entità degli sprechi e delle perdite a livello di filiera del latte e cereali e di identificarne le cause e hanno messo in evidenza le priorità strategiche in Tunisia. Il punto di partenza del progetto erano i dati statistici allarmanti sulla proporzione delle perdite e sprechi alimentari che arrivavano a toccare circa 200 chilogrammi all’anno per persona nella regione Medio Oriente e Nord Africa. Tra gli obiettivi del progetto, la FAO e i suoi partner puntano a migliorare la sicurezza alimentare (quantitativa e qualitativa) e ridurre l’impatto negativo delle perdite e degli sprechi alimentari sulle risorse naturali

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Al via i progetti dei giovani imprenditori del sud della Tunisia

Tunisia e Italia insieme per sostenere i giovani imprenditori di Medenine.

Giovedì 6 dicembre si è tenuta una cerimonia per la consegna dei fondi destinati al sostegno degli imprenditori di Medenine. Questo evento ha avuto luogo alla presenza del Ministro della Formazione Professionale e del Lavoro, dell'Ambasciatore d’Italia a Tunisi, del Rappresentante dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) a Tunisi e del rappresentante di UNOPS. 35 imprenditori hanno così ricevuto fondi per un valore di circa 350mila euro totali, che potranno utilizzare per lo sviluppo delle loro attività. La cerimonia rientra nel quadro del progetto "Creazione di microimprese nei governatorati di Medenine e Tataouine", finanziato dalla Cooperazione italiana con un importo di circa 1,7 milioni.

Si tratta di un'iniziativa con l'obiettivo di sostenere l'integrazione sociale ed economica dei giovani svantaggiati dei governatorati di Medenine e Tataouine del sud della Tunisi. Attraverso il rafforzamento delle capacità tecniche, imprenditoriali e di accesso a capacità di finanziamento che incoraggiano il loro impegno nelle attività produttive, il progetto mira a sostenere la creazione di 40 microimprese di queste due regioni.

"L'odierna giornata sottolinea l'impegno congiunto di Tunisia e Italia per le generazioni future, come principale motore dello sviluppo del Paese. I giovani imprenditori della regione di Medenine, che lavorano spesso in un contesto complesso e senza incentivi adeguati, hanno trovato un valido supporto nelle istituzioni con il supporto della cooperazione italiana. L'Italia sta contribuendo non solo al progetto UNOPS, ma anche alla creazione del programma della linea di credito che ha creato fino ad oggi 10.000 posti di lavoro in tutto il paese. L'intenzione non è di fermarsi qui, ma di continuare su questa strada. Una nuova linea di credito di 50 milioni è stata recentemente approvata e può diventare uno strumento essenziale anche per le imprese agricole tunisine ", ha affermato l'Ambasciatore a margine della cerimonia.

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Le donne del sud della Tunisia presentano i prodotti TATAOUI

Il 7 dicembre è stata organizzata la presentazione dei prodotti del marchio TATAOUI, frutto del lavoro di cinque gruppi di sviluppo agricolo (GDA), composti da donne provenienti dal sud della Tunisia. L'evento, a cui ha partecipato l'Ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, è stata l'occasione per gustare prodotti agroalimentari, simbolo della più antica tradizione del Governatorato di Tataouine. Questa presentazione, organizzata dalla Camera tuniso-italiana del Commercio e dell’Industria (CTICI), con la collaborazione dell'Istituto Italiano di Cultura e dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è parte di una strategia per la commercializzazione di prodotti riuniti nel marchio TATAOUI, che sono stati lanciati lo scorso aprile alla fiera di artigianato di Tunisi.

Il marchio TATAOUI sta avendo un importante riscontro in Tunisia e lo scorso ottobre questi prodotti hanno vinto il primo premio nazionale alla fiera dedicata alla "femme rurale" di Tunisi. Tutti questi eccellenti risultati sono stati raggiunti grazie all'iniziativa Ter-re, un progetto realizzato dall'ONG ARCS con il finanziamento della Cooperazione Italiana. Un’iniziativa che ha l'obiettivo di facilitare l'accesso al lavoro per donne e giovani di quattro villaggi rurali del sud della Tunisia: Rass El Oued, El Ferch, Duiret e Bir Amir (Governatorato di Tataouine).

"Lo sviluppo di un paese si basa sull'inclusione e sulla partecipazione dei gruppi più vulnerabili. Queste donne del Sud, con la loro intraprendenza, sono un esempio da seguire per far rivivere le conoscenze tradizionali e trasformarle in prodotti per il mercato nazionale. Ancora una volta, la collaborazione tra Italia e Tunisia dà risultati tangibili per lo sviluppo delle regioni svantaggiate tunisine ", ha affermato l'Ambasciatore d'Italia a margine dell’evento.

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AICS Tunisi insieme ai bambini per promuovere l’igiene nelle scuole

Tunisi - In occasione della decima Giornata mondiale del lavaggio delle mani, il Ministero dell’Educazione e il Ministero della Salute hanno lanciato in partnership con UNICEF, e con il sostegno finanziario dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), un programma per promuovere la pratica del lavaggio delle mani con acqua e sapone tra i bambini e tra gli adolescenti all’interno delle scuole primarie.

Questo programma fa parte della Strategia nazionale per la promozione del lavaggio delle mani in contesti comunitari, sviluppata nel quadro del Piano d'azione quinquennale 2016-2020, redatto dal Ministero della Salute in collaborazione con vari ministeri, dipartimenti e organizzazioni interessati, allo scopo di contribuire alla protezione della salute della popolazione.

Il programma partecipativo di lavaggio delle mani, attraverso attività ricreative (gioco, sport, arte, ecc.) per i bambini, ha quindi l’obiettivo di promuovere un cambiamento comportamentale e supportare una vita sana per i bambini, le loro famiglie e le comunità di appartenenza.

Evento di punta di questo programma è stata la cerimonia del lavaggio delle mani, organizzata lo scorso 15 novembre presso la scuola Ezzahra Jdaida nella regione di Manouba, a cui hanno partecipato il Ministro dell’Educazione tunisino, l’Ambasciatore d’Italia a Tunisi, il Rappresentante dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Tunisi e la Rappresentante di Unicef Tunisia.

Davanti ai circa 600 bambini della scuola, il Ministro dell’Educazione Hatem Ben Salem ha sottolineato come il suo Ministero “attribuisce grande importanza al miglioramento dell'ambiente scolastico per favorire l'apprendimento garantendo, allo stesso tempo, la salute e il benessere dei bambini”. Sempre il Ministro ha poi ricordato che "più di 1.000 scuole nelle aree rurali non hanno ancora accesso all'acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari e all'igiene di qualità. Il programma di educazione all'igiene per il lavaggio delle mani che stiamo lanciando oggi continuerà in molte scuole per tutto l'anno scolastico", ha infine concluso.

Il lavaggio delle mani è infatti una pratica igienica che può prevenire la trasmissione di malattie, ma non è ancora ben diffusa nella vita quotidiana dei bambini tunisini. Proprio per questo gli operatori sanitari che lavorano nelle scuole e altrove stanno intensificando i loro sforzi per inculcare questa pratica, specialmente per i bambini.

Da parte sua, l'Ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, che ha partecipato al lavaggio delle mani insieme ai bambini della scuola, ha sottolineato che il sostegno della Cooperazione italiana è parte di una più ampia strategia perseguita dall'Italia in Tunisia che mira a sostenere gli sforzi del locale Ministero dell’Educazione per migliorare la qualità dei servizi scolastici in Tunisia. In questo senso, questa iniziativa sarà integrata da interventi simili in molte scuole per garantire un ambiente scolastico piacevole per i bambini e rispettoso degli standard igienici e sanitari.

L’iniziativa rientra infatti in un più ampio programma, avviato ad ottobre 2016 e in fase di esecuzione, che ha ricevuto il finanziamento di 2,36 milioni di euro da parte della Cooperazione Italiana.

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L’AICS riafferma il suo sostegno all’alimentazione scolastica durante il Global Child Nutrition Forum

“La partecipazione dell’AICS al Global Child Nutrition Forum è stata un’occasione di confronto importante con i principali attori dell’area mediterranea. In questo modo, oltre a presentare i nostri progetti, abbiamo potuto avere una visione di insieme di molte iniziative in corso e raccogliere così idee ed elementi per migliorare la nostra strategia di intervento”.

Con queste parole il Rappresentante AICS in Tunisia, Flavio Lovisolo, ha descritto il contributo che la Cooperazione italiana ha apportato durante due importanti finestre di dialogo, organizzate durante l’evento. Il Global Child Nutrition Forum, giunto alla sua ventesima edizione, rappresenta uno dei principali appuntamenti internazionali dedicato all’alimentazione scolastica e, più in generale, alla sicurezza alimentare dei bambini. L’edizione di quest’anno 2018, appena conclusa, è stata ospitata dalla Tunisia e il Forum ha potuto così concentrare i suoi lavori sulla regione del Medio Oriente e Nord Africa (MENA).

L’AICS di Tunisi ha partecipato alla giornata d’inaugurazione, durante la quale il Ministro della Pubblica Istruzione tunisino ha organizzato una tavola rotonda di alto livello, per una discussione strategica con i Ministri che presiedono le istituzioni nazionali responsabili dei programmi di alimentazione scolastica nella regione MENA.

Tra questi, oltre al Ministro tunisino, erano presenti i Ministri e alte cariche ministeriali di IraqYemenLibiaGiordaniaSudanSiriaEgitto e Libano. I partecipanti hanno così discusso sulle rispettive esperienze nazionali, su come i programmi nazionali di alimentazione scolastica possono fornire contributi sostanziali per assicurare pace e stabilità, incoraggiare i bambini a frequentare la scuola e sostenere i mezzi di sussistenza di donne e giovani nelle aree rurali e peri-urbane, promuovendo infine la coesione sociale e contribuendo alla stabilità.

Durante il dibattito è stato possibile descrivere, nel dettaglio, l’impegno profuso dalla Cooperazione italiana in area MENA. Tra i vari interventi, sono stati citati i progetti realizzati in Libano nelle scuole primarie pubbliche per il sostegno ai bambini libanesi e siriani e in particolare agli sfollati, oltre che gli interventi in Sudan e Iraq, entrambi con l’obiettivo di rafforzare l’alimentazione scolastica e garantire la sicurezza alimentare.

Anche durante la seconda giornata, 22 ottobre, l’AICS ha partecipato ad una discussione di alto livello, entrando più nel dettaglio dell’intervento attualmente in corso in Tunisia. L’AICS finanzia infatti, con un contributo di 2,5 milioni di euro, un progetto dedicato al sostegno dell’alimentazione scolastica. Si tratta di un’iniziativa triennale realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Educazione tunisino e il Programma Alimentare Mondiale (PAM). Questo progetto introduce alcuni aspetti innovativi che vanno aldilà del semplice supporto e rafforzamento delle mense scolastiche.

Tra le varie attività progettuali, è infatti prevista la realizzazione di 30 orti scolasticiche saranno gestiti e coltivati dal personale delle scuole insieme ai bambini e col supporto di associazioni agricole locali. In questo modo si intende costruire un modello di scuola che possa acquisire nel tempo un’autosufficienza alimentare. Inoltre, la costante cura degli orti potrà permettere ai bambini tunisini di acquisire conoscenze importanti in materia di valorizzazione dei prodotti del territorio e sostenibilità ambientale. Tenendo fede alla strategia nazionale d’intervento del Ministero dell’Educazione, il progetto punta anche alla creazione di alcune scuole pilota che possano preparare i pasti anche per quelle scuole che, per insufficienza di risorse, non riescono ancora a garantire una mensa adeguata ai propri alunni. Con questi obiettivi in testa, il progetto coinvolge 46 scuole in tutto il paese e oltre7000 bambini. Un raggio d’intervento volto a garantire il maggiore impatto possibile nel sistema scolastico tunisino, così da farne un modello replicabile su larga scala.

Il progetto, con i suoi molteplici elementi innovativi, ha potuto rappresentare un esempio concreto dell’intervento italiano nell’area MENA sul tema della sicurezza alimentare durante il Forum, come confermato da un estratto della dichiarazione finale redatta dai principali partecipanti al termine dell’evento: “Ci congratuliamo con la Tunisia per la sua esperienza sul tema dell’alimentazione scolastica, che si distingue come modello regionale e internazionale, e riflette una forte volontà di migliorare la quantità e la qualità dei servizi di alimentazione scolastica, sulla base di partenariati efficaci tra il governo, la società civile e le comunità, migliorando la governance e la gestione del programma, e per meglio adattare i pasti scolastici ai contesti sub-nazionali e locali. Noi incoraggiamo la continua condivisione delle migliori pratiche e delle lezioni apprese in Tunisia con altri paesi della regione”.