La Cooperazione italiana è stata ininterrottamente presente in Tunisia sin dalla sua istituzione alla fine degli anni Ottanta. Oltre ad impegni pregressi, nel giugno 2021 è stato firmato un Memorandum d’Intesa (MoU) che definisce obiettivi, orientamenti strategici e settori d’intervento per il periodo 2021-2023 e le relative risorse (200 milioni di euro di cui 150 a credito d’aiuto e 50 a dono).
Il programma della Cooperazione italiana in Tunisia consta attualmente di un pacchetto di una quarantina di iniziative per un valore complessivo di 514 milioni di euro circa, ai quali si aggiungono 4 iniziative di carattere regionale per un importo di circa 4,7 milioni di euro. In tale contesto, si inseriscono le risorse che l'Unione europea ha affidato all’AICS in cooperazione delegata e i cui negoziati si sono conclusi con la firma del relativo Accordo a dicembre 2020 per la realizzazione dell’iniziativa denominata ADAPT. I fondi pari a 44,4 milioni di euro sono impiegati a sostenere la creazione e lo sviluppo di sistemi di produzione sostenibile nel settore agricolo e della pesca
Con il MoU 2021-2023 si conferma il sostegno dell’Italia sostegno al rilancio economico e sostenibile della Tunisia attraverso la creazione d’impiego e l’innovazione, il contributo al riequilibrio del divario tra offerta e domanda di lavoro e l’appoggio al consolidamento del processo di democratizzazione.
Sviluppo economico
La Cooperazione italiana opera da oltre 30 anni in Tunisia, mettendo a disposizione risorse per la promozione del partenariato fra i due paesi e lo sviluppo economico e sociale della Tunisia.
La Cooperazione Italiana interviene sia attraverso meccanismi rivolti ad operatori privati, sia attraverso linee di sostegno al bilancio dello Stato, nonché con attività di assistenza tecnica e capacity building che mirano a rafforzare in particolare le strutture pubbliche di accompagnamento all’investimento privato. Tra le iniziative faro di questo settore si citano: la linea di credito per le Piccole e Medie Imprese tunisine che, con una dotazione finanziaria di 73 milioni di euro, fornisce liquidità al sistema creditizio tunisino favorendo gli investimenti privati delle PMI e consolida le relazioni commerciali tra gli operatori economici italiani e tunisini; il programma di cooperazione tecnica per il sostegno al Settore Privato, il cui obiettivo è quello di rafforzare le capacità dell’amministrazione pubblica promuovendo il partenariato tra i due Paesi (3 milioni di euro) ed il Programma di Aiuto alla Bilancia dei Pagamenti che, tramite il finanziamento agevolato dell’investimento pubblico dell’amministrazione locale, contribuisce al riequilibrio della bilancia dei pagamenti Tunisina (145 milioni di euro). Altre iniziative a sostegno del settore privato tunisino sono finanziate sul canale multi-bilaterale e multilaterale attraverso le Agenzie delle Nazioni Unite.
È stato lanciato a dicembre 2020 un programma per la realizzazione di una linea di credito (Programma “PRASOC”) dedicata al settore agricolo e a quello dell’economia sociale e solidale, per 57 milioni di euro (di cui 50 milioni a credito d’aiuto e 7 milioni a dono). Quest’iniziativa si configura come prima operazione di credito misto tra la Cooperazione italiana e la Cassa Depositi e Prestiti che contribuirà con fondi propri (20 milioni di euro a credito sui 50 totali) alla realizzazione dell’iniziativa.
La cooperazione con le OSC italiane è uno dei canali di cui si avvale l’AICS per la realizzazione di progetti di sviluppo in Tunisia. Per quanto riguarda il settore economico, i principali assi d’intervento dei progetti realizzati dalle OSC grazie al finanziamento AICS sono: il sostegno all'imprenditorialità giovanile attraverso il rafforzamento delle capacità gestionali e tecniche di giovani e donne e la creazione di start-up, soprattutto nel settore agroalimentare; il rafforzamento delle PMI esistenti, specialmente nelle aree più svantaggiate del Paese; il sostegno ai settori dell’agricoltura e dell'allevamento tradizionali attraverso il supporto alle associazioni di produttori locali e la promozione delle tecniche tradizionali.
Clicca QUI per scaricare la brochure informativa sul programma di linea di credito per le PMI da 73 mln di €.
Clicca QUI per scaricare la brochure informativa sul programma PRASOC.
Sviluppo rurale e decentramento
La Cooperazione italiana si è impegnata nello sviluppo locale e regionale integrato, soprattutto delle regioni più svantaggiate del sud della Tunisia, fin dall’inizio della sua presenza nel Paese. Questi settori di intervento sono oggi tra le priorità del Governo tunisino, che ha stabilito come principio cardine del Piano Nazionale di Sviluppo 2016-2020 quello della “discriminazione positiva” tra le Regioni e come asse prioritario la “Concretizzazione delle ambizioni delle regioni”, al fine di porre le basi di uno sviluppo omogeneo e coeso, visto come condizione indispensabile per la stabilità del Paese. Anche l’Unione europea ha riconosciuto un ruolo centrale a questi settori nella sua Programmazione per il Paese per il triennio 2017-2020. L’UE si è concentrata, in particolare, sulla promozione della buona governance e dello stato di diritto e sul rafforzamento della coesione sociale e regionale.
La Cooperazione italiana realizza numerose iniziative nelle zone prioritarie di Kebili, Tozeur, Médenine e Tataouine, per favorire uno sviluppo rurale integrato e valorizzare la multifunzionalità dell’agricoltura. Le iniziative finanziate hanno lo scopo di sostenere le famiglie rurali attraverso il rafforzamento delle capacità delle istituzioni locali e delle organizzazioni professionali in materia di sviluppo e valorizzazione delle specificità del territorio, di potenziamento delle filiere agricole e della pesca, di risanamento ambientale e gestione sostenibile delle risorse naturali. L’impegno finanziario dell’Italia per la realizzazione di tali programmi ammonta, ad oggi, a circa 18 milioni di euro.
Un focus specifico è inoltre previsto per azioni di stabilità e sviluppo socioeconomico delle regioni meridionali tunisine, in particolare delle regioni costiere, con un contributo di 5 milioni di euro a dono per l'iniziativa "Stabilizzazione e sviluppo socioeconomico delle regioni costiere tunisine", che mira a migliorare e diversificare il reddito della popolazione target (giovani, pescatori e donne) nei governatorati di Gabes e Medenine attraverso il rafforzamento dei settori produttivi della costa consolidando organizzazioni, capacità di gestione, conoscenze e competenze, migliorando servizi e infrastrutture e promuovendo nuove opportunità di lavoro per gli attori coinvolti nel rispetto dell'ambiente.
Inoltre, con la firma del Memorandum d’intesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica tunisina sulla cooperazione allo sviluppo per il periodo 2017-2020, l’Italia ha voluto consolidare il proprio intervento in questi settori fondamentali, affiancandolo ad un sostegno del processo di decentramento istituzionale, politico ed amministrativo previsto dalla nuova Costituzione tunisina, approvata nel 2014. Il contributo italiano potrà apportare un notevole valore aggiunto in questo ambito, grazie all’esperienza nella decentralizzazione delle amministrazioni locali del nostro Paese e al coinvolgimento della società civile. L’impegno italiano previsto dal Memorandum ammonta a circa 40 milioni di euro a dono per la realizzazione di progetti volti a rafforzare la governance locale e le capacità delle municipalità tunisine e della società civile locale, e la promozione di investimenti pubblici a livello locale (infrastrutture, attrezzature, servizi di base). Tra questi, si cita il Programma PRODEC che, con un dono di 25 milioni di euro, si propone di realizzare infrastrutture comunali, economiche e socio-culturali e di fornire attrezzature comunali, formazione e assistenza tecnica al personale comunale con il fine ultimo di garantire l’accesso a servizi di qualità agli abitanti di 31 comuni e il PARLOC che promuoverà scambi tra comuni italiani e tunisini con l’obiettivo di migliorare la pianificazione comunale e la creazione di un fondo per la realizzazione di progetti innovativi di sviluppo sostenibile e valorizzazione del territorio, tramite un finanziamento a dono di 6.5 milioni di euro.
Sviluppo sociale
Per quanto riguarda il settore dell’educazione, la cooperazione italiana sostiene la strategia ed il percorso intrapreso dal Ministero dell’Istruzione tunisino con l’adozione della Riforma del Sistema Educativo, al fine di ridurre i fattori che influenzano l’abbandono e l’insuccesso scolastico e potenziando le infrastrutture scolastiche, compresi servizi igienici, aree di gioco e mense scolastiche.
L’impegno dell’AICS a sostegno dell'educazione pubblica in Tunisia può contare su un investimento totale di circa 50,6 milioni di euro, di cui 25 milioni di euro a credito e 9,6 milioni di euro a dono sono stati stanziati dal Memorandum d’Intesa (MoU) tra Italia e Tunisia per il periodo 2017-2020, che identifica il settore dell’educazione come prioritario. In aggiunta a questi ultimi, 16,5 milioni di euro a credito di aiuto sono stati stanziati nel quadro del Programma di Aiuto alla Bilancia dei Pagamenti con lo scopo di fornire attrezzature per 137 mense scolastiche, la fornitura di minibus, camion cisterne e camion per il trasporto delle derrate alimentari.
Un’attenzione particolare è riservata all’educazione di base con azioni volte al miglioramento della qualità del sistema educativo e dell’esperienza scolastica, tematiche su cui la Cooperazione italiana lavora assieme a vari interlocutori, come il Ministero dell’Educazione tunisino, l’UNICEF e il PAM.
Al fine di sostenere il Governo tunisino nel suo piano di modernizzazione delle infrastrutture scolastiche, l’Italia finanzia il programma “AMIS: miglioramento delle infrastrutture e dei servizi nelle scuole primarie” per un importo di 25 milioni di euro a credito di aiuto. Il programma permetterà di ristrutturare e attrezzare circa 240 scuole primarie, creare 160 classi preparatorie (bambini di 5-6 anni) e costruire 171 blocchi di servizi igienici e 95 mense scolastiche di cui 3 centralizzate (ovvero destinate alla produzione di pasti per la distribuzione alle scuole di più piccole dimensioni che non dispongono di tale servizio).
Nel settore dello sviluppo sociale, l'AICS finanzia diverse iniziative volte all'inclusione delle persone svantaggiate e con disabilità. In particolare, con un budget di 1,3 milioni di euro, AICS collabora con il Ministero degli Affari Sociali tunisino e l'ONG italiana AIFO per l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Infine, occorre segnalare l'iniziativa "Je comence par toi", che è realizzata dall'ONG italiana COPE e che mira a rafforzare l'inclusione sociale delle persone con disabilità formando i formatori in scuole, attraverso l'organizzazione di attività sportive e spettacoli teatrali inclusivi.
Migrazione
La Tunisia è un Paese di forte emigrazione con un’alta percentuale di popolazione tunisina residente all'estero, soprattutto in Europa. L’aggravarsi della situazione socio-economica del Paese, e il conseguente peggioramento dei dati sull’impiego, sono tra le principali cause di un esponenziale aumento dei casi di migrazione irregolare. Il Paese è anche luogo di approdo o transito di molti migranti, provenienti principalmente dall’Africa sub sahariana.
La Cooperazione italiana interviene attualmente nel settore migratorio e di mobilità umana attraverso la realizzazione di tre iniziative per un investimento totale di 5,8 milioni di euro attraverso le Agenzie delle Nazioni Unite, OIM e OIT. A beneficiare delle tre iniziative è la popolazione migrante in senso lato, comprensiva di migranti interni, che si spostano nel Paese in cerca di migliori condizioni di vita (prevalentemente dall’interno verso le zone costiere), migranti sub-sahariani presenti in Tunisia e migranti tunisini di ritorno, assistiti durante il rientro volontario.
La prima iniziativa, “La migrazione come risorsa: mobilitazione della diaspora tunisina e stabilizzazione delle comunità svantaggiate in Tunisia - MobiTRE”, è dedicata alla stabilizzazione delle popolazioni del nord-ovest e sud-est della Tunisia a forte potenziale migratorio e ha per obiettivo di migliorare il contesto socio-economico delle regioni, attraverso la creazione di impiego e il coinvolgimento della diaspora tunisina in Italia. L’esecuzione del progetto è affidata all’Organizzazione Internazionale per la Migrazione (OIM) per un valore di 2,9 milioni di euro.
Il secondo progetto in partenariato con l’OIM dal titolo “Il mio Paese, il mio Futuro: Responsabilizzazione della gioventù in Tunisia sulle alternative alla migrazione irregolare” intende sensibilizzare i giovani sui rischi della migrazione irregolare e promuovere l’imprenditoria giovanile e l’inserimento professionale come alternative possibili. Il progetto, realizzato in collaborazione con il Ministero della Gioventù e dello Sport, intende inoltre rafforzare il ruolo di aggregazione sociale e assistenza ai giovani svolto delle Case dei Giovani (Maisons des Jeunes) in 4 differenti municipalità pilota di altrettanti governatorati a forte tendenza migratoria.
Il progetto regionale “AMEM Miglioramento della gestione delle migrazioni di manodopera e dei diritti dei lavoratori migranti nel Maghreb” (con focus su Tunisia, Marocco, Mauritania e Libia), realizzato in partenariato con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), invece, prende in esame la questione relativa al supporto agli enti pubblici e alle OSC circa le politiche migratorie, la governance della migrazione e i diritti dei lavoratori migranti. In questo progetto i rischi della migrazione illegale e i vantaggi di una migrazione ordinata e regolare sono stati al centro della campagna di sensibilizzazione e informazione nazionale “Une autre voie possible”.