COOPERAZIONE ITALIANA – Il 25 gennaio a Tunisi il primo seminario organizzato da ANCI nell’ambito del programma “Capacity Development of Lybian Central and Local Authorities for Improved Service Delivery”

[COMUNICATO STAMPA]

Si svolgerà a Tunisi dal 25 al 28 gennaio prossimi il primo incontro tra Sindaci e dirigenti comunali italiani e di tutta la Libia nell’ambito del programma di cooperazione “Capacity Development of Libyan Central and Local Authorities for Improved Service Delivery”.
L’iniziativa è finanziata e patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed eseguita dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) insieme all’Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI), in stretto coordinamento con il Ministero del Governo locale (MOLG) e la Commissione centrale per le elezioni municipali (CCMCE) libici.
Il programma si pone l’obiettivo di rafforzare l’apparato amministrativo di 24 Municipalità di tutta la Libia per migliorare l’erogazione dei servizi di base per tutti i cittadini, favorire il dialogo e la collaborazione tra amministrazioni e comunità locali libiche e italiane e condividere l’esperienza dell’associazionismo di ANCI.

L’evento sarà aperto dall’Ambasciatore d’Italia a Tripoli, Giuseppe Buccino Grimaldi, insieme al presidente del Consiglio nazionale ANCI, Dott. Enzo Bianco, il direttore della Sede Regionale AICS di Tunisi, competente per Tunisia, Libia, Marocco e Algeria, Andrea Senatori, la vice sindaco del Comune di Rimini, Gloria Lisi, l’assessora Francesca Benciolini del Comune di Padova e rappresentanti del MOLG libico. Interverranno in video conferenza i sindaci del Comune di Parma, Federico Pizzarotti, e del Comune di Palermo, Leoluca Orlando. Nelle successive tavole rotonde, in cui saranno approfonditi temi della governance locale, parteciperanno l’assessora Nicoletta Paci del Comune di Parma e l’assessora Francesca Benciolini del Comune di Padova.

Il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco, nel presentare l’evento ricorda che “da tempo l’ANCI ha intensificato i rapporti con i Sindaci libici già dal 2015 e che personalmente sono contento di rivedere i colleghi delle municipalità libiche che ho avuto già modo di incontrare, da ultimo a Siviglia nel 2019 in occasione di un panel specifico dedicato dalla commissione ARLEM del Comitato delle regioni di cui seguo i lavori. I Sindaci libici provenienti dalle diverse aree geografiche della Libia partecipano all’incontro con gli amministratori locali italiani ed è già questo un primo importante risultato. È la dimostrazione di come persino in contesti caratterizzati da crisi così severe, i Sindaci eletti esprimono e rappresentano sempre la volontà di dialogo con l’impegno nei confronti dei concittadini per migliorare le loro condizioni di vita sostenendo percorsi di stabilità e di superamento dei conflitti. Anche nella cooperazione internazionale – conclude Bianco – i Comuni italiani ci sono e danno il loro contributo”

“I Comuni sono l’istituzione nella quale più si riconoscono i cittadini, il fronte dell’amministrazione a loro più vicino, sono luogo di aggregazione e di partecipazione” e per questo, sottolinea l’Ambasciatore italiano a Tripoli Buccino, “la cooperazione italiana, in stretto coordinamento con il Ministero del Governo Locale libico, sostiene l’impegno delle municipalità di tutta Libia nel dare risposte importanti ai cittadini. Con questa iniziativa vogliamo promuovere l’interazione delle amministrazioni locali libiche con l’esperienza dell’associazionismo italiano, che trova la sua più alta espressione nell’ANCI e negli oltre ottomila comuni italiani che rappresenta, la migliore vetrina del nostro Paese all’estero”. Questo programma, continua l’Ambasciatore, “vuole essere un momento di incontro, tra esperienze locali con esigenze diverse, per favorire una collaborazione proficua che possa concorrere a migliorare l’erogazione dei servizi ai cittadini di tutta la Libia”.

Andrea Senatori, Titolare della Sede Regionale AICS di Tunisi: “La Cooperazione Italiana attribuisce grande importanza al rafforzamento della governance locale nei Paesi partner”. Continua, “Il rafforzamento del buon governo e della democrazia richiedono il sostegno diretto alle istituzioni nazionali e locali, a reti sociali e alle organizzazioni della società civile. In tale ottica, la Cooperazione italiana in Libia continuerà a sostenere interventi di assistenza umanitaria e contemporaneamente azioni di stabilizzazione a favore di comuni e autorità locali in un’ottica di sinergia e complementarietà tra aiuto umanitario-sviluppo-pace”. Continua. “Ci impegneremo a rispondere alle sfide globali dell’Agenda 2030, allineandoci agli sforzi di altri attori internazionali in tema di mobilità umana, di sicurezza alimentare, protezione, salute e educazione come beni essenziali, di transizione ecologica e di rafforzamento della democrazia e della pace.”

Si tratta di un primo seminario di un ciclo di successivi appuntamenti che si svolgeranno nel corso dell’anno in Italia e a Tunisi, a cui parteciperanno esperti di ANCI e dei comuni di Bari, Padova, Livorno e Rimini per approfondire insieme ai funzionari libici tematiche specifiche dell’amministrazione locale, quali la gestione degli archivi anagrafici, del patrimonio immobiliare e del bilancio comunale.
L’iniziativa coinvolge 24 municipalità libiche distribuite geograficamente su tutte le regioni del Paese: Ajdabjia; Bani Walid; Beida; Bengasi; Brak Al Shate; Garabulli; Ghat e Tahala; Emsaed; Janzour; Khoms; Kufra; Maya; Misurata; Murzuq; Qatrum; Ribiana; Sabrata; Sebha; Shawerif; Sorman; Tobruk; Zawya; Zintan; Zwara.

 

Roma 23 gennaio 2021

 

Firmato a Tunisi accordo di collaborazione tra MAECI, AICS e CIHEAM Bari

[c o m u n i c a t o  s t a m p a]

 Tunisi, 19 settembre 2022

Un accordo di collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e la Sede italiana del Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei (CIHEAM Bari) relativo all’esecuzione del progetto “Azioni preliminari per la costituzione di bio-territori in Tunisia”, è stato firmato il 19 settembre a Tunisi, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia. L’Accordo è stato sottoscritto dall’Ambasciatore, Lorenzo Fanara, dalla Vice Direttrice della Sede regionale dell’AICS di Tunisi, Annamaria Meligrana, e dal Direttore del CIHEAM Bari, Maurizio Raeli.

«La firma di quest’accordo testimonia il rinnovato impegno dell’Italia nel sostenere la Tunisia nel creare un modello di sviluppo inclusivo, equo e sostenibile. Preservare e valorizzare le risorse naturali nell’ottica di trovare un nuovo equilibrio tra comunità umane e territori è una delle nostre priorità in materia di cooperazione allo sviluppo», dichiara l’Ambasciatore Lorenzo Fanara.

Tra gli obiettivi del progetto “Azioni preliminari per la costituzione di bio-territori in Tunisia” vi è la promozione di iniziative di sviluppo locale a supporto di attività produttive, imprenditoriali e innovative, allo scopo di contribuire allo sviluppo di micro, piccole e medie imprese, valorizzare le risorse genetiche e naturali e il know-how locale. In risposta ad una richiesta del Ministero dell’Agricoltura, delle Risorse Idrauliche e della Pesca (MARHP) tunisino di assistenza istituzionale, tecnica e metodologica, le attività progettuali porteranno alla realizzazione di uno studio di prefattibilità, finalizzato alla costituzione di “bio-territori” in cinque aree pilota disseminate in diverse zone bioclimatiche del Paese, precisamente Hazoua (Tozeur), Majel Bel Abbes (Kasserine), Kesra (Siliana), Haouaria (Nabeul), e Sejnane (Bizerte). Caratterizzato da una componente trasversale di formazione, innovazione, divulgazione e ricerca, il progetto sarà realizzato in stretta collaborazione con la locale Direzione Generale per l’Agricoltura Biologica e permetterà di concepire delle soluzioni operative per lo sviluppo armonico di un bio-territorio nel quale la relazione uomo-ambiente si fonda sui principi ed obiettivi dell’agricoltura biologica.

La creazione di bio-territori in Tunisia, i primi nel continente africano, rappresenta un salto di qualità nella governance delle politiche e strategie di sviluppo rurale. Per la Cooperazione italiana è importante contribuire alla promozione di sistemi produttivi e di consumo a ridotto impatto, con il fine ultimo di perseguire un benessere equo e diffuso. Questo progetto s’inquadra nel Memorandum of Understanding in materia di cooperazione allo sviluppo per il periodo 2021-2023, quasi interamente dedicato al rilancio economico e sostenibile della Tunisia”, afferma la Dott.ssa Annamaria Meligrana, Vice Direttrice dell’AICS Tunisi.

«I rapporti tra CIHEAM Bari, MAECI e AICS -commenta il direttore del CIHEAM Bari, Maurizio Raelisono sempre stati improntati alla massima collaborazione e l’accordo appena siglato li rafforzerà ulteriormente. La nostra Organizzazione, che rappresenta un riferimento nel campo della formazione d’alto livello, della cooperazione internazionale e della consulenza tecnico-scientifica, si impegnerà a potenziare le capacità locali lungo l’intera filiera agricola, favorendo nuove e proficue collaborazioni con l’Italia». Con un finanziamento totale di 1 milione di euro, il progetto avrà una durata di 18 mesi.

 

CONTATTI :

Ambasciata d’Italia in Tunisia
Luigi Selandari Pasqualetti, Primo Segretario
E-mail : stampa.tunisi@esteri.it
Tel:  +216 31321836
www.ambtunisi.esteri.it

AICS Tunisi
Martina Palazzo, Communication Officer
E-mail : martina.palazzo@aics.gov.it; comunicazione.tunisi@aics.gov.it
Tel : +216 71 893 321 / 144
www.tunisi.aics.gov.it

CIHEAM Bari
Stefania Lapedota, Press Officer
E-mail: lapedotas@iamb.it  –  www.iamb.it
Tel.: +39 080 4606271 Mobile: +39 320 7157864

>>>Comunicato stampa in pdf

Un podcast per spiegare cosa, con chi e perché realizziamo i nostri interventi

L’azione della Cooperazione italiana in questo importante periodo di transizione politica della Tunisia e le prospettive offerte dal nuovo Accordo triennale Italia-Tunisia (2021-2023), in via di definizione. E in Libia quali sono le mosse pensate e intraprese sul terreno?

Ne parliamo con Flavio Lovisolo e Andrea Senatori, l’ex e il nuovo titolare della Sege Regionale AICS Tunisi.

Listen to “La Cooperazione italiana in Tunisia” on Spreaker.

L’altra vita di Asma

di Martina Palazzo (contenuti forniti dall’ UNFPA Libia) – in english below

 

“Mi sono sposata a 19 anni. Quando ho scoperto di essere incinta per la prima volta ero al settimo cielo”, inizia così il racconto di Asma (nome fittizio), giovane donna sfollata attualmente residente a Um-Alaranib, nel centro-sud della Libia. È fuggita da Sebha insieme a tutta la sua famiglia alla ricerca di quiete e sicurezza. Scappavano dal conflitto, dalla povertà, dalla paura. “Mi avevano detto che questo era un posto tranquillo dove poter trovare una casa e mandare a scuola i miei figli”, continua. I suoi cinque figli, tanto desiderati e tanto protetti, divenuti proiezione del suo proprio benessere alla sola condizione che la loro fosse, e sia ancora, una bella vita.

Per mesi Asma soffriva di deconcentrazione, stress acuto e stanchezza perpetua. Continuava a sognare di terminare gli studi e trovare un lavoro dignitoso per essere soddisfatta come donna e come madre. Sogni, quasi epifanie deliranti, ritmati da ricadute nel pessimismo assoluto. Depressione fu la diagnosi del dottore Suha, medico presso l’unità mobile allestita dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) grazie al contributo finanziario dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Il dr. Suha l’ha visitata, l’ha ascoltata e l’ha indirizzata verso una pianificazione familiare controllata. Alla sua scrivania c’era del materiale informativo ed educativo, lo stesso che distribuisce ai pazienti, circa 40 a settimana, durante le visite o le sessioni di sensibilizzazione. Da allora, la vita di Asma è cambiata. La sua salute psico-fisica è migliorata, ha terminato gli studi in infermieristica e ha intrapreso un percorso professionale in una clinica. “Oggi lavoro come assistente medico e sento di contribuire al benessere della mia famiglia e della comunità”, conclude Asma.

Quella di Asma è una delle tante storie, raccontate ma più spesso taciute, degli sfollati in Libia. Secondo i dati più recenti dell’OIM, sono ancora 143.000 le persone che hanno dovuto lasciare le loro case nonostante il cessate il fuoco e i miglioramenti della situazione securitaria. Un dato importante per comprendere le conseguenze che anni di conflitto hanno generato sulle  condizioni di vita delle popolazioni.

Grazie al contributo italiano e all’impegno sul campo dell’UNFPA e dei suoi partner, molte persone tra cui migranti, sfollati, donne e altre categorie vulnerabili possono accedere gratuitamente a servizi integrati di emergenza in ambito di salute riproduttiva e di protezione in risposta alle violenze di genere.

Per una vita dignitosa, di sogni e di conquiste!

 

 

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo interviene in partnership con UNFPA in Libia per supportare l’accesso a servizi sanitari essenziali relativi alla salute riproduttiva materno-infantile e ai servizi multi-settoriali di risposta alla violenza di genere a beneficio dei gruppi più vulnerabili della popolazione, tra cui ragazze e donne.

Il programma, realizzato nel sud della Libia (Ghat, Zawilah, Um Alaraneb e Tmassah), si declina in diverse attività: il dispiego di unità mobili e di personale sanitario specializzato, la formazione e il rafforzamento delle capacità, la realizzazione di campagne d’informazione e sensibilizzazione.

Da settembre 2022, 18.488 persone, di cui 11,005 donne, 871 migranti e 674 sfollati interni hanno ricevuto assistenza medica grazie alle unità mobili e il personale sanitario dei centri ospedalieri.

 

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Cooperazione italo-tunisina : firmato il nuovo Memorandum d’Intesa 2021-2023

Lo scorso 16 giugno è stato firmato a Roma dai Ministri degli Affari Esteri tunisino e italiano, Othman Jerandi e Luigi Di Maio, il nuovo Memorandum d’intesa in materia di cooperazione tra Italia e Tunisia, un accordo che fissa obiettivi, orientamenti strategici, settori d’intervento e risorse finanziarie per il triennio 2021-2023.

Con un sostegno finanziario di 200 milioni di euro, l’accordo mira a stimolare i motori di una crescita socio-economica che rafforzi la resilienza del popolo e la prosperità del paese, che valorizzi il capitale umano, che promuova una gestione razionale e sostenibile delle risorse, che sostenga l’innovazione e che riposizioni la Tunisia sui mercati internazionali.

La cooperazione italo-tunisina ha una lunga storia cominciata alla fine degli anni ’80. Da allora, la Tunisia è rimasto un Paese prioritario per la Cooperazione Italiana, tenuto conto dei legami commerciali, culturali e storici privilegiati tra i due Paesi della regione mediterranea. Con la firma del nuovo accordo, l’Italia riconferma il suo impegno a sostenere la Tunisia e ad affrontare le conseguenze generate dalla pandemia COVID-19.

Ascoltiamo il messaggio di Andrea Senatori, Direttore della Sede regionale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) a Tunisi.

Comunicato stampa in FR

Il vivaio di Zoubaida

Per la rubrica: “Voci di Noi Altr* AICS

©CEFA/2021/Fabiana Adamo

di Martina Palazzo

Zoubaida è una donna di 40 anni, nata e cresciuta a Tabarka, una perla della costa nord-occidentale della Tunisia a circa 175 km dalla capitale.

Zoubaida ha da sempre una passione: coltivare piante aromatiche e officinali nel suo vivaio. Una tradizione, un amore quello per le piante che in quest’area si affermano presuntuosamente tra la vegetazione. Coltivate o selvagge, le piante aromatiche e officinali sono da sempre utilizzate per la cura del corpo, per le preparazioni culinarie e per le composizioni dei profumi. Qui, nella macchia mediterranea, Zoubaida ha fatto della tradizione un mestiere, della sua passione un’occupazione giornaliera dalle ambizioni a lungo termine.

La grande svolta è arrivata nel dicembre 2020, quando ha ufficialmente fondato Lyes Fiori, una delle 16 imprese selezionate per l’accompagnamento tecnico e finanziario nell’ambito del progetto Start-Up Tunisie. Creare opportunità lavorative, investire in idee d’impresa promettenti, formare giovani sono questi gli obiettivi del progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e realizzato dal Comune di Fano in partenariato con l’ONG CEFA.

Zoubaida aveva un terreno, esperienza e ambizioni, quel tanto che è bastato a Start-Up per scommettere su di lei e sostenerla nella creazione di un’azienda, nella realizzazione di un sogno. “Le mie conoscenze sulla coltivazione delle piante e la gestione dell’impresa erano legate alla mia passione, ma non a delle conoscenze tecniche approfondite. Le formazioni a cui ho partecipato mi hanno permesso di approfondire le mie conoscenze e migliorare le mie competenze”, spiega Zoubaida, che al momento ha seguito lezioni sulla commercializzazione e marketing, comunicazione professionale, moltiplicazione e coltivazione delle piante aromatiche e officinali, in collaborazione con l’Istituto Silvo-pastorale di Tabarka – ISPT. Inoltre, grazie al supporto finanziario del progetto, la giovane imprenditrice ha ricevuto attrezzature per la costruzione delle due serre e per la recinzione del vivaio, utensili per la coltivazione e il sistema di irrigazione. Partita dalla consapevolezza che la raccolta arbitraria e non sostenibile della materia prima ha ripercussioni negative sull’ecosistema forestale, Zoubaida ha voluto creare un suo vivaio in serra e all’aperto che rispondesse alla necessità di moltiplicare le piante, preservarne le varietà (in particolare per lavanda, mirto, rosmarino, alloro, vervena, menta e pino) e colmare la richiesta del mercato, sempre più crescente.

©CEFA/2021/Fabiana Adamo

©CEFA/2021/Fabiana Adamo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lyes Fiori è ora un’azienda strutturata e pronta per la sua prima vendita di piantine da cui estrarre gli olii essenziali. Ma l’obiettivo è quello di aumentare i livelli di produzione e le attività. “Nel futuro prevedo di coltivare in campo aperto e di specializzarmi nell’estrazione di olii essenziali e vegetali a partire dalla materia prima prodotta dalla mia impresa”, confessa Zoubaida. Questo permetterebbe di imporsi nella filiera come produttrice e venditrice del prodotto finito, ma soprattutto di creare impiego. Il vivaio dà oggi lavoro a due giovani del posto che vengono assunti stagionalmente, soprattutto nel periodo della raccolta.

Zoubaida è la fondatrice di un’azienda che vuole preservare e valorizzare la biodiversità della zona, ma anche porsi come un modello per le altre donne, soprattutto della regione, che desiderano inserirsi nel mondo del lavoro.

 

Cooperazione italiana – A Siracusa dal 25 al 28 settembre il secondo ciclo di seminari formativi per sindaci e funzionari della Libia

[Comunicato stampa]

 

Sindaci e funzionari municipali di 27 città libiche parteciperanno in presenza con l’obiettivo di migliorare i servizi comunali a favore dei cittadini – focus sulle conoscenze tecnico-gestionale nei servizi anagrafici, patrimoniali e di bilancio municipale

 

ROMA, 23 settembre 2021 – Si svolgerà dal 25 al 28 settembre a Siracusa, presso il Siracusa International Institute, il secondo ciclo di seminari formativi dedicati a sindaci e funzionari municipali libici. L’incontro s’inserisce nel più ampio programma “Formazione e sviluppo delle capacità dei funzionari municipali in Libia”, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed eseguito dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) insieme all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), in stretto coordinamento con l’Ambasciata d’Italia a Tripoli e il Ministero del Governo locale (MOLG) libico.

Il programma rappresenta un tassello importante nelle azioni di cooperazione tra Italia e Libia in materia di governance locale. In un momento in cui il Paese vede accelerare il processo di decentralizzazione statale, l’iniziativa vuole infatti rispondere all’esigenza di rafforzare il ruolo delle municipalità nel fornire servizi di base alla popolazione attraverso attività di capacity building, condivisione di expertise e consolidamento delle relazioni tra gli attori coinvolti.

Con l’importante ingresso di Tripoli nel progetto tutte le aree geografiche libiche sono ora rappresentate ai massimi livelli. Un’adesione, quella della capitale, che conferma quante aspettative ci siano nel progetto ANCI-AICS sia da parte libica che da parte italiana.

L’evento sarà aperto dai saluti del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, a cui seguiranno gli interventi di Giuseppe Buccino Grimaldi, Ambasciatore d’Italia a Tripoli, di Badr Al-Din Al-Toumi, Ministro libico della Local Governance dell’esecutivo guidato dal premier Al Dabaiba, di Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale ANCI e di Andrea Senatori, Direttore della Sede Regionale dell’AICS Tunisi.

A guidare la delegazione italiana di tecnici e amministratori ci sarà Enzo Bianco che nei mesi scorsi è stato a Tripoli per illustrare di persona il progetto ai sindaci di Tripoli e Misurata, nonché alle associazioni locali ed esponenti della società civile impegnati nello sviluppo della governance locale libica.

Questo secondo ciclo formativo prevede una serie di lezioni pratiche sui modelli italiani di gestione dei servizi di bilancio municipale, del patrimonio e dell’anagrafe. Durante le lezioni di confronto e di approfondimento i tecnici italiani dedicheranno un focus speciale all’ordinamento che regola i rapporti tra Stato centrale e autonomie locali in Italia, lavorando su materiali formativi, tradotti in lingua araba, riguardanti le modalità di trasferimento delle risorse dallo Stato alle città, a cura del direttore della fiscalità locale di IFEL Andrea Ferri, e la pianificazione strategica delle città, a cura del direttore dell’Ufficio studi di ANCI Paolo Testa.

Coordinati dal capo Area Relazioni internazionali di ANCI Antonio Ragonesi, parteciperanno ai lavori in presenza il dirigente dei servizi finanziari e ragioniere del Comune di Padova, Pietro Lo Bosco, il dirigente specialista contabile del Comune di Bari, Francesco Pellecchia e la dirigente dei servizi patrimoniali del Comune di Livorno, Sabrina Pellegrino. Moira Turinelli e Pietro Pisciotta, incaricato del Comune di Palermo, seguiranno invece le attività sull’anagrafe comunale.

Sugli aspetti riguardanti le più importanti sedi di concertazione dell’ordinamento italiano (la Conferenza Stato-Città e la Conferenza Unificata) interverranno nel confronto con i sindaci libici Massimo Seri, Sindaco di Fano e Francesca Benciolini assessora alla Cooperazione internazionale del Comune di Padova.

Particolare attenzione sarà inoltre dedicata agli aspetti che riguardano la vita associativa tra le città libiche nel confronto con l’esperienza maturata da ANCI che, quest’anno, celebrerà a Parma dal 9 all’11 novembre prossimi i suoi 120 anni dalla costituzione con la XXXVIII Assemblea annuale dei comuni italiani. Non mancherà una riflessione sui profili di collaborazione più strutturata tra la nascente associazione delle città libiche e l’ANCI aspetti organizzativi di associazionismo che regolano il modello italiano.

 

Contatti:

AICS Tunisi
E-mail : comunicazione.tunisi@aics.gov.it
Tel : +216 71 893 321 / 144

ANCI
E-mail : stampa@anci.it
Tel : +039 06 680 09 204

 

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A Siracusa il secondo ciclo di seminari formativi ANCI-AICS per amministratori libici. Trasferire competenze pratiche per favorire lo sviluppo delle capacità municipali in Libia

[Comunicato stampa]

 

SIRACUSA, 25 settembre 2021 – “Crescere insieme, mettendo a disposizione di sindaci e funzionari libici conoscenze e professionalità per aiutare un Paese a noi molto caro a superare le difficoltà, così da fare progressi ulteriori nel campo della gestione dei servizi municipali e della stabilità amministrativa”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Nazionale dell’ANCI, Enzo Bianco, nel corso del secondo ciclo di seminari formativi, in corso da oggi fino al 28 settembre  a Siracusa e organizzato dall’ ANCI e dall’AICS nell’ambito del progetto “Formazione e sviluppo delle capacità dei funzionari municipali in Libia”, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“La nostra presenza a Siracusa – ha spiegato Bianco – ha un valore simbolico. Questa città, il capoluogo di provincia più a Sud dell’Italia, può essere il trampolino verso il Mediterraneo per una collaborazione convinta e concreta che auspichiamo porti alla costituzione di un’associazione di Comuni libici, ulteriore e significativo passo verso una crescita anche sociale ed economica”.

Collegato dalla Libia, dove è stato trattenuto per impegni istituzionali, l’Ambasciatore d’Italia a Tripoli, Giuseppe Buccino Grimaldi, ha ribadito come “l’Italia crede fortemente nella cooperazione tra le città italiane e libiche, una cooperazione che parte dalle radici, dalle nostre società, dai nostri cittadini. Grazie al lavoro di ANCI ed AICS ed alla convinta partecipazione dei sindaci libici. Questo progetto  è di massima importanza e si sta ulteriormente approfondendo” e il suo punto di forza è “promuovere il dialogo e rafforzare la governance locale, per continuare a migliorare l’offerta dei servizi di base ai cittadini. Un lavoro che portiamo avanti insieme con il Ministero del Governo Locale (MOLG) libico, ANCI, AICS, l’Ambasciata e i sindaci italiani e libici. Il successo dell’evento di oggi è un chiaro segnale che la strada è quella giusta“, ha concluso Buccino Grimaldi.

Collegato da remoto anche Andrea Senatori, Direttore della Sede Regionale dell’AICS di Tunisi. “Le Municipalità sono per noi organismi istituzionali fondamentali per il rafforzamento della governance locale nei Paesi partner. Il rafforzamento del buon governo e della democrazia richiedono il sostegno diretto alle istituzioni nazionali e locali, a reti sociali o d’interesse e alle organizzazioni della società civile, per rendere più efficace l’erogazione dei servizi essenziali alla popolazione. In questo quadro – ha concluso Senatori – la Municipalità rappresenta il primo e più diretto livello di impegno per la costruzione di una società migliore”.

A portare i saluti di Siracusa è stato il sindaco Francesco Italia che ha rimarcato come “oltre le cronache quotidiane, oltre la migrazione, i conflitti locali e le ingerenze esterne, la soluzione delle questioni geopolitiche passa anche attraverso l’attenta cucitura di relazioni ed esempi di cooperazione rivolti direttamente ai cittadini dei Paesi in crisi come la Libia. È un lavoro sotterraneo – ha evidenziato Italia – che fa meno notizia ma che prepara il terreno al superamento delle macro questioni che impegnano le diplomazie”.

A nome dei sindaci libici presenti, il delegato del MOLG – ministero dei poteri locali libico –Mohamed Abuhelga ha voluto ringraziare ANCI ed AICS per questa “opportunità di apprendere attraverso l’esperienza di associazionismo italiano le competenze necessarie e il know how per migliorare il funzionamento dei nostri Comuni. Questo progetto – ha detto Abuhelga – è importante per due motivi: permetterci grazie ad ANCI di imparare sul campo attraverso metodologie concrete il funzionamento del sistema dei Comuni italiani, per poi applicare queste metodologie al nostro sistema. Il secondo motivo – ha concluso – sta nel fatto che questo progetto è un segno di continuità della collaborazione tra i nostri Comuni che auspichiamo prosegua in futuro perché ne abbiamo davvero bisogna”.

 

Contatti:

AICS Tunisi
E-mail : comunicazione.tunisi@aics.gov.it
Tel : +216 71 893 321 / 144

 

ANCI
E-mail : stampa@anci.it
Tel : +039 06 680 09 204

 

Accolti in Italia due pazienti pediatrici libici: operazione di aiuto umanitario della Cooperazione italiana

Atterrano oggi, 18 novembre, all’aeroporto di Roma Fiumicino, due nuovi pazienti libici in età pediatrica, che riceveranno le cure presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (OPBG) nell’ambito di un progetto umanitario destinato a minori libici affetti da patologie onco-ematologiche, finanziato dalla Cooperazione italiana e attuato tramite un accordo fra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e l’Ospedale.

I bambini, affetti da talassemia, saranno trasportati con mezzo adeguato alle loro condizioni cliniche verso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dove intraprenderanno un primo ciclo di analisi mediche, non altrimenti realizzabile in Libia, finalizzato alla cura della malattia. Nelle prossime settimane e durante la loro intera permanenza in Italia, l’Ospedale provvederà a pianificare e stabilire percorsi clinici e terapeutici ad hoc per i piccoli pazienti.

Nell’ambito dello stesso progetto sono stati già presi in cura ad oggi 9 minori, ricevendo anche – laddove necessario – un trapianto di midollo. Di questi 9, 3 bambini hanno completato con successo il percorso di cura e sono potuti rientrare in Libia. Oltre alle cure sanitarie, sono state fornite attività di istruzione per i bambini e di assistenza sociale e psicologica per gli accompagnatori, grazie al coinvolgimento di mediatori culturali di lingua araba, al fine di facilitare una corretta comunicazione con il personale della struttura sanitaria.

 

Un “basta!” che salva

Per la rubrica: “Voci di Noi Altr* AICS”

di Martina Palazzo

«Mi è sempre stato tutto vietato, da bambina e da adulta. Il mio ruolo era obbedire e stare zitta.” Inizia così il racconto di Asma (nome fittizio), donna sulla quarantina e madre di 3 minori, vittima di violenze perpetue e soprusi che negli anni hanno spento qualsiasi sogno, annullato ogni germoglio d’ambizione. Vive in un villaggio di appena 600 abitanti in una zona costiera del sud della Tunisia, dove la pesca sfama le famiglie e i mezzi di trasporto per la grande città, Zarzis a mezz’ora di strada, sono radi.
Asma è una donna che si è ritrovata sola, senza casa e con tre bambini da accudire quando nel 2016 ha deciso di divorziare. La società le ha voltato le spalle senza diritto d’appello. La sua famiglia l’ha picchiata e l’ha denigrata verbalmente. “Una donna analfabeta come te non può permettersi di prendere decisioni. Torna a casa e sii paziente. Rispetta tuo marito e resta al tuo posto”, questa è stata la sentenza finale del padre. Nulla di diverso rispetto alle parole che amaramente raccoglieva ogni volta che varcava la porta di casa dei suoi genitori con i segni della violenza, quella fisica e quella morale, che mostrava sul volto e imprigionava negli occhi. Persino nell’intimità di coppia era trattata come un animale, come un cane al servizio di un uomo padrone privo di amore, di affettività, di rispetto. Eppure Asma ha resistito per 15 anni, annientata, violata e abusata tra le mura prigione di quella casa. Tre gravidanze dopo, ha deciso di dire “basta!”. “Quando ho sentito il pianto del mio terzogenito appena uscito dal mio ventre, ho capito che dovevo mettere un punto. Dovevo proteggere i miei figli e assicurar loro un futuro di sogni. Non ero più solo responsabile della mia vita, eravamo in quattro”, dice Asma con la voce strozzata.

Il piccolo aveva appena un mese di vita quando Asma si è recata presso il centro polivalente “Nejmet Tounes”, creato dal CIHEAM nell’ambito del progetto regionale GEMAISA, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Una sua vicina le aveva consigliato di partecipare ad una delle sessioni d’informazione, sensibilizzazione, formazione e orientamento rivolte alle donne per facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro. Asma non cercava un impiego, ma uno spazio dove liberarsi dal fardello. Lì ha deciso di confessare e confessarsi, proprio lì ha trovato chi ha ascoltato la sua storia. Tra le orecchie ricettive c’erano quelle di Samia Mtimet, la responsabile del progetto e del centro. È lei che dal 2016 accoglie le donne di Zarzis e dintorni che hanno bisogno di assistenza professionale, tecnica, psicologica e giuridica. Samia, grazie ad un training ad hoc fornito dall’associazione LeNove, ascolta in totale riservatezza, registra i dati e poi indica l’entità più indicata per dare un seguito alla richiesta.

 

“Persino durante la pandemia covid-19 abbiamo dato continuità ai nostri servizi telefonicamente. È importante che queste donne sappiano che qui c’è sempre qualcuno disponibile e pronto ad ascoltarle”, rivela Samia. Niente di più vero se si considera l’impatto del confinamento, decretato dal governo come misura preventiva contro l’espandersi del coronavirus, sulle donne. Dal 22 marzo al 3 maggio 2020, il numero verde istituito dal Ministero della Donna ha ricevuto più di 7000 segnalazioni di violenze di genere. Nello stesso periodo la pandemia ha causato spesso l’impossibilità per le vittime di accedere ai servizi di giustizia, minacciandone la sicurezza fisica e psicologica. Sebbene la legge tunisina n. 58 del 2017 rappresenti uno strumento legale per eliminare le violenze di genere, il numero di donne vittime di atti di violenza domestica e familiare è in aumento.

 

“I problemi più ricorrenti delle donne sono legati ai divorzi difficili, all’eredità e alle questioni fondiarie, agli abusi di potere sul posto di lavoro e alle violenze”, ci spiega Tijania Jelliti, avvocatessa di Zarzis che presta servizio volontario presso lo sportello giuridico di Nejmet Tounes. È lei che ha seguito legalmente Asma dal 2016 a settembre 2021 quando il tribunale ha chiuso definitivamente il caso, riconoscendole il diritto a riappropriarsi della casa e a ricevere mensilmente il mantenimento dal marito per sé e per i figli.

In Tunisia esiste un quadro legislativo che riconosce e tutela i diritti delle donne, ma molte non ci si appellano perché ne ignorano l’esistenza. Non difendono i loro diritti perché non sanno di averli,” conclude l’avvocatessa.

 

Asma oggi lavora, non vive più nel silenzio e nel diniego. “Quando mi guardo allo specchio vedo ancora una bambina che ha tanti sogni da realizzare”, ci racconta con un sorriso quasi furtivo. Lei ha trovato altre donne sul cammino della liberazione e della riaffermazione personale. A dispetto del ripudio della sua comunità d’origine, ancora intrisa di preconcetti e costumi iniqui, Asma è riuscita a trovare la forza nella sua progenie, in quella che lei definisce “espansione del mio io”. Per loro vuole essere un modello di vita, un esempio di coraggio e di forza perché gli obiettivi si sognano e si realizzano solo grazie ad un forte senso di autodeterminazione.

“Oggi racconto la mia storia perché possa essere d’ispirazione a molte donne che subiscono violenze. Abbiate coraggio di denunciare per iniziare a vivere.”

               

GEMAISA è un progetto regionale finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzato dal CIHEAM di Bari in sei Paesi del Mediterraneo, (Marocco, Tunisia, Egitto, Giordania, Libano e Palestina). Il progetto, composto di due fasi e conclusosi a settembre 2021, mira a migliorare i mezzi di sostentamento delle donne rurali aumentandone la partecipazione nelle filiere agroalimentari locali e contribuendo al rafforzamento della capacità dei Ministeri dell’Agricoltura circa l’integrazione delle questioni di genere nelle loro politiche, strategie e programmi. L’obiettivo finale di tutte le attività è di avviare un’azione collettiva per il cambiamento e l’inclusione di genere sostenendo la partecipazione delle donne alla vita e al lavoro civile.

L’Agenzia sostiene la “16 Days Campaign” per prevenire e eliminare la violenza contro le donne e le ragazze. #OrangetheWorld