Cooperare per creare lavoro in Tunisia

©CEFA

di Martina Palazzo

Giovani, imprenditoria, marketing territoriale e partenariato italo-tunisino sono gli elementi fondanti del progetto Start-up Tunisie realizzato nel nord-ovest della Tunisia grazie al co-finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). A realizzare il progetto sul campo da inizio 2018 a giugno 2022 una rete di partner pubblici e privati, accademici e istituzionali, italiani e tunisini* capeggiati dal Comune di Fano e impegnati nel condividere know how e costruire relazioni di conoscenze tra imprese agricole biologiche marchigiane e imprese tunisine.

Con l’obiettivo di rafforzare il sistema delle piccole e medie imprese (PMI) gestite da donne e giovani, il progetto ha contribuito a promuovere nuove opportunità di lavoro tra quanti, per le condizioni storico-contestuali, nutrivano poche aspettative su potenziali entrate salariali. In Tunisia, infatti, sebbene l’economia abbia attraversato un significativo processo di ammodernamento, di diversificazione della produzione domestica e di aumento di esportazioni e di investimenti esteri dall’indipendenza ad oggi, la popolazione si ritrova ad affrontare un rinnovato periodo di insicurezza socio-economica che gli effetti di una pandemia globale, aggiunti all’instabilità politica e alle più recenti minacce alla sicurezza alimentare, hanno amplificato. Le ultime proiezioni di crescita per il 2022 si attestano al 2,6% secondo la Banca Centrale della Tunisia e il tasso di disoccupazione è arrivato a toccare il 16,1% nel primo trimestre del 2022, con tassi ancora più elevati per le donne (20,9%) e i giovani tra i 15 e i 24 anni (38,5%) secondo l’Istituto Nazionale della Statistica (INS).

In questo contesto delicato, le PMI potrebbero avere un ruolo centrale per il rilancio dell’economia tunisina in virtù della loro essenza di pilastro per il tessuto economico, contribuendo fino al 40% del PIL nazionale e offrendo lavoro a più della metà della popolazione. Dati INS alla mano, basta poco per capire che scommettere sulle PMI significa dare nuovi stimoli al clima degli affari e nuovi incentivi all’inclusione socio-economica di categorie della popolazione a più alto rischio di marginalizzazione.

Start-up Tunisie è intervenuta proprio in una delle regioni più povere e svantaggiate della Tunisia, ma a forte potenziale di sviluppo economico, con un focus sui settori dell’agricoltura, dell’allevamento, della trasformazione agro-alimentare e dei servizi eco-turistici. Sono state create 16 nuove imprese a impatto sociale e ambientale e rafforzate 14 già esistenti attraverso percorsi di coaching e formazione pianificati secondo i reali bisogni in marketing e commercializzazione e il sostegno alla partecipazione a manifestazioni fieristiche sul territorio nazionale. Al termine delle attività, sono stati creati 114 nuovi posti di lavoro a beneficio di risorse umane ben radicate nel territorio e conoscitrici della sua ricchezza. Il progetto ha consentito di impiegare una forza lavoro giovane, preparata e competente, con prospettive carrieristiche a più lungo raggio. È stata centrale la componente di autoctonia nel fare impresa per valorizzare al meglio il territorio, senza però rinunciare all’innovazione, all’internazionalizzazione e a nuovi modelli di business che il partenariato territoriale italo-tunisino ha contribuito ad integrare nelle strutture aziendali.

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* ALI Autonomie Locali Italiane, CEFA, Università di Urbino, Consorzio Marche Biologiche, Fondazione Agraria Cante di Montevecchio,  ODESYPANO – Ente dello Sviluppo Agro-Silvo-Pastorale del Nord-Ovest, ISPT – Istituto di ricerca e insegnamento superiore silvo-pastorale di Tabarka, CRDA – Commissariato Regionale dello Sviluppo Agricolo, Delegazione di Tabarka , Delegazione di Ain Draham, Delegazione di Fernana, Associazione Sidi Bou Zitouna.

 

4  Storie di successo

Firmato a Tunisi accordo di collaborazione tra MAECI, AICS e CIHEAM Bari

[c o m u n i c a t o  s t a m p a]

 Tunisi, 19 settembre 2022

Un accordo di collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e la Sede italiana del Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei (CIHEAM Bari) relativo all’esecuzione del progetto “Azioni preliminari per la costituzione di bio-territori in Tunisia”, è stato firmato il 19 settembre a Tunisi, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia. L’Accordo è stato sottoscritto dall’Ambasciatore, Lorenzo Fanara, dalla Vice Direttrice della Sede regionale dell’AICS di Tunisi, Annamaria Meligrana, e dal Direttore del CIHEAM Bari, Maurizio Raeli.

«La firma di quest’accordo testimonia il rinnovato impegno dell’Italia nel sostenere la Tunisia nel creare un modello di sviluppo inclusivo, equo e sostenibile. Preservare e valorizzare le risorse naturali nell’ottica di trovare un nuovo equilibrio tra comunità umane e territori è una delle nostre priorità in materia di cooperazione allo sviluppo», dichiara l’Ambasciatore Lorenzo Fanara.

Tra gli obiettivi del progetto “Azioni preliminari per la costituzione di bio-territori in Tunisia” vi è la promozione di iniziative di sviluppo locale a supporto di attività produttive, imprenditoriali e innovative, allo scopo di contribuire allo sviluppo di micro, piccole e medie imprese, valorizzare le risorse genetiche e naturali e il know-how locale. In risposta ad una richiesta del Ministero dell’Agricoltura, delle Risorse Idrauliche e della Pesca (MARHP) tunisino di assistenza istituzionale, tecnica e metodologica, le attività progettuali porteranno alla realizzazione di uno studio di prefattibilità, finalizzato alla costituzione di “bio-territori” in cinque aree pilota disseminate in diverse zone bioclimatiche del Paese, precisamente Hazoua (Tozeur), Majel Bel Abbes (Kasserine), Kesra (Siliana), Haouaria (Nabeul), e Sejnane (Bizerte). Caratterizzato da una componente trasversale di formazione, innovazione, divulgazione e ricerca, il progetto sarà realizzato in stretta collaborazione con la locale Direzione Generale per l’Agricoltura Biologica e permetterà di concepire delle soluzioni operative per lo sviluppo armonico di un bio-territorio nel quale la relazione uomo-ambiente si fonda sui principi ed obiettivi dell’agricoltura biologica.

La creazione di bio-territori in Tunisia, i primi nel continente africano, rappresenta un salto di qualità nella governance delle politiche e strategie di sviluppo rurale. Per la Cooperazione italiana è importante contribuire alla promozione di sistemi produttivi e di consumo a ridotto impatto, con il fine ultimo di perseguire un benessere equo e diffuso. Questo progetto s’inquadra nel Memorandum of Understanding in materia di cooperazione allo sviluppo per il periodo 2021-2023, quasi interamente dedicato al rilancio economico e sostenibile della Tunisia”, afferma la Dott.ssa Annamaria Meligrana, Vice Direttrice dell’AICS Tunisi.

«I rapporti tra CIHEAM Bari, MAECI e AICS -commenta il direttore del CIHEAM Bari, Maurizio Raelisono sempre stati improntati alla massima collaborazione e l’accordo appena siglato li rafforzerà ulteriormente. La nostra Organizzazione, che rappresenta un riferimento nel campo della formazione d’alto livello, della cooperazione internazionale e della consulenza tecnico-scientifica, si impegnerà a potenziare le capacità locali lungo l’intera filiera agricola, favorendo nuove e proficue collaborazioni con l’Italia». Con un finanziamento totale di 1 milione di euro, il progetto avrà una durata di 18 mesi.

 

CONTATTI :

Ambasciata d’Italia in Tunisia
Luigi Selandari Pasqualetti, Primo Segretario
E-mail : stampa.tunisi@esteri.it
Tel:  +216 31321836
www.ambtunisi.esteri.it

AICS Tunisi
Martina Palazzo, Communication Officer
E-mail : martina.palazzo@aics.gov.it; comunicazione.tunisi@aics.gov.it
Tel : +216 71 893 321 / 144
www.tunisi.aics.gov.it

CIHEAM Bari
Stefania Lapedota, Press Officer
E-mail: lapedotas@iamb.it  –  www.iamb.it
Tel.: +39 080 4606271 Mobile: +39 320 7157864

>>>Comunicato stampa in pdf

Entra nel vivo il sostegno italiano per i comuni tunisini

Sono state avviate le prime attività del programma di sostegno alla decentralizzazione in Tunisia (PRODEC) finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Con una visita presso il Governatorato di Sfax effettuata nell’ultima settimana di agosto, l’Ambasciatore  a Tunisi, Lorenzo Fanara, insieme ad una delegazione dell’AICS, ha incontrato i sindaci di 7 comuni che rientrano nella lista delle 31 municipalità beneficiarie del programma PRODEC. Tale visita si pone quindi in linea di continuità con l’evento risalente al giugno scorso, con cui l’Ambasciatore d’Italia aveva ricevuto presso la sua residenza tutti i sindaci coinvolti in quest’iniziativa, insieme al Ministro degli Affari Locali e al Rappresentante della Caisse des Prêts et de Soutien aux Collectivités Locales (CPSCL), ente esecutore dell’iniziativa. Come ribadito nel corso di quell’occasione, la delegazione italiana ha espresso l’intenzione di mantenere una finestra di dialogo costante con la controparte locale con l’obiettivo di approfondire il contesto territoriale, nonché di cogliere i bisogni espressi dai sindaci in merito alle loro priorità sociali e di sviluppo economico, con una particolare attenzione verso la realizzazione o la ristrutturazione degli uffici comunali e l’erogazione dei servizi di base per la popolazione.

I 7 comuni del Governatorato di Sfax (Hzag Ellouza, Ennasr, El Amra, Achech Boujarbou Auodhna Majel Darj, Aouabed Khezanet, Hajeb, Ennadhour Sidi Ali Belabed) oggetto della visita saranno beneficiari di circa 8,5 milioni di euro, su un totale di 25 milioni di euro a dono messi a disposizione dall’AICS per il programma PRODEC. Tale cifra verrà utilizzata per le spese di investimento nei prossimi tre anni, in particolare per la costruzione o ristrutturazione degli edifici amministrativi, l’acquisto di attrezzature (come i veicoli per la raccolta dei rifiuti), la realizzazione di progetti di prossimità (come le strade comunali, gli scoli per le acque pluviali, l’illuminazione stradale), di progetti di sviluppo delle attività produttive e commerciali e socio-culturali.

I beneficiari di quest’iniziativa saranno i sindaci, i rappresentanti eletti e il personale amministrativo delle municipalità coinvolte, a cui si aggiungono i cittadini che potranno accedere a servizi municipali migliorati.

L’iniziativa PRODEC rappresenta quindi il concreto impegno italiano nel supporto al processo di decentralizzazione perseguito dalle autorità tunisine e stabilito dalla Costituzione del 2014. Italia e Tunisia intendono cosi collaborare al fine di contribuire alla riduzione delle disparità tra regioni, migliorando l’accesso per i cittadini ai servizi di 31 comuni di recente creazione situati in 10 Governatorati del Paese.

 

 

Forum di lancio del progetto Futur Proche

Si è tenuta giovedì, 11 ottobre presso il Municipio di Tunisi la conferenza “Città Aperte: pensare e agire per una migliore governance locale e la partecipazione dei cittadini in Tunisia”  che ha rappresentato il lancio ufficiale del progetto “Futur Proche – Sviluppo locale e servizi decentralizzati per la sostenibilità e la cittadinanza attiva in Tunisia”.
Alla conferenza di lancio del progetto hanno partecipato esperti tunisini e internazionali, che hanno discusso le questioni e le sfide principali per il processo di decentralizzazione in Tunisia, tema principale dell’iniziativa.
Il progetto Futur Proche, finanziato dalla Cooperazione Italiana e dalla Regione Toscana, sarà eseguito dalla Ong italiana Cospe, ma coinvolge, allo stesso tempo, un grande consorzio di enti locali, istituzioni e associazioni italiane e tunisine.
L’iniziativa, con una durata prevista di due anni, ha lo scopo di promuovere:

– Il decentramento, la governance locale e il rafforzamento delle istituzioni locali;
– L’economia sociale e solidale attraverso lo sviluppo di imprese locali sostenibili e il sostegno per l’accesso al mercato locale;
– La salute attraverso il miglioramento della qualità e dell’accessibilità dei servizi sanitari di base e il rafforzamento dell’assistenza sanitaria.

In particolare, l’iniziativa mira a fornire supporto e formazione per i funzionari comunali, i rappresentanti di istituzioni tunisine, il personale delle strutture sanitarie locali e il Ministero della Salute e delle associazioni locali, selezionati in 5 governatorati della Tunisia: Grand Tunis, Kasserine, Sidi Bouzid, Tataouine e Jendouba.
Il finanziamento complessivo per l’iniziativa “Futur proche” è di circa 1,4 milioni di euro, di cui euro 998 480.00 come contributo della Cooperazione Italiana.
“Questo è un progetto che valorizza l’esperienza italiana in fatto di decentramento ed è parte di una più ampia strategia perseguita dalla Cooperazione italiana in Tunisia. Il nostro obiettivo è quello di sostenere il decentramento politico in linea con gli obiettivi della nuova Costituzione tunisina del 2014 e il nostro impegno in questo settore è stato recentemente confermato con l’approvazione della iniziativa di finanziamento Prodec (25 milioni di euro a dono) che prevede la realizzazione di interventi nel settore delle infrastrutture in 31 comuni tra gli 86 appena creati”, ha detto il rappresentante dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) in Tunisia, Flavio Lovisolo.

Missione in Italia del Polo di meccatronica di Sousse

Promuovere lo sviluppo tecnologico delle imprese tunisine attraverso un fruttuoso scambio di idee e iniziative con gli imprenditori italiani. Questo è uno degli obiettivi del progetto “Appui aux Pole Tunisiens”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo con un contributo di 850 mila euro a favore del Ministero dell’Industria tunisino.

Sono quattro i Poli di competitività (situati a Monastir, Gabes, Biserta e Sousse) che, in partenariato con la società italiana Environment Park Spa, dal 2016 lavorano in stretta collaborazione per migliorare i servizi alle imprese e tessere relazioni con il mercato italiano

“La nostra recente missione a Milano, durante la fiera BI – MU dedicata all’innovazione tecnologica, ci ha permesso di entrare in contatto con alcune interessanti realtà italiane, come il gruppo MESAP e il Polo di Meccatronica di Rovereto. Siamo anche riusciti a firmare degli accordi di collaborazione, che saranno preziosi per il futuro della nostra attività”, ha dichiarato un rappresentante tunisino del Polo di Sousse al rientro dalla missione in Italia dello scorso 9-10 ottobre.

L’incontro tra i rappresentanti del Polo di Sousse e alcuni imprenditori italiani

 

La fiera BI – MU di Milano è stata anche l’occasione per visionare i principali progetti di innovazione tecnologica sviluppati dalle realtà italiane. Conoscenze che possono diventare interessanti opportunità da applicare all’interno del programma dell’Unione Europea HORIZON 2020, cui la Tunisia partecipa in qualità di Paese associato.

Questa missione si inquadra nelle svariate attività che vengono realizzate all’interno dell’iniziativa con l’obiettivo di ampliare e consolidare la rete di conoscenze e collaborazioni in Italia dei Poli tunisini e far emergere opportunità di collaborazione tra le imprese dei due Paesi. Si intende cosi’ creare una piattaforma di scambio tra imprese e istituzioni dedicate allo sviluppo del settore privato e contribuire ad un percorso di crescita che coinvolga entrambe le sponde del Mediterraneo.

AICS Tunisi insieme ai bambini per promuovere l’igiene nelle scuole

Tunisi - In occasione della decima Giornata mondiale del lavaggio delle mani, il Ministero dell’Educazione e il Ministero della Salute hanno lanciato in partnership con UNICEF, e con il sostegno finanziario dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), un programma per promuovere la pratica del lavaggio delle mani con acqua e sapone tra i bambini e tra gli adolescenti all’interno delle scuole primarie.

Questo programma fa parte della Strategia nazionale per la promozione del lavaggio delle mani in contesti comunitari, sviluppata nel quadro del Piano d'azione quinquennale 2016-2020, redatto dal Ministero della Salute in collaborazione con vari ministeri, dipartimenti e organizzazioni interessati, allo scopo di contribuire alla protezione della salute della popolazione.

Il programma partecipativo di lavaggio delle mani, attraverso attività ricreative (gioco, sport, arte, ecc.) per i bambini, ha quindi l’obiettivo di promuovere un cambiamento comportamentale e supportare una vita sana per i bambini, le loro famiglie e le comunità di appartenenza.

Evento di punta di questo programma è stata la cerimonia del lavaggio delle mani, organizzata lo scorso 15 novembre presso la scuola Ezzahra Jdaida nella regione di Manouba, a cui hanno partecipato il Ministro dell’Educazione tunisino, l’Ambasciatore d’Italia a Tunisi, il Rappresentante dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Tunisi e la Rappresentante di Unicef Tunisia.

Davanti ai circa 600 bambini della scuola, il Ministro dell’Educazione Hatem Ben Salem ha sottolineato come il suo Ministero “attribuisce grande importanza al miglioramento dell'ambiente scolastico per favorire l'apprendimento garantendo, allo stesso tempo, la salute e il benessere dei bambini”. Sempre il Ministro ha poi ricordato che "più di 1.000 scuole nelle aree rurali non hanno ancora accesso all'acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari e all'igiene di qualità. Il programma di educazione all'igiene per il lavaggio delle mani che stiamo lanciando oggi continuerà in molte scuole per tutto l'anno scolastico", ha infine concluso.

Il lavaggio delle mani è infatti una pratica igienica che può prevenire la trasmissione di malattie, ma non è ancora ben diffusa nella vita quotidiana dei bambini tunisini. Proprio per questo gli operatori sanitari che lavorano nelle scuole e altrove stanno intensificando i loro sforzi per inculcare questa pratica, specialmente per i bambini.

Da parte sua, l'Ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, che ha partecipato al lavaggio delle mani insieme ai bambini della scuola, ha sottolineato che il sostegno della Cooperazione italiana è parte di una più ampia strategia perseguita dall'Italia in Tunisia che mira a sostenere gli sforzi del locale Ministero dell’Educazione per migliorare la qualità dei servizi scolastici in Tunisia. In questo senso, questa iniziativa sarà integrata da interventi simili in molte scuole per garantire un ambiente scolastico piacevole per i bambini e rispettoso degli standard igienici e sanitari.

L’iniziativa rientra infatti in un più ampio programma, avviato ad ottobre 2016 e in fase di esecuzione, che ha ricevuto il finanziamento di 2,36 milioni di euro da parte della Cooperazione Italiana.

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