Nacyb e la sua associazione: per una società fatta anche di donne

Per la rubrica: “Voci di Noi Altr* AICS

©Association Rayhana pour les femmes de Jendouba

di Martina Palazzo

Nacyb Allouchi è una donna tunisina che osa parlare, agire e cambiare in nome dei diritti delle donne. È un’attivista nei suoi messaggi rivolti alla comunità e nelle sue azioni all’interno dell’associazione di cui è presidente. Siamo a Jendouba, una città situata a 50 km dalla frontiera tra Algeria e Tunisia, in una zona agricola che si sta gradualmente industrializzando.

L’Associazione Rayhana per le donne di Jendouba è nata dalla volontà di un gruppo di giovani donne che sognavano uno spazio protetto, un luogo di incontro lontano da occhi inquisitori maschili dove potersi rilassare davanti a un caffè, organizzare attività sportive e laboratori di apprendimento, discutere di problemi e trovare soluzioni. Dal 2013, l’associazione sta seguendo un percorso progettuale per sviluppare e consolidare le sue azioni basato sulla convinzione che le donne possano avere un ruolo attivo nel cambiare la mentalità dei tunisini e delle tunisine in merito alla questioni di genere. “Ci sono competenze e conoscenze che, se messe in sinergia, possono sviluppare una nuova coscienza locale comune secondo la quale le donne sono protagoniste e agenti di trasformazione del loro ruolo nella società“, dice Nacyb.

Nacyb parla di donne come attrici del proprio destino e non come pedine nelle mani di un sistema patriarcale; come registe di un percorso di vita e non semplici esecutrici di obblighi e ruoli già stabiliti. Parole che si traducono in realtà!

L’associazione è diventata la sede di una vasta gamma di attività economiche svolte da donne, dal B&B al servizio catering per promuovere incontri e prodotti locali, da una sala sportiva attrezzata a un vivaio di piante medicinali per il benessere del corpo. Ma Nacyb e le sue compagne sono anche riuscite a stabilire e rafforzare le relazioni di una rete di donne del posto con l’obiettivo principale di valorizzare e sostenere le filiere locali, nei settori alimentare e artigianale, e l’ecoturismo. “Quest’esperienza conferma quanto le trasformazioni realizzate dalle donne cambiano positivamente non solo le loro condizioni socio-economiche, ma anche l’economia del territorio in una prospettiva di sviluppo solidale e responsabile”, continua Nacyb. E così, a cascata, queste donne offrono giornate di degustazione di prodotti a km 0, mercati solidali, la cura di orti urbani e nelle scuole. Non si fermano di fronte alle esigenze green del pianeta, anzi ne sposano la causa.

L’Associazione Rayhana è sempre stata consapevole del valore che la sua istituzione assume anche a livello politico in una regione in cui le politiche di sostegno alle iniziative delle donne in termini di associazionismo e impresa sociale sono pressoché assenti.

Rayhana, forte dei suoi principi, si apre oltre le mura del suo centro e raggiunge la comunità attraverso le onde radio. Giovani attiviste e stagiste nel settore mediatico, aspiranti giornaliste e volontarie ricostruiscono la storia del loro territorio, descrivono le ricchezze naturali e umane della comunità e affrontano questioni attuali attraverso le voci delle donne. Tutto per rendere l’emancipazione femminile non solo uno slogan, ma un dogma.

Nacyb, che è nata 39 anni fa sulle pendici del monte Djebel Bir, ha vissuto abbastanza per vedere come il suo paese ha cercato di migliorare lo status delle donne attraverso leggi che puniscono la violenza contro le donne o che evocano la pari rappresentanza politica.

“Nonostante questo, la strada del cambiamento è ancora lunga nella pratica. La lotta quotidiana per l’uguaglianza di genere è ancora in corso. Ho scelto questo lavoro [coordinatrice dei progetti di cooperazione] dopo la rivoluzione del 2011, perché credo che ognuno di noi possa essere un agente di cambiamento nel proprio territorio e lasciare in eredità alle generazioni future un mondo più giusto “, dice Nacyb.

Nacyb è una donna che ha deciso di agire. Mobilitiamoci per difendere l’uguaglianza e creare il cambiamento!

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L’Associazione Rayhana per le donne di Jendouba è uno dei partner locali con cui l’AICS collabora in Tunisia. Al fianco dell’ong COSPE e della Regione Toscana, è stata coinvolta nella realizzazione del progetto “Futur Proche: sviluppo locale e servizi decentralizzati per la crescita sostenibile e la cittadinanza attiva in Tunisia” che si è appena concluso. L’Associazione è attualmente partner di un altro progetto il cui capofila è sempre l’ong COSPE, dal titolo “RESTART: Riqualificazione ecologica e sociale dei territori attraverso il rilancio dell’imprenditoria giovanile in Tunisia.” Entrambi i progetti sono finanziati dall’AICS per un importo complessivo di circa 2,8 milioni di euro.

La Cooperazione italiana chiude il progetto Nemo Kantara per lo sviluppo delle comunità costiere nel sud della Tunisia

[COMUNICATO STAMPA]

Tunisi, 26 giugno 2023

Organizzata dalla sede italiana del CIHEAM (Centro Internazionale di Superiori Studi Agronomici Mediterranei) in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Tunisi, si è svolta questa mattina la cerimonia di chiusura di Nemo Kantara, un progetto della Cooperazione italiana volto a migliorare e diversificare i modelli di produzione e consumo in vista di una crescita economica positiva e sostenibile nelle zone costiere della Tunisia.

Alla cerimonia, che si è svolta presso l’Hotel Laico di Tunisi, hanno preso parte Sig. Hechmi Messaoui, Direttore Generale dell’INSTM e Presidente facente funzione e Amministratore Delegato di APIP, in rappresentanza del Ministro dell’Agricoltura, delle Risorse Idriche e della Pesca, Sig. Fabrizio Saggio, Ambasciatore d’Italia a Tunisi, Sig. Andrea Senatori, il Direttore di AICS Tunisi, lo staff del CIHEAM Bari accompagnato dal suo Vice Direttore, Sig. Biagio Di Terlizzi, e dal coordinatore del progetto Sig. Stefano Carbonara, nonché i partner coinvolti nella il progetto (DGPA, CRDA, APIP, GIPP, AVFA, APAL).

Finanziato con 5 milioni di euro dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso l’AICS, “NEMO KANTARA – Stabilizzazione e Sviluppo Socio-economico delle Regioni Costiere Tunisine” è stato realizzato per tre anni nei governatorati di Gabès e Médenine dal CIHEAM di Bari, in stretta collaborazione con il Ministero tunisino dell’Agricoltura, della Pesca e delle Risorse Idrauliche.

“Questo progetto è un’ulteriore prova della proficua collaborazione tra Tunisia e Italia in termini di cooperazione allo sviluppo. Stiamo lavorando per ottenere risultati concreti che, al di là delle cifre, significano maggiore empowerment e occupazione in settori ad alto valore economico per la Tunisia, ma in generale una produzione locale più rispettosa delle risorse naturali”, ha dichiarato l’Ambasciatore Saggio.

Il progetto NEMO KANTARA ha permesso di rafforzare le organizzazioni degli operatori della pesca e degli attori istituzionali di Gabès e Médenine, creando sinergie per la gestione sostenibile delle risorse naturali e migliorando la competitività del settore.

“Nemo Kantara è uno dei progetti finanziati dalla Cooperazione italiana che promuove sistemi di produzione economicamente redditizi e socialmente equi, in grado di creare ricchezza perenne, soddisfare i bisogni alimentari e garantire l’equilibrio degli ecosistemi e la conservazione della biodiversità”, ha aggiunto Senatori, direttore dell’AICS di Tunisi.

Con un impatto notevole sulla filiera della pesca, i cinque pontili costruiti nell’ambito del progetto garantiscono ora la vicinanza delle strutture di imbarco e sbarco, fondamentali non solo per lo sviluppo socio-economico dei piccoli pescatori e il miglioramento delle loro condizioni di lavoro, ma anche per la valorizzazione del prodotto ittico in termine di qualità e di igiene. Allo stesso modo, il mercato ittico di Houmet Souk è stato ricostruito per facilitare l’accesso ai pescatori e ai clienti, oltre a promuovere l’accesso all’acqua grazie al rubinetto intelligente tramite SMS. Queste stazioni di rifornimento idrico sono state installate in altri 3 porti dell’isola di Gerba per evitare sprechi di acqua ed energia durante le operazioni di routine dei pescatori.

“L’approccio del CIHEAM Bari e la sua lunga storia con i progetti NEMO confermano il successo di un approccio che mette al centro la formazione e il trasferimento di competenze, creando una catena del valore della conoscenza in grado di produrre un reale sviluppo sostenibile. Le oltre 12.000 ore di formazione hanno coinvolto non solo esperti tunisini, ma anche i migliori rappresentanti del sistema italiano nei settori della ricerca, della formazione e dell’agricoltura, diventando così un modello di dialogo mediterraneo con l’Italia come partner di riferimento”, ha sottolineato Di Terlizzi, vicedirettore del CIHEAM Bari.

Al fine di diversificare il reddito degli operatori della pesca, il progetto ha offerto più di 800 microcrediti, soprattutto a giovani e donne, per la creazione o il rafforzamento di microimprese nei settori dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura e della pesca. Nemo Kantara ha inoltre sostenuto 40 progetti imprenditoriali per raccoglitori di vongole e pescatori e 4 start-up di giovani diplomati delle scuole di pesca. Più di 500 persone sono state individualmente supportate nella formulazione di un business plan per l’attività di finanziamento e creazione d’impresa.

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Entra nel vivo il sostegno italiano per i comuni tunisini

Sono state avviate le prime attività del programma di sostegno alla decentralizzazione in Tunisia (PRODEC) finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Con una visita presso il Governatorato di Sfax effettuata nell’ultima settimana di agosto, l’Ambasciatore  a Tunisi, Lorenzo Fanara, insieme ad una delegazione dell’AICS, ha incontrato i sindaci di 7 comuni che rientrano nella lista delle 31 municipalità beneficiarie del programma PRODEC. Tale visita si pone quindi in linea di continuità con l’evento risalente al giugno scorso, con cui l’Ambasciatore d’Italia aveva ricevuto presso la sua residenza tutti i sindaci coinvolti in quest’iniziativa, insieme al Ministro degli Affari Locali e al Rappresentante della Caisse des Prêts et de Soutien aux Collectivités Locales (CPSCL), ente esecutore dell’iniziativa. Come ribadito nel corso di quell’occasione, la delegazione italiana ha espresso l’intenzione di mantenere una finestra di dialogo costante con la controparte locale con l’obiettivo di approfondire il contesto territoriale, nonché di cogliere i bisogni espressi dai sindaci in merito alle loro priorità sociali e di sviluppo economico, con una particolare attenzione verso la realizzazione o la ristrutturazione degli uffici comunali e l’erogazione dei servizi di base per la popolazione.

I 7 comuni del Governatorato di Sfax (Hzag Ellouza, Ennasr, El Amra, Achech Boujarbou Auodhna Majel Darj, Aouabed Khezanet, Hajeb, Ennadhour Sidi Ali Belabed) oggetto della visita saranno beneficiari di circa 8,5 milioni di euro, su un totale di 25 milioni di euro a dono messi a disposizione dall’AICS per il programma PRODEC. Tale cifra verrà utilizzata per le spese di investimento nei prossimi tre anni, in particolare per la costruzione o ristrutturazione degli edifici amministrativi, l’acquisto di attrezzature (come i veicoli per la raccolta dei rifiuti), la realizzazione di progetti di prossimità (come le strade comunali, gli scoli per le acque pluviali, l’illuminazione stradale), di progetti di sviluppo delle attività produttive e commerciali e socio-culturali.

I beneficiari di quest’iniziativa saranno i sindaci, i rappresentanti eletti e il personale amministrativo delle municipalità coinvolte, a cui si aggiungono i cittadini che potranno accedere a servizi municipali migliorati.

L’iniziativa PRODEC rappresenta quindi il concreto impegno italiano nel supporto al processo di decentralizzazione perseguito dalle autorità tunisine e stabilito dalla Costituzione del 2014. Italia e Tunisia intendono cosi collaborare al fine di contribuire alla riduzione delle disparità tra regioni, migliorando l’accesso per i cittadini ai servizi di 31 comuni di recente creazione situati in 10 Governatorati del Paese.

 

 

Forum di lancio del progetto Futur Proche

Si è tenuta giovedì, 11 ottobre presso il Municipio di Tunisi la conferenza “Città Aperte: pensare e agire per una migliore governance locale e la partecipazione dei cittadini in Tunisia”  che ha rappresentato il lancio ufficiale del progetto “Futur Proche – Sviluppo locale e servizi decentralizzati per la sostenibilità e la cittadinanza attiva in Tunisia”.
Alla conferenza di lancio del progetto hanno partecipato esperti tunisini e internazionali, che hanno discusso le questioni e le sfide principali per il processo di decentralizzazione in Tunisia, tema principale dell’iniziativa.
Il progetto Futur Proche, finanziato dalla Cooperazione Italiana e dalla Regione Toscana, sarà eseguito dalla Ong italiana Cospe, ma coinvolge, allo stesso tempo, un grande consorzio di enti locali, istituzioni e associazioni italiane e tunisine.
L’iniziativa, con una durata prevista di due anni, ha lo scopo di promuovere:

– Il decentramento, la governance locale e il rafforzamento delle istituzioni locali;
– L’economia sociale e solidale attraverso lo sviluppo di imprese locali sostenibili e il sostegno per l’accesso al mercato locale;
– La salute attraverso il miglioramento della qualità e dell’accessibilità dei servizi sanitari di base e il rafforzamento dell’assistenza sanitaria.

In particolare, l’iniziativa mira a fornire supporto e formazione per i funzionari comunali, i rappresentanti di istituzioni tunisine, il personale delle strutture sanitarie locali e il Ministero della Salute e delle associazioni locali, selezionati in 5 governatorati della Tunisia: Grand Tunis, Kasserine, Sidi Bouzid, Tataouine e Jendouba.
Il finanziamento complessivo per l’iniziativa “Futur proche” è di circa 1,4 milioni di euro, di cui euro 998 480.00 come contributo della Cooperazione Italiana.
“Questo è un progetto che valorizza l’esperienza italiana in fatto di decentramento ed è parte di una più ampia strategia perseguita dalla Cooperazione italiana in Tunisia. Il nostro obiettivo è quello di sostenere il decentramento politico in linea con gli obiettivi della nuova Costituzione tunisina del 2014 e il nostro impegno in questo settore è stato recentemente confermato con l’approvazione della iniziativa di finanziamento Prodec (25 milioni di euro a dono) che prevede la realizzazione di interventi nel settore delle infrastrutture in 31 comuni tra gli 86 appena creati”, ha detto il rappresentante dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) in Tunisia, Flavio Lovisolo.

Missione in Italia del Polo di meccatronica di Sousse

Promuovere lo sviluppo tecnologico delle imprese tunisine attraverso un fruttuoso scambio di idee e iniziative con gli imprenditori italiani. Questo è uno degli obiettivi del progetto “Appui aux Pole Tunisiens”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo con un contributo di 850 mila euro a favore del Ministero dell’Industria tunisino.

Sono quattro i Poli di competitività (situati a Monastir, Gabes, Biserta e Sousse) che, in partenariato con la società italiana Environment Park Spa, dal 2016 lavorano in stretta collaborazione per migliorare i servizi alle imprese e tessere relazioni con il mercato italiano

“La nostra recente missione a Milano, durante la fiera BI – MU dedicata all’innovazione tecnologica, ci ha permesso di entrare in contatto con alcune interessanti realtà italiane, come il gruppo MESAP e il Polo di Meccatronica di Rovereto. Siamo anche riusciti a firmare degli accordi di collaborazione, che saranno preziosi per il futuro della nostra attività”, ha dichiarato un rappresentante tunisino del Polo di Sousse al rientro dalla missione in Italia dello scorso 9-10 ottobre.

L’incontro tra i rappresentanti del Polo di Sousse e alcuni imprenditori italiani

 

La fiera BI – MU di Milano è stata anche l’occasione per visionare i principali progetti di innovazione tecnologica sviluppati dalle realtà italiane. Conoscenze che possono diventare interessanti opportunità da applicare all’interno del programma dell’Unione Europea HORIZON 2020, cui la Tunisia partecipa in qualità di Paese associato.

Questa missione si inquadra nelle svariate attività che vengono realizzate all’interno dell’iniziativa con l’obiettivo di ampliare e consolidare la rete di conoscenze e collaborazioni in Italia dei Poli tunisini e far emergere opportunità di collaborazione tra le imprese dei due Paesi. Si intende cosi’ creare una piattaforma di scambio tra imprese e istituzioni dedicate allo sviluppo del settore privato e contribuire ad un percorso di crescita che coinvolga entrambe le sponde del Mediterraneo.

AICS Tunisi insieme ai bambini per promuovere l’igiene nelle scuole

Tunisi - In occasione della decima Giornata mondiale del lavaggio delle mani, il Ministero dell’Educazione e il Ministero della Salute hanno lanciato in partnership con UNICEF, e con il sostegno finanziario dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), un programma per promuovere la pratica del lavaggio delle mani con acqua e sapone tra i bambini e tra gli adolescenti all’interno delle scuole primarie.

Questo programma fa parte della Strategia nazionale per la promozione del lavaggio delle mani in contesti comunitari, sviluppata nel quadro del Piano d'azione quinquennale 2016-2020, redatto dal Ministero della Salute in collaborazione con vari ministeri, dipartimenti e organizzazioni interessati, allo scopo di contribuire alla protezione della salute della popolazione.

Il programma partecipativo di lavaggio delle mani, attraverso attività ricreative (gioco, sport, arte, ecc.) per i bambini, ha quindi l’obiettivo di promuovere un cambiamento comportamentale e supportare una vita sana per i bambini, le loro famiglie e le comunità di appartenenza.

Evento di punta di questo programma è stata la cerimonia del lavaggio delle mani, organizzata lo scorso 15 novembre presso la scuola Ezzahra Jdaida nella regione di Manouba, a cui hanno partecipato il Ministro dell’Educazione tunisino, l’Ambasciatore d’Italia a Tunisi, il Rappresentante dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Tunisi e la Rappresentante di Unicef Tunisia.

Davanti ai circa 600 bambini della scuola, il Ministro dell’Educazione Hatem Ben Salem ha sottolineato come il suo Ministero “attribuisce grande importanza al miglioramento dell'ambiente scolastico per favorire l'apprendimento garantendo, allo stesso tempo, la salute e il benessere dei bambini”. Sempre il Ministro ha poi ricordato che "più di 1.000 scuole nelle aree rurali non hanno ancora accesso all'acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari e all'igiene di qualità. Il programma di educazione all'igiene per il lavaggio delle mani che stiamo lanciando oggi continuerà in molte scuole per tutto l'anno scolastico", ha infine concluso.

Il lavaggio delle mani è infatti una pratica igienica che può prevenire la trasmissione di malattie, ma non è ancora ben diffusa nella vita quotidiana dei bambini tunisini. Proprio per questo gli operatori sanitari che lavorano nelle scuole e altrove stanno intensificando i loro sforzi per inculcare questa pratica, specialmente per i bambini.

Da parte sua, l'Ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, che ha partecipato al lavaggio delle mani insieme ai bambini della scuola, ha sottolineato che il sostegno della Cooperazione italiana è parte di una più ampia strategia perseguita dall'Italia in Tunisia che mira a sostenere gli sforzi del locale Ministero dell’Educazione per migliorare la qualità dei servizi scolastici in Tunisia. In questo senso, questa iniziativa sarà integrata da interventi simili in molte scuole per garantire un ambiente scolastico piacevole per i bambini e rispettoso degli standard igienici e sanitari.

L’iniziativa rientra infatti in un più ampio programma, avviato ad ottobre 2016 e in fase di esecuzione, che ha ricevuto il finanziamento di 2,36 milioni di euro da parte della Cooperazione Italiana.

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