La tavola verde 2: uno zoom di immagini e parole sulla produzione sostenibile e la sicurezza alimentare in Tunisia

L’Ambasciata d’Italia in Tunisia e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – Sede di Tunisi hanno organizzato lo scorso 27 ottobre l’evento “La tavola verde 2 / Produrre diversamente per #FameZero“!

Trasmesso anche in diretta Facebook su AICS Tunisi, “La tavola verde 2” ha invitato decisori politici, organizzazioni internazionali, società civile, settore privato e i cittadini a riflettere sull’urgenza e i benefici di una produzione alimentare responsabile che soddisfi i bisogni della comunità umana e preservi le risorse naturali in vista di un legame più sostenibile e rispettoso tra persone e territorio. Ad aprire il dibattito c’erano l’Ambasciatore d’Italia in Tunisia, Fabrizio Saggio, il Ministro dell’Agricoltura, Mahmoud Elyes Hamza, e la sindaca di Tunisi, Souad Abderrahim.

Quest’appuntamento tunisino si è inserito nel calendario della sesta edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, l’evento pubblico italiano, esteso alle rappresentanze diplomatiche all’estero, per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani, imprese, associazioni e istituzioni sui temi legati allo sviluppo sostenibile, nonché per valutare i risultati raggiunti dalla comunità internazionale nell’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In continuità con La tavola verde organizzata nel 2021, ma con un occhio più teso all’attualità, quest’anno la Cooperazione italiana in Tunisia ha voluto scegliere un tema che si impone nell’agenda di ogni cittadino e legato all’obiettivo di sviluppo sostenibile 2 – sradicare la fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.

Nel cuore della Medina di Tunisi, presso il Presbiterio della chiesa del Santa Croce, rinnovato grazie ai fondi italiani e simbolo della pacifica coesistenza di culture, si sono ritrovati intorno al tavolo del dibattito l’AICS Tunisi, l’Istituto di Ricerca e dell’Insegnamento Superiore Agricoli (IRESA), la FAO, il CIHEAM di Bari, il CEFA, le associazioni tunisine Exploralis e ATUGE e un produttore biologico. I due panel – l’uno sulla produzione sostenibile per la transizione ecologica e la sicurezza alimentare, l’altro sul valore aggiunto di una produzione locale e biologica – hanno sollecitato il confronto di idee e la condivisione di informazioni potenzialmente convertibili in nuove politiche, investimenti e cambiamento di comportamento.

A seguire, si è dato spazio alla fase conclusiva del contest fotografico “Il percorso verde” rivolto a fotografi o aspiranti tali con l’obiettivo di raccogliere fotografie che immortalassero le pratiche ecologiche in uso in Tunisia nella produzione e trasformazione di prodotti agro e ittico-alimentari. Dal 14 al 23 ottobre, sono state ricevute 505 candidature con immagini provenienti da tutte le regioni tunisine. Le 16 foto finaliste sono state proiettate, esposte e valutate durante l’evento grazie all’animazione degli influencer Fatma Bououn e The Dreamer, quest’ultimo giudice speciale.

In un mondo in cui una crisi localizzata ha ripercussioni globali, in cui il cambiamento climatico e l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali minacciano il patrimonio naturale, la Cooperazione italiana ha voluto organizzare un evento formativo e ludico per richiamare l’attenzione dei singoli cittadini, delle istituzioni e della società civile sull’urgenza di ripensare le modalità di funzionamento della popolazione in un’ottica di conservazione e rigenerazione degli ecosistemi.

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Per rivedere l’evento:https://www.facebook.com/aicstunis/videos/694991465537526 

Proroga – Call for Proposals – “Intervento di emergenza in favore di giovani e donne per il potenziamento delle competenze attraverso la formazione professionale e il miglioramento dei servizi di base nei campi per rifugiati” AID 012891/01/0

Intervento di emergenza in favore di giovani e donne per il
potenziamento delle competenze attraverso la formazione
professionale e il miglioramento dei servizi di base nei campi per
rifugiati
AID 012891/01/0
Algeria – Campi rifugiati Sahrawi

PROROGA TERMINI PRESENTAZIONE PROPOSTE PROGETTUALI

In relazione alla Call for Proposals pubblicata in data 11/03/2024 nell’ambito
del Programma “Intervento di emergenza in favore di giovani e donne per il
potenziamento delle competenze attraverso la formazione professionale e il
miglioramento dei servizi di base nei campi per rifugiati” AID 012891/01/0, si
comunica che il termine per la presentazione delle proposte progettuali è
prorogato alle ore 15:00 (ora di Tunisi) del 30/04/2024.

Pubblicato documento complementare al bando di gara internazionale n° 02/2019

Il Ministero degli Affari Sociali tunisino ha pubblicato un documento complementare al bando di gara internazionale n° 02/2019, per l’acquisto di servizi di assistenza tecnica e di formazione per il sostegno alla messa in opera della convenzione internazionale per i diritti delle persone con disabilità, nel quadro del progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Il documento è consultabile ai seguenti indirizzi: http://www.social.tn/index.php?id=3&L=0

https://tunisi.aics.gov.it/home/opportunita/bandi/

https://www.aics.gov.it/home-ita/opportunita/avvisi-forniture/avvisi-forniture-2019/

Conclusi i corsi di formazione per i progetti imprenditoriali post crisi Covid-19

La Tunisia è pronta ad affrontare le sfide socioeconomiche poste in essere dalla pandemia Covid-19, grazie anche al supporto dei suoi partner internazionali.

Nell’ambito di un progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, IOM Tunisia ha organizzato sessioni di formazione dedicate allo sviluppo di progetti post-crisi che hanno visto la partecipazione imprenditori tunisini provenienti da differenti Governatorati, tra cui Medenine, Beni Khedache, Zarzis, Djerba e Ben Gardane.

In un’atmosfera piena di energia e motivazione, queste sessioni di formazione si sono concluse con successo
e occorre segnalare la serietà, la perseveranza e soprattutto l’impegno dimostrato dagli imprenditori che vi hanno preso parte in un momento di particolare difficoltà.

All’iniziativa ha contribuito anche l’ANETI (Agence Nationale pour l’Emploi et le Travail) che ha messo a disposizione le sale per le formazioni nei vari Governatorati.

Uniti per ricostruire il sistema sanitario nelle aree remote: Romdan sogna un futuro migliore in Libia

Per la rubrica: “Voci di Noi Altr* AICS

La struttura sanitaria di Tahala dopo i lavori di riabilitazione.

di Carlotta Comparetti

Immaginate la vostra vita in un villaggio remoto: non ci sono ospedali nel raggio di chilometri, nessun pronto intervento e liste d’attesa di settimane per una consulenza urgente con uno dei pochi medici della zona. Immaginate un padre che deve affrontare un viaggio di 390 chilometri per una semplice lastra alla mano fratturata di suo figlio. Oppure una donna incinta che ha urgente bisogno di cure, eppure deve percorrere 350 chilometri per raggiungere l’ospedale più vicino, mettendo a rischio anche la vita del nascituro. Sono casi documentati che accadono all’ordine del giorno a Ghat, città nel sud-ovest della Libia. Anche qui la popolazione è stata per anni testimone diretta del conflitto.

“Il sistema sanitario a Ghat è fortemente compromesso” comincia così Romdan Alythni Alwoli, a capo del Health Services Office della municipalità. “Manca un servizio di pronto intervento, il personale sanitario è esiguo, le strutture necessitano di riabilitazione e manutenzione e non ci sono risorse finanziarie sufficienti per provvedere: è un sistema sanitario devastato che ha bisogno di essere ricostruito”. Nonostante tutte le difficoltà, Romdan e la sua squadra continuano nel loro impegno quotidiano per la salute pubblica di base.

Le autorità locali libiche non hanno le risorse per colmare, da sole, i numerosi bisogni sanitari del paese, lasciando le comunità, specie quelle stanziate nelle regioni più remote, nella necessità più estrema. È in questo scenario che interviene l’AICS: grazie a un finanziamento dell’Unione Europea per il tramite del Fondo Fiduciario per l’Africa (EU Trust Fund for Africa), lavoriamo al fianco della ONG italiana Helpcode e del partner locale Organisation of Development Pioneers (ODP) per sostenere le sfide di un sistema sanitario al collasso nel distretto di Ghat.

“Questo intervento ci dà speranza, perché permetterà di migliorare l’offerta sanitaria a beneficio degli oltre 30.000 abitanti di Ghat e delle piccole città dell’area”, spiega Romdan. “Verranno rafforzate le strutture mediche prioritarie, selezionate in quanto capaci di rispondere al maggior numero di pazienti, contribuendo così a sostenere il sistema sanitario di Ghat nel suo complesso”.

Il progetto, realizzato sul campo da Helpcode e ODP in coordinamento con l’AICS, prevede la riabilitazione di tre strutture mediche chiave per Ghat: dal rifacimento degli ambienti e piccole manutenzioni alla fornitura di attrezzature mediche specializzate, fino ai training per il personale medico e paramedico. “L’accesso a un servizio di pronto intervento e a consulenze più tempestive, ci permetterà di salvare vite umane e risolverà l’incubo di tanti che, fino ad oggi, dovevano percorrere centinaia di chilometri per usufruire di cure sanitarie essenziali”.

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età è il terzo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 ed oggi più che mai, anche in considerazione dell’impatto della pandemia COVID 19 sui sistemi sanitari nazionali, l’azione della cooperazione italiana è volta a contribuire a tale obiettivo. Come ha di recente sottolineato il Direttore dell’AICS, Luca Maestripieri “La pandemia del nuovo coronavirus ha aiutato a raggiungere la consapevolezza che le sfide globali non si possono affrontare e vincere da soli.”

La speranza e l’ambizione è quella di generare un effetto moltiplicatore: Romdan e gli altri della sua squadra sono convinti che l’azione di pochi possa davvero segnare il principio di un processo di ricostruzione enormemente più grande, e creare le condizioni per un futuro migliore in Libia e per la Libia. Un processo che richiede impegno e cooperazione e chiama in causa tutti: le autorità, le comunità locali, la società civile, le organizzazioni internazionali e i singoli individui.
Uniti per realizzare il cambiamento.

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Il programma “Recovery, Stability and Socio-economic Development in Libya – Baladiyati” prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro del Fondo Fiduciario dell’Unione Europa (EU Trust Fund) per l’esecuzione di oltre 100 interventi mirati a rafforzare i servizi di base nei settori sanitario, educativo e idrico-igienico (WASH) in 24 municipalità libiche dislocate lungo le principali rotte migratorie. In questo quadro, l’AICS gestisce 22 milioni di euro e svolge il ruolo di capofila nel coordinamento del programma, che viene realizzato al fianco delle agenzie delle Nazioni Unite UNDP (18 milioni) e UNICEF (22 milioni).

Il “fatto a mano” tunisino alla Fiera dell’Artigianato di Milano

   

di Martina Palazzo

Per la prima volta nella loro carriera, 12 artigiani tunisini espongono le loro creazioni oltre i confini nazionali. Sono a Milano all’« Artigiano in fiera » dal 4 al 12 dicembre per mostrare il savoir-faire del loro Paese tra tradizione e innovazione.

Giovani donne e uomini provenienti da diverse regioni dei quattro angoli della Tunisia, tutti con una storia personale di successo, tutti sostenuti da UNIDO e IOM, le due agenzie delle Nazioni Unite che stanno realizzando rispettivamente i progetti Creative Tunisia e Mobi-TRE, grazie al sostegno finanziario dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Queste due iniziative incoraggiano lo spirito imprenditoriale, in particolare tra i giovani, e valorizzano le competenze locali attraverso la creazione di opportunità economiche e la modernizzazione degli apparati produttivi per una maggiore competitività su scala nazionale e internazionale.

La Tunisia, crocevia di civiltà nel corso dei secoli e ponte di scambi commerciali dalle sue coste ai villaggi berberi, possiede un vero e proprio know-how artigianale che porta i segni del passato e conserva le tradizioni. Questo patrimonio rafforza anche il tessuto economico del Paese, impiegando una gran parte della popolazione attiva su tutto il territorio nazionale. Oggi l’artigianato tunisino vuole essere vettore di una sorta di riabilitazione dei mestieri tradizionali. Non solo oggetti, ma creazioni che trasmettono la storia di una comunità e, allo stesso tempo, di un professionista che ha voluto giocare con le ispirazioni e le esigenze del mondo contemporaneo. Questo è il segreto dei nostri giovani presenti questa settimana a Milano. Riesumano il tesoro ancestrale e gli danno un aspetto innovativo; stanno al passo con i tempi senza perdere la memoria. E ce n’è per tutti i gusti: tessitura con materiali nobili e naturali, cosmetici e alimentari, decorazioni in ferro.

Queste creazioni aspettano solo di essere scoperte. “La nostra partecipazione alla fiera è molto importante perché ci dà la possibilità di far conoscere i nostri prodotti ad un pubblico internazionale”, dice Amel Laouini, tunisina residente in Italia che ha investito nella marca di cosmetici, Mliz Nature, nell’ambito del progetto Mobi-TRE. “Spero di arrivare alla fine di questo evento con nuove idee per il futuro e contatti utili per ulteriori affari”, conclude.

Infatti, la fiera è sia una vetrina che una piattaforma di scambio. Qui, un know-how specifico e senza tempo crea legami con l’altrove e con l’altro. “Questa esperienza ci aiuta a sviluppare i nostri prodotti secondo le esigenze del mercato internazionale e a diventare più competitivi nell’era della globalizzazione”, dice Faiez Boussaid, uno dei beneficiari del progetto Creative Tunisia.

Facciamo rivivere il passato nelle creazioni dei nostri giovani artigiani. Scopriamo il loro talento.

Italy and UNFPA support women in need of assistance by enhancing access to emergency obstetric and newborn care and protection services for GBV survivors.

[Joint Press Release]

10th of December 2022, Tripoli

Today, the world marks the Human Rights Day and the end of the 16 days of activism against Gender Based Violence (GBV). The Italian Agency for Development Cooperation (AICS) and the United Nations Population Fund (UNFPA) are happy to officially launch the project ‘Provision of integrated emergency reproductive health and gender based violence response services to the most vulnerable population in Libya’ as a contribution to ending GBV and preventable maternal deaths in Libya.

Through a financial support of 750.000 € to UNFPA in Libya, the Government of Italy commits to enhancing access to integrated life-saving emergency obstetric and newborn care and specialized protection services to 30.000 people in need and gender-based violence survivors especially in the South of Libya.

“Italy is committed towards the protection and the respect of human rights in Libya, which is one of the priority countries for the Italian cooperation. The key objectives of our projects aim at enhancing protection services for girls and women victims of violence and strengthening their role in the society. ” said Mr. Giuseppe Buccino, the Italian Ambassador to Libya.

Specifically, the AICS-funded project will increase access to lifesaving reproductive health services through different activities, such as the deployment of mobile medical teams and the delivery of specialized services to GBV survivors, the provision of medical supplies, capacity building for the health and social workers and awareness-raising campaigns for local communities. Amongst them, on the occasion of the international ‘16 days campaign’, the project envisaged a series of activities aimed at spreading information, supporting local community engagement and generating conversations about gender equality and respect.

“Gender equality, considered in all its dimensions, is one of the programmatic priorities of the Italian Agency for Development Cooperation. In Libya, thanks to our institutional and implementing partners, we focus on the GBV prevention and response, sexual and maternal health services. We act to better ensure protection and health for girls and women to increase their empowerment and social participation,” added Mr. Andrea Senatori, the Director of AICS Tunis Office.

Throughout the campaign, the Ministry of Social Affairs, AICS, UNFPA, and its partners organized various community-based activities, including social media messaging, podcasts, sport and artistic events, exhibitions, debates, open days at the different women and girls’ safe spaces to raise awareness on gender-based violence and mobilize support to improve the women and girls’ protection frameworks.

For the fourth consecutive year in Libya, the 16 Days of Activism campaign has advocated for and raised awareness on gender-based violence against women and girls under the global theme ‘’UNITE! Activism to end violence against women and girls’’.

“The 16 days of activism has been an excellent opportunity to foster the cooperation between UNFPA, AICS, the Libyan authorities and the local NGOs to institutionalize and support the effective implementation of safer and more inclusive legislations that protect women and girls in Libya. With the generous contribution of Italy, UNFPA will target women, men, girls and boys in Tripoli,  Benghazi, Sabha, Ghat and Zwilla” said Samir Anouti – UNFPA Country Representative a.i. in Libya.

AICS and UNFPA call on all stakeholders and allies to join efforts in establishing and implementing safer and more inclusive legislation to protect women and girls and end gender-based violence in Libya.

 

CONTACTS

AICS Tunis Regional Office
Martina Palazzo, Communication Officer
E-mail: comunicazione.tunisi@aics.gov.it; martina.palazzo@aics.gov.it
Tel: +216 50 952 352

UNFPA Libya Country Office
Hafedh Ben Miled, Program Coordinator
E-mail: benmiled@unfpa.org;
Mobile: +216 98 755 435

>>>Download the joint press release in pdf

Launch of a Geospatial Platform in Libya

Comunicato stampa – Lancio di una piattaforma geospaziale per il supporto alla gestione sostenibile dei terreni coltivati e dell’acqua in Libia – In inglese

PRESS RELEASE

Launch of a Geospatial Platform for supporting sustainable cropland and water management in Libya

 An essential tool for making informed decisions in agricultural development using advanced information and data.

Tripoli, 28th March: The Italian Agency for Development Cooperation (AICS) and the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO), in cooperation with the Ministry of Water Resources, the Ministry of Agriculture and Livestock, and the Libyan Centre for Remote Sensing and Space Science are launching the “MerWat-Libya” Geospatial Platform. This platform will provide geospatial information to support water resource management in Libya and will enable national partners to access a vast amount of spatial information to support sustainable water and crop production while considering available natural resources.

The Geospatial platform is one of the main results of the project “Monitoring, Evaluation and Rationalization of Water Use for the Agricultural Sector in Libya”, funded by the Italian Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation (MAECI), through a 830,000 euros-grant. This innovative tool serves as a hub for digital data exchange and dialogue, underscoring the growing importance of geospatial technology in modern agriculture. It offers comprehensive capabilities for accessing, storing, processing, and analyzing spatial data and it is essential for making informed decisions in agricultural development using advanced geospatial information and data. It also incorporates datasets on crop types, cultivated field boundaries, hydrological basins, and soil classification, empowering stakeholders with precise information for informed decision-making.

During the launch event, the MerWat-Libya Geospatial Platform was presented to key stakeholders in the land and water management, agriculture and environment sectors. The presentation provided a clear overview of the structure, components and usage guidelines of the platform, and was attended by representatives from institutions, academia, science and civil society.

Deputy Ambassador Riccardo Villa, underscores the critical role of the MerWat-Libya Geospatial Platform in strengthening the partnership between Italy and Libya. “This technological leap marks a significant stride towards shared goals of sustainability and resilience in agricultural practices. A demonstration of Italy’s leadership and commitment to leveraging knowledge and technology for impactful decisions in the agriculture and environment sectors, in close collaboration with the UN and for the direct benefit of partner countries.”

A. Maki Abdourahman, representing FAO-Libya, underlined the importance of the achievement of this project. He highlighted the fruitful cooperation with all national partners and underlined that the MerWat-Libya Geospatial Platform is now operational as a national information platform. It supports sustainable land and water management by providing access to information on crop and water use and sustainable practices. This is a significant step forward in water, agriculture and environmental management in Libya,” said M. A.Maki, adding that the platform is embedded in FAO’s open-access Hand in Hand (HIH) for evidence-based acceleration of agricultural transformation towards food security.

The core team of national institutions, including the Ministry of Water Resources, the Ministry of Agriculture and Livestock, and the Libyan Remote Sensing and Space Science, presented, approved and signed a partnership and collaboration agreement for the Libyan Geospatial Platform to ensure its sustainability.

A visit to the offices hosting the platform, including the Ministry of Water Resources, the Ministry of Agriculture and Livestock, Libya Remote Sensing and Space Science and Fezzan, concluded the formal launch of the MerWat-Libya Geospatial Platform. Looking forward, the MerWat-Libya Geospatial Platform aims to integrate emerging technologies, expand data resources, and enhance user experiences. This commitment to innovation is expected to foster sustainable agricultural practices, improve water resource management, and contribute to Libya’s environmental and economic development.


For further information and to explore the MerWat-Libya Geospatial Platform, please visit: https://data.apps.fao.org/merwat-libya/?lang=en

For more information about the project:

Press contact:

Faten Aouadi, FAO Communication Officer

Email: faten.aouadi@fao.org

Marion Piccio, AICS Communication expert

Email: marion.piccio@aics.gov.it

Prosegue l’impegno italiano in Libia con il programma dell’Unione europea

L’Unione europea, l’Italia, l’UNDP e l’UNICEF si sono incontrati a Tripoli per il secondo Comitato direttivo del programma “Recovery, Stability and Socio-Economic Development in Libya“, presieduto dal Ministro della governance libico.
Il programma triennale, finanziato dall’Unione europea con 50 milioni di euro nel quadro del Trust Fund per l’Africa, è stato avviato nell’ottobre 2018 e si propone di migliorare le condizioni di vita e rafforzare la resilienza delle popolazioni più vulnerabili in 24 municipalità libiche. L’iniziativa si rivolge ai comuni fortemente interessati dai flussi migratori e dallo sfollamento della popolazione locale, compresi i bambini, puntando a migliorare la fornitura di servizi di base quali la sanità, l’istruzione, l’acqua e i servizi igienico-sanitari.
Formulato congiuntamente dall’Unione Europea e dall’Italia in stretto coordinamento con le autorità nazionali e municipali competenti, il programma è attuato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), con un budget di 22 milioni di euro, dall’UNDP, con un budget di 18 milioni di euro, e da UNICEF, con un budget di 10 milioni di euro.

Quest’ultimo comitato direttivo ha approvato gli interventi nei restanti 18 comuni, tra i 24 comuni coinvolti. Nella precedente riunione del 29 novembre 2018, il comitato aveva infatti già approvato gli interventi nei primi di sei comuni. I partecipanti a questa riunione hanno ringraziato le autorità libiche e i partner incaricati dell’esecuzione, per la loro stretta collaborazione e il loro impegno costante. Con la conclusione del processo di pianificazione, l’attenzione di tutte le parti si sposta ora verso l’esecuzione degli interventi identificati a livello comunale.
AICS, UNICEF e UNDP hanno ribadito il loro impegno a lanciare immediatamente gli appalti per le opere e i servizi necessari per ogni intervento specifico e avviare attività di sviluppo delle capacità, compresa la formazione del personale delle autorità municipali e centrali.

I partner monitoreranno regolarmente l’attuazione delle attività e aggiorneranno il comitato direttivo con qualsiasi sviluppo pertinente.
Il Ministro della governance locale, SE Milad Taher, ha accolto con favore il sostegno dell’Unione Europea, dell’Italia, dell’UNDP e dell’UNICEF a favore dei Comuni libici e le esigenze della popolazione in questo momento critico. “Migliorare i servizi di base e migliorare le capacità locali sono fondamentali per rispondere alla domanda e alla democrazia dei cittadini e promuovere lo sviluppo socio-economico in Libia. Questo programma è un buon esempio di collaborazione tra il governo libico e la comunità internazionale e si prevede che porterà benefici tangibili alle comunità locali nel prossimo futuro”, ha detto il ministro.

Nel suo intervento, il capo della delegazione dell’Unione europea in Libia, Alan Bugeja, ha sottolineato che il programma riflette lo spirito di solidarietà e di responsabilità condivisa dell’UE e dei suoi partner nel sostenere il percorso di stabilizzazione della Libia. Ha sottolineato che questo programma fornirà un sostegno diretto al miglioramento della fornitura di servizi pubblici chiave alla popolazione locale: “Siamo convinti che le comunità locali svolgano un ruolo chiave nel sostegno alla stabilizzazione in Libia. Con questo programma, stiamo intensificando il nostro lavoro con le municipalità libiche per sostenerle nella fornitura di servizi pubblici tempestivi e di qualità alle persone più bisognose”.

“La comunità internazionale sta lavorando con le autorità libiche per ristabilire lo stato di diritto, fornire ai cittadini libici servizi di base e creare condizioni concrete che consentano una ripresa economica e una stabilità a lungo termine. Le istituzioni locali, e in particolare le municipalità, sono ancora considerate la principale autorità per l’erogazione dei servizi in Libia. Riteniamo fondamentale assistere le municipalità libiche nel migliorare le loro capacità di rispondere alle priorità della popolazione, rafforzando così il loro ruolo a livello locale e collegando questi sforzi a quelli intrapresi a livello centrale. Questo programma migliorerà la vita quotidiana di centinaia di migliaia di cittadini libici in tutto il paese e contribuirà positivamente a ridurre le lacune nella fornitura di servizi di base. Lo stretto impegno con le autorità libiche locali e centrali ha contribuito a creare fiducia e consenso sulle priorità per gli interventi. Allo stesso tempo, la partnership tra i differenti attori del programma è una chiave per il successo di quest’iniziativa”, ha affermato l’Ambasciatore italiano a Tripoli, SE Giuseppe Buccino.

“L’UNDP è impegnato ad aiutare le autorità locali a fornire supporto alle comunità intorno alla Libia, specialmente alle persone più vulnerabili. Il forte partenariato con l’Unione europea e questo finanziamento ci permettono di raggiungere i comuni a ovest, est e sud del paese in modo che possano migliorare l’accesso a servizi di base di qualità e condizioni di vita per tutte le persone in Libia” ha dichiarato il rappresentante dell’UNDP, Gerardo Noto.

“Tutti i bambini, indipendentemente dalla loro appartenenza etnica o geografia, status e reddito hanno lo stesso diritto di avere accesso a un’istruzione di qualità, servizi sanitari e acqua pulita e potabile. Questo programma fornirà loro l’opportunità di raggiungere il pieno potenziale, indipendentemente dalle circostanze in Libia “, ha dichiarato il Rappresentante dell’UNICEF in Libia, Abdel-Rahman Ghandour.

La Cooperazione italiana sostiene i giovani e la riqualificazione ecologica del territorio

Nel quadro del progetto RESTART Riqualificazione Ecologica e Sociale dei Territori Attraverso il Rilancio dell’imprenditoria giovanile in Tunisia, finanziato dall’AICS e realizzato dall’ONG italiana COSPE, sono state avviate in 3 Governatorati (Mahdia, Gabes e Jendouba) le formazioni per la generazione di idee imprenditoriali in settori innovativi legati alla riqualificazione ecologica e sociale dei territori per i primi gruppi di giovani start-upper.

Queste sessioni di formazione verranno replicate mercoledì 15 luglio a Sidi Bouzid e venerdì 17 e proseguiranno fino a metà agosto, avendo scelto di suddividere i partecipanti in sottogruppi per garantire il rispetto delle distanze e la realizzazione delle attività in strutture che hanno assicurato l’adesione al protocollo sanitario.

Si tratta della prima tappa del processo che mira a creare e consolidare imprese sociali ed ecosostenibili volte alla valorizzazione e riqualificazione territoriale e che permetterà entro la fine dell’anno di identificare le 50 start-up giovanili che saranno accompagnate nel percorso di post-creazione.

I partecipanti alle formazioni sono stati selezionati attraverso un bando rilanciato il 3 maggio che ha permesso di raccogliere diverse candidature interessanti. In seguito al processo di valutazione promosso con il coinvolgimento dei Comitati di accompagnamento formati a livello regionale sono state preselezionate 278 idee collettive, così ripartite territorialmente:

– 60 Gabes
– 60 Jendouba
– 52 Mahdia
– 54 Sidi Bouzid
– 52 Sousse