Marocco • iniziative

Parte del programma di cooperazione bilaterale attualmente in corso in Marocco discende dal Memorandum d’Intesa firmato il 13 maggio 2009 che impegnava l’Italia a contribuire alle politiche di riduzione della povertà messe in atto dal Governo del Regno del Marocco nei seguenti settori di intervento: acqua potabile e risanamento ambientale, educazione e alfabetizzazione, sanità di base, micro credito, infrastrutture stradali, creazione di alternative alla migrazione irregolare e valorizzazione dei migranti come agenti di sviluppo.

Il citato Memorandum definiva anche le zone geografiche prioritarie degli interventi (L’Orientale, Tangeri -Tetounat - Al Hoceima, Beni Mellal - Khenifra, Casablanca – Settat) in continuità con l’azione italiana, storicamente presente nelle regioni più povere del Paese che, proprio a causa della povertà, presentano i maggiori indici di emigrazione verso l’Europa.

Inoltre, nel Memorandum d’Intesa venivano definiti gli impegni finanziari di diversi programmi, alcuni dei quali sono ancora in corso, come: il Progetto di miglioramento dell’accesso all’acqua potabile e al risanamento ambientale nella provincia di Settat per 4.5 milioni di euro e il Programma di Assistenza Tecnica e Finanziaria per il sostegno al microcredito per 6 milioni di euro a credito di aiuto e 1.2 milioni di euro a dono. Alle iniziative sopraccitate vanno aggiunti: l’Accordo di Conversione del Debito, firmato il 9 aprile 2013 per un ammontare di 15 milioni di euro, l’Accordo “ONCF – Forniture e installazione di sistemi di comunicazione ferroviari (GSMR), firmato il 3 luglio 2017, per un importo di 13 milioni di euro e altri progetti finanziati dai “Bandi promossi” (2016 e 2020), gestiti dalla sede centrale AICS e destinati alle Organizzazioni della Società Civile (OSC).

Oltre a queste iniziative, il Marocco è uno dei Paesi d’intervento di progetti regionali e multilaterali, la cui somma complessiva è pari a circa 4,7 milioni di euro.

Lavori all'interno del progetto PAGER II

 

Missione per il restauro del sito archeologico di Chellah, all'interno del programma di conversione del debito.