Il patrimonio archeologico in Marocco per rafforzare il legame culturale tra le due sponde del Mediterraneo

Il 2 novembre scorso è stata inaugurata alla Galleria Bab Rouah di Rabat la mostra fotografica “MedIT 98-18. Venti anni di archeologia italo-marocchina. Le ricerche dell’Università di Siena”, organizzata dall’Ambasciata d’Italia, dall’Istituto Italiano di Cultura, dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dall’Università di Siena in collaborazione con il Ministero della Cultura e della Comunicazione del Regno del Marocco. La mostra fotografica celebra i 20 anni di ricerche archeologiche che l’università italiana ha condotto in Marocco e la lunga collaborazione con le istituzioni e le università marocchine. Durante la mostra sono stati illustrati i risultati ottenuti, le metodologie utilizzate in questi anni, le attività di formazione e i laboratori, gli studi per la preservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico marocchino, condotti in collaborazione con la Direzione del Patrimonio Culturale del Marocco, la Fondazione dei Musei, l’Institut National des Sciences de l’Archéologie et du Patrimoine e l’Università Mohamed V di Rabat.

I progetti pluriennali si sono svolti nei principali siti archeologici e hanno contribuito, con nuovi dati, alla ricostruzione della storia del Marocco attraverso il tempo. Il primo sito oggetto di indagine è stato quello di Thamusida (nei pressi di Kenitra), indagato dal 1998 al 2010. A Thamusida sono state sperimentate le tecniche di documentazione, diagnostica e rilievo, dalle indagini geofisiche al rilievo digitale del terreno fino alle ricostruzioni tridimensionali di molte delle strutture studiate. Dopo l’esperienza acquisita a Thamusida, dal 2011 al 2015 si sono svolte le ricerche a Lixus, una città situata nel nord del Marocco nei pressi dell’odierna Larache.

La mostra fa parte del “Progetto di preservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico del Marocco”, iniziativa attualmente in corso e frutto della collaborazione tra la Cooperazione Italiana e il Ministero della Cultura. Questo progetto, che ha ricevuto un finanziamento di 2 milioni di euro da parte della Cooperazione italiana, rientra nel più ampio programma di conversione del debito iniziato nel 2013 e ha, come altra importante componente, la lotta alla povertà.

Nel 2015 il progetto di preservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico del Marocco ha permesso inoltre di stipulare una Convenzione di partenariato scientifico, tecnico e culturale tra il Ministero della Cultura marocchino e l’Università di Siena. Grazie a questa collaborazione sono stati realizzati una serie di studi e ricerche volti al restauro e alla valorizzazione di alcuni importanti monumenti e siti del patrimonio archeologico marocchino: la Medersa di Chellah, il Palazzo di Gordiano a Volubilis e il sito di Zilil nel nord del Marocco vicino ad Assilah. Quest’ultimo progetto ha visto l’applicazione delle moderne tecnologie di acquisizione ed elaborazione dei dati, la realizzazione della fotogrammetria tridimensionale da drone, le ricostruzioni 3D e le indagini geofisiche su tutta l’estensione del sito con l’individuazione dei limiti dell’antica città romana in vista delle future attività di scavo previste per il 2019.

Per la Cooperazione italiana si tratta di un evento che conferma la presenza e il supporto allo Stato del Marocco, proseguendo lungo un percorso di relazioni stabili iniziato già negli anni ’60.

Forum di lancio del progetto Futur Proche

Si è tenuta giovedì, 11 ottobre presso il Municipio di Tunisi la conferenza “Città Aperte: pensare e agire per una migliore governance locale e la partecipazione dei cittadini in Tunisia”  che ha rappresentato il lancio ufficiale del progetto “Futur Proche – Sviluppo locale e servizi decentralizzati per la sostenibilità e la cittadinanza attiva in Tunisia”.
Alla conferenza di lancio del progetto hanno partecipato esperti tunisini e internazionali, che hanno discusso le questioni e le sfide principali per il processo di decentralizzazione in Tunisia, tema principale dell’iniziativa.
Il progetto Futur Proche, finanziato dalla Cooperazione Italiana e dalla Regione Toscana, sarà eseguito dalla Ong italiana Cospe, ma coinvolge, allo stesso tempo, un grande consorzio di enti locali, istituzioni e associazioni italiane e tunisine.
L’iniziativa, con una durata prevista di due anni, ha lo scopo di promuovere:

– Il decentramento, la governance locale e il rafforzamento delle istituzioni locali;
– L’economia sociale e solidale attraverso lo sviluppo di imprese locali sostenibili e il sostegno per l’accesso al mercato locale;
– La salute attraverso il miglioramento della qualità e dell’accessibilità dei servizi sanitari di base e il rafforzamento dell’assistenza sanitaria.

In particolare, l’iniziativa mira a fornire supporto e formazione per i funzionari comunali, i rappresentanti di istituzioni tunisine, il personale delle strutture sanitarie locali e il Ministero della Salute e delle associazioni locali, selezionati in 5 governatorati della Tunisia: Grand Tunis, Kasserine, Sidi Bouzid, Tataouine e Jendouba.
Il finanziamento complessivo per l’iniziativa “Futur proche” è di circa 1,4 milioni di euro, di cui euro 998 480.00 come contributo della Cooperazione Italiana.
“Questo è un progetto che valorizza l’esperienza italiana in fatto di decentramento ed è parte di una più ampia strategia perseguita dalla Cooperazione italiana in Tunisia. Il nostro obiettivo è quello di sostenere il decentramento politico in linea con gli obiettivi della nuova Costituzione tunisina del 2014 e il nostro impegno in questo settore è stato recentemente confermato con l’approvazione della iniziativa di finanziamento Prodec (25 milioni di euro a dono) che prevede la realizzazione di interventi nel settore delle infrastrutture in 31 comuni tra gli 86 appena creati”, ha detto il rappresentante dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) in Tunisia, Flavio Lovisolo.

Missione in Italia del Polo di meccatronica di Sousse

Promuovere lo sviluppo tecnologico delle imprese tunisine attraverso un fruttuoso scambio di idee e iniziative con gli imprenditori italiani. Questo è uno degli obiettivi del progetto “Appui aux Pole Tunisiens”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo con un contributo di 850 mila euro a favore del Ministero dell’Industria tunisino.

Sono quattro i Poli di competitività (situati a Monastir, Gabes, Biserta e Sousse) che, in partenariato con la società italiana Environment Park Spa, dal 2016 lavorano in stretta collaborazione per migliorare i servizi alle imprese e tessere relazioni con il mercato italiano

“La nostra recente missione a Milano, durante la fiera BI – MU dedicata all’innovazione tecnologica, ci ha permesso di entrare in contatto con alcune interessanti realtà italiane, come il gruppo MESAP e il Polo di Meccatronica di Rovereto. Siamo anche riusciti a firmare degli accordi di collaborazione, che saranno preziosi per il futuro della nostra attività”, ha dichiarato un rappresentante tunisino del Polo di Sousse al rientro dalla missione in Italia dello scorso 9-10 ottobre.

L’incontro tra i rappresentanti del Polo di Sousse e alcuni imprenditori italiani

 

La fiera BI – MU di Milano è stata anche l’occasione per visionare i principali progetti di innovazione tecnologica sviluppati dalle realtà italiane. Conoscenze che possono diventare interessanti opportunità da applicare all’interno del programma dell’Unione Europea HORIZON 2020, cui la Tunisia partecipa in qualità di Paese associato.

Questa missione si inquadra nelle svariate attività che vengono realizzate all’interno dell’iniziativa con l’obiettivo di ampliare e consolidare la rete di conoscenze e collaborazioni in Italia dei Poli tunisini e far emergere opportunità di collaborazione tra le imprese dei due Paesi. Si intende cosi’ creare una piattaforma di scambio tra imprese e istituzioni dedicate allo sviluppo del settore privato e contribuire ad un percorso di crescita che coinvolga entrambe le sponde del Mediterraneo.

Una rappresentazione teatrale per sensibilizzare i giovani sul tema migrazione

Con la messa in scena al teatro “Le Rio” di Tunisi dello spettacolo teatrale “Le Radeau” (La zattera) di Cyrine Gannoun e Majdi Boumatar, è iniziato lo scorso fine settimana un tour che porterà questo spettacolo sulla migrazione a Medenine il 1° novembre, Sfax il 2 novembre e Seliana il 4 novembre.

Si tratta della prima attività di una campagna di sensibilizzazione pubblica che durerà diversi mesi e sarà focalizzata sui rischi e i miti associati alla migrazione irregolare. Durante la rappresentazione di “Le Radeau”, il pubblico è stato invitato a proiettarsi nell’avventura di otto personaggi che condividono un momento cruciale nella loro vita: la traversata del Mar Mediterraneo.

Il teatro della migrazione diventa una metafora grazie alla quale è possibile riflettere sulla questione migratoria mettendo al centro l’umanità, un’espressione culturale che porta la voce dei migranti oltre l’aspetto politico, economico e mediatico”. Ha dichiarato il Rappresentante dell’OIM in Tunisia, Lorena Lando, attraverso un comunicato.

Al termine della rappresentazione è stata organizzata una discussione aperta con il pubblico, composto da oltre 200 giovani tunisini, sui temi legati alla migrazione. Hanno così potuto partecipare tunisini emigrati in Italia ed Europa, portando come esempio le proprie esperienze personali. In questo modo i giovani presenti sono potuti entrare in contatto con esperienze di vita concrete e approfondire i rischi legati ad una migrazione irregolare.

La rappresentazione teatrale è quindi il primo appuntamento di una più ampia campagna di sensibilizzazione che l’OIM ha lanciato in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). Si tratterà di attività organizzate principalmente nelle aree periferiche di alcune tra le principali città della Tunisia, dove si registrano i più alti tassi di migrazione, con l’obiettivo di approfondire il tema tra i giovani e le categorie più vulnerabili della società.

Questa campagna di sensibilizzazione rientra fra le attività di due progetti realizzati dall’OIM e dall’ILO in Tunisia e nella regione del Maghreb, finanziati dalla Cooperazione italiana, che hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni socioeconomiche del Paese e della regione, riducendo così i fattori che causano la migrazione irregolare.

AICS Tunisi insieme ai bambini per promuovere l’igiene nelle scuole

Tunisi - In occasione della decima Giornata mondiale del lavaggio delle mani, il Ministero dell’Educazione e il Ministero della Salute hanno lanciato in partnership con UNICEF, e con il sostegno finanziario dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), un programma per promuovere la pratica del lavaggio delle mani con acqua e sapone tra i bambini e tra gli adolescenti all’interno delle scuole primarie.

Questo programma fa parte della Strategia nazionale per la promozione del lavaggio delle mani in contesti comunitari, sviluppata nel quadro del Piano d'azione quinquennale 2016-2020, redatto dal Ministero della Salute in collaborazione con vari ministeri, dipartimenti e organizzazioni interessati, allo scopo di contribuire alla protezione della salute della popolazione.

Il programma partecipativo di lavaggio delle mani, attraverso attività ricreative (gioco, sport, arte, ecc.) per i bambini, ha quindi l’obiettivo di promuovere un cambiamento comportamentale e supportare una vita sana per i bambini, le loro famiglie e le comunità di appartenenza.

Evento di punta di questo programma è stata la cerimonia del lavaggio delle mani, organizzata lo scorso 15 novembre presso la scuola Ezzahra Jdaida nella regione di Manouba, a cui hanno partecipato il Ministro dell’Educazione tunisino, l’Ambasciatore d’Italia a Tunisi, il Rappresentante dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Tunisi e la Rappresentante di Unicef Tunisia.

Davanti ai circa 600 bambini della scuola, il Ministro dell’Educazione Hatem Ben Salem ha sottolineato come il suo Ministero “attribuisce grande importanza al miglioramento dell'ambiente scolastico per favorire l'apprendimento garantendo, allo stesso tempo, la salute e il benessere dei bambini”. Sempre il Ministro ha poi ricordato che "più di 1.000 scuole nelle aree rurali non hanno ancora accesso all'acqua potabile, ai servizi igienico-sanitari e all'igiene di qualità. Il programma di educazione all'igiene per il lavaggio delle mani che stiamo lanciando oggi continuerà in molte scuole per tutto l'anno scolastico", ha infine concluso.

Il lavaggio delle mani è infatti una pratica igienica che può prevenire la trasmissione di malattie, ma non è ancora ben diffusa nella vita quotidiana dei bambini tunisini. Proprio per questo gli operatori sanitari che lavorano nelle scuole e altrove stanno intensificando i loro sforzi per inculcare questa pratica, specialmente per i bambini.

Da parte sua, l'Ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, che ha partecipato al lavaggio delle mani insieme ai bambini della scuola, ha sottolineato che il sostegno della Cooperazione italiana è parte di una più ampia strategia perseguita dall'Italia in Tunisia che mira a sostenere gli sforzi del locale Ministero dell’Educazione per migliorare la qualità dei servizi scolastici in Tunisia. In questo senso, questa iniziativa sarà integrata da interventi simili in molte scuole per garantire un ambiente scolastico piacevole per i bambini e rispettoso degli standard igienici e sanitari.

L’iniziativa rientra infatti in un più ampio programma, avviato ad ottobre 2016 e in fase di esecuzione, che ha ricevuto il finanziamento di 2,36 milioni di euro da parte della Cooperazione Italiana.

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L’AICS riafferma il suo sostegno all’alimentazione scolastica durante il Global Child Nutrition Forum

“La partecipazione dell’AICS al Global Child Nutrition Forum è stata un’occasione di confronto importante con i principali attori dell’area mediterranea. In questo modo, oltre a presentare i nostri progetti, abbiamo potuto avere una visione di insieme di molte iniziative in corso e raccogliere così idee ed elementi per migliorare la nostra strategia di intervento”.

Con queste parole il Rappresentante AICS in Tunisia, Flavio Lovisolo, ha descritto il contributo che la Cooperazione italiana ha apportato durante due importanti finestre di dialogo, organizzate durante l’evento. Il Global Child Nutrition Forum, giunto alla sua ventesima edizione, rappresenta uno dei principali appuntamenti internazionali dedicato all’alimentazione scolastica e, più in generale, alla sicurezza alimentare dei bambini. L’edizione di quest’anno 2018, appena conclusa, è stata ospitata dalla Tunisia e il Forum ha potuto così concentrare i suoi lavori sulla regione del Medio Oriente e Nord Africa (MENA).

L’AICS di Tunisi ha partecipato alla giornata d’inaugurazione, durante la quale il Ministro della Pubblica Istruzione tunisino ha organizzato una tavola rotonda di alto livello, per una discussione strategica con i Ministri che presiedono le istituzioni nazionali responsabili dei programmi di alimentazione scolastica nella regione MENA.

Tra questi, oltre al Ministro tunisino, erano presenti i Ministri e alte cariche ministeriali di IraqYemenLibiaGiordaniaSudanSiriaEgitto e Libano. I partecipanti hanno così discusso sulle rispettive esperienze nazionali, su come i programmi nazionali di alimentazione scolastica possono fornire contributi sostanziali per assicurare pace e stabilità, incoraggiare i bambini a frequentare la scuola e sostenere i mezzi di sussistenza di donne e giovani nelle aree rurali e peri-urbane, promuovendo infine la coesione sociale e contribuendo alla stabilità.

Durante il dibattito è stato possibile descrivere, nel dettaglio, l’impegno profuso dalla Cooperazione italiana in area MENA. Tra i vari interventi, sono stati citati i progetti realizzati in Libano nelle scuole primarie pubbliche per il sostegno ai bambini libanesi e siriani e in particolare agli sfollati, oltre che gli interventi in Sudan e Iraq, entrambi con l’obiettivo di rafforzare l’alimentazione scolastica e garantire la sicurezza alimentare.

Anche durante la seconda giornata, 22 ottobre, l’AICS ha partecipato ad una discussione di alto livello, entrando più nel dettaglio dell’intervento attualmente in corso in Tunisia. L’AICS finanzia infatti, con un contributo di 2,5 milioni di euro, un progetto dedicato al sostegno dell’alimentazione scolastica. Si tratta di un’iniziativa triennale realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Educazione tunisino e il Programma Alimentare Mondiale (PAM). Questo progetto introduce alcuni aspetti innovativi che vanno aldilà del semplice supporto e rafforzamento delle mense scolastiche.

Tra le varie attività progettuali, è infatti prevista la realizzazione di 30 orti scolasticiche saranno gestiti e coltivati dal personale delle scuole insieme ai bambini e col supporto di associazioni agricole locali. In questo modo si intende costruire un modello di scuola che possa acquisire nel tempo un’autosufficienza alimentare. Inoltre, la costante cura degli orti potrà permettere ai bambini tunisini di acquisire conoscenze importanti in materia di valorizzazione dei prodotti del territorio e sostenibilità ambientale. Tenendo fede alla strategia nazionale d’intervento del Ministero dell’Educazione, il progetto punta anche alla creazione di alcune scuole pilota che possano preparare i pasti anche per quelle scuole che, per insufficienza di risorse, non riescono ancora a garantire una mensa adeguata ai propri alunni. Con questi obiettivi in testa, il progetto coinvolge 46 scuole in tutto il paese e oltre7000 bambini. Un raggio d’intervento volto a garantire il maggiore impatto possibile nel sistema scolastico tunisino, così da farne un modello replicabile su larga scala.

Il progetto, con i suoi molteplici elementi innovativi, ha potuto rappresentare un esempio concreto dell’intervento italiano nell’area MENA sul tema della sicurezza alimentare durante il Forum, come confermato da un estratto della dichiarazione finale redatta dai principali partecipanti al termine dell’evento: “Ci congratuliamo con la Tunisia per la sua esperienza sul tema dell’alimentazione scolastica, che si distingue come modello regionale e internazionale, e riflette una forte volontà di migliorare la quantità e la qualità dei servizi di alimentazione scolastica, sulla base di partenariati efficaci tra il governo, la società civile e le comunità, migliorando la governance e la gestione del programma, e per meglio adattare i pasti scolastici ai contesti sub-nazionali e locali. Noi incoraggiamo la continua condivisione delle migliori pratiche e delle lezioni apprese in Tunisia con altri paesi della regione”.

 

 

I prodotti rurali ‘Tataoui’ premiati come eccellenze di sviluppo agricolo

Un gruppo di donne tunisine ha ricevuto il primo premio nazionale per la migliore presentazione dei prodotti del territorio, alla fiera della “femme rurale”, organizzata a Tunisi tra il 13 e il 17 ottobre.

Questo è il primo grande risultato ottenuto dal marchio TATAOUI, nato lo scorso aprile 2018 come brand identificativo dei prodotti realizzati da alcune cooperative del Governatorato di Tataouine. Si tratta nello specifico di cooperative agricole composte principalmente da donne e giovani, create e sostenute grazie all’iniziativa Ter-re, realizzata dall’Ong italiana ARCS con il finanziamento della Cooperazione italiana.

Il lancio del marchio TATAOUI e la partecipazione alle principali fiere nazionali rientrano tra le attività previste dall’iniziativa per valorizzare le conoscenze tradizionali e i prodotti locali.

Il gruppo agricolo premiato, proveniente dal villaggio di Douiret, ha dovuto competere con altre settanta cooperative agricole presenti alla fiera con i rispettivi prodotti. Al termine della manifestazione il primo premio è stato quindi assegnato al GDA di Douiret e ai suoi prodotti: tisane, cosmetici a base di argilla locale e piante aromatiche. E così, in rappresentanza di questo GDA, la giovane Esma Douiri alla cerimonia di consegna, trasmessa da alcune Tv nazionali, compreso il canale del Ministero dell’Agricoltura, ha ritirato la targa e il diploma del premio dalle mani del Primo Ministro tunisino, Yussef Chahed, e del Ministro dell’Agricoltura, Samir Taieb.

Il giorno dopo, anche i rappresentanti di Tataouine all’Assemblea Nazionale (il Parlamento tunisino) hanno voluto menzionare in aula i risultati raggiunti da questo gruppo di giovani donne del sud e due trasmissioni specifiche sono state messe in onda da Radio Tataouine.

A conferma del successo che stanno riscontrando i prodotti TATAOUI su scala nazionale, il marchio ha ricevuto un altro importante riconoscimento istituzionale negli ultimi giorni. Lo scorso 29 ottobre il governatore di Tataouine ha infatti premiato tre Gruppi di Sviluppo Agricolo (GDA) provenienti dai villaggi di Douiret, Bir Thalathine e Ras el Oued. Il premio è stato conferito in occasione dell'assemblea annuale interistituzionale sullo sviluppo.

A nome dei tre GDA, Khaoula Sabri, presidente del gruppo di Douiret, ha esposto alle istituzioni presenti il percorso che ha portato il progetto Ter-re ha creare i tre GDA e il marchio TATAOUI, ringraziando, tra gli altri, il sostegno ricevuto dalla Cooperazione italiana.

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Una delle donne che compongono il GDA di Douiret durante la fiera espositiva di Tunisi

 

 

Il primo Ministro tunisino, Yussef Chahed consegna il premio al GDA di Douiret