L’amministrazione pubblica tunisina lancia TUNEPS, il nuovo sistema di e-procurement per gare d’appalto pubbliche

Tutte le gare d’appalto lanciate da enti pubblici in Tunisia, a partire dal 1° settembre 2018, devono passare attraverso il nuovo sistema di acquisto pubblico online “TUNEPS” (Tunisian e-procurement system), sulla base del decreto governativo tunisino n° 2018-416 dell’11 maggio 2018, che modifica e completa il decreto per gli appalti pubblici n° 2014-1039. Di conseguenza, qualsiasi ente, anche non tunisino, che intenda partecipare ad una gara pubblica in Tunisia, è tenuto a registrarsi alla piattaforma on-line TUNEPS, a cui si può accedere attraverso il link: www.tuneps.tn. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare la seguente documentazione:

Libia – Al via il più importante programma di cooperazione europea per la stabilità e lo sviluppo

Tripoli – Giovedi 29 novembre l’AICS ha partecipato alla prima sessione del Comitato di Pilotaggio del programma europeo Recovery, Stability and Socio-economic Development in Libya a sostegno dei servizi di base in 24 municipalità su tutto il territorio libico. A soli due mesi dalla firma del primo accordo di cooperazione delegata UE-AICS, questa importante riunione ha sancito l’avvio della fase operativa.

Frutto di un’iniziativa congiunta tra l’Unione Europea, il governo libico e il governo italiano a supporto della stabilizzazione del Paese, il programma prevede un finanziamento complessivo di 50 milioni di euro e una durata triennale. L’iniziativa, elaborata nel quadro dell’Emergency Trust Fund for Africa,  rappresenta il più importante intervento UE a sostegno delle municipalità libiche e sarà realizzato in partnership con le agenzie UNDP (18 milioni) e UNICEF (10 milioni), accanto all’Agenzia (22 milioni).

Oltre all’impegno diretto per il potenziamento di strutture per la fornitura, nelle municipalità coinvolte, di servizi di base nei settori salute, istruzione, acqua potabile e protezione igienico-sanitaria, AICS giocherà un ruolo chiave nel coordinamento di un programma cruciale per promuovere la stabilità e migliorare le condizioni di vita della popolazione residente e migrante.

Press release:

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Il patrimonio archeologico in Marocco per rafforzare il legame culturale tra le due sponde del Mediterraneo

Il 2 novembre scorso è stata inaugurata alla Galleria Bab Rouah di Rabat la mostra fotografica “MedIT 98-18. Venti anni di archeologia italo-marocchina. Le ricerche dell’Università di Siena”, organizzata dall’Ambasciata d’Italia, dall’Istituto Italiano di Cultura, dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dall’Università di Siena in collaborazione con il Ministero della Cultura e della Comunicazione del Regno del Marocco. La mostra fotografica celebra i 20 anni di ricerche archeologiche che l’università italiana ha condotto in Marocco e la lunga collaborazione con le istituzioni e le università marocchine. Durante la mostra sono stati illustrati i risultati ottenuti, le metodologie utilizzate in questi anni, le attività di formazione e i laboratori, gli studi per la preservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico marocchino, condotti in collaborazione con la Direzione del Patrimonio Culturale del Marocco, la Fondazione dei Musei, l’Institut National des Sciences de l’Archéologie et du Patrimoine e l’Università Mohamed V di Rabat.

I progetti pluriennali si sono svolti nei principali siti archeologici e hanno contribuito, con nuovi dati, alla ricostruzione della storia del Marocco attraverso il tempo. Il primo sito oggetto di indagine è stato quello di Thamusida (nei pressi di Kenitra), indagato dal 1998 al 2010. A Thamusida sono state sperimentate le tecniche di documentazione, diagnostica e rilievo, dalle indagini geofisiche al rilievo digitale del terreno fino alle ricostruzioni tridimensionali di molte delle strutture studiate. Dopo l’esperienza acquisita a Thamusida, dal 2011 al 2015 si sono svolte le ricerche a Lixus, una città situata nel nord del Marocco nei pressi dell’odierna Larache.

La mostra fa parte del “Progetto di preservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico del Marocco”, iniziativa attualmente in corso e frutto della collaborazione tra la Cooperazione Italiana e il Ministero della Cultura. Questo progetto, che ha ricevuto un finanziamento di 2 milioni di euro da parte della Cooperazione italiana, rientra nel più ampio programma di conversione del debito iniziato nel 2013 e ha, come altra importante componente, la lotta alla povertà.

Nel 2015 il progetto di preservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico del Marocco ha permesso inoltre di stipulare una Convenzione di partenariato scientifico, tecnico e culturale tra il Ministero della Cultura marocchino e l’Università di Siena. Grazie a questa collaborazione sono stati realizzati una serie di studi e ricerche volti al restauro e alla valorizzazione di alcuni importanti monumenti e siti del patrimonio archeologico marocchino: la Medersa di Chellah, il Palazzo di Gordiano a Volubilis e il sito di Zilil nel nord del Marocco vicino ad Assilah. Quest’ultimo progetto ha visto l’applicazione delle moderne tecnologie di acquisizione ed elaborazione dei dati, la realizzazione della fotogrammetria tridimensionale da drone, le ricostruzioni 3D e le indagini geofisiche su tutta l’estensione del sito con l’individuazione dei limiti dell’antica città romana in vista delle future attività di scavo previste per il 2019.

Per la Cooperazione italiana si tratta di un evento che conferma la presenza e il supporto allo Stato del Marocco, proseguendo lungo un percorso di relazioni stabili iniziato già negli anni ’60.

Forum di lancio del progetto Futur Proche

Si è tenuta giovedì, 11 ottobre presso il Municipio di Tunisi la conferenza “Città Aperte: pensare e agire per una migliore governance locale e la partecipazione dei cittadini in Tunisia”  che ha rappresentato il lancio ufficiale del progetto “Futur Proche – Sviluppo locale e servizi decentralizzati per la sostenibilità e la cittadinanza attiva in Tunisia”.
Alla conferenza di lancio del progetto hanno partecipato esperti tunisini e internazionali, che hanno discusso le questioni e le sfide principali per il processo di decentralizzazione in Tunisia, tema principale dell’iniziativa.
Il progetto Futur Proche, finanziato dalla Cooperazione Italiana e dalla Regione Toscana, sarà eseguito dalla Ong italiana Cospe, ma coinvolge, allo stesso tempo, un grande consorzio di enti locali, istituzioni e associazioni italiane e tunisine.
L’iniziativa, con una durata prevista di due anni, ha lo scopo di promuovere:

– Il decentramento, la governance locale e il rafforzamento delle istituzioni locali;
– L’economia sociale e solidale attraverso lo sviluppo di imprese locali sostenibili e il sostegno per l’accesso al mercato locale;
– La salute attraverso il miglioramento della qualità e dell’accessibilità dei servizi sanitari di base e il rafforzamento dell’assistenza sanitaria.

In particolare, l’iniziativa mira a fornire supporto e formazione per i funzionari comunali, i rappresentanti di istituzioni tunisine, il personale delle strutture sanitarie locali e il Ministero della Salute e delle associazioni locali, selezionati in 5 governatorati della Tunisia: Grand Tunis, Kasserine, Sidi Bouzid, Tataouine e Jendouba.
Il finanziamento complessivo per l’iniziativa “Futur proche” è di circa 1,4 milioni di euro, di cui euro 998 480.00 come contributo della Cooperazione Italiana.
“Questo è un progetto che valorizza l’esperienza italiana in fatto di decentramento ed è parte di una più ampia strategia perseguita dalla Cooperazione italiana in Tunisia. Il nostro obiettivo è quello di sostenere il decentramento politico in linea con gli obiettivi della nuova Costituzione tunisina del 2014 e il nostro impegno in questo settore è stato recentemente confermato con l’approvazione della iniziativa di finanziamento Prodec (25 milioni di euro a dono) che prevede la realizzazione di interventi nel settore delle infrastrutture in 31 comuni tra gli 86 appena creati”, ha detto il rappresentante dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) in Tunisia, Flavio Lovisolo.

Missione in Italia del Polo di meccatronica di Sousse

Promuovere lo sviluppo tecnologico delle imprese tunisine attraverso un fruttuoso scambio di idee e iniziative con gli imprenditori italiani. Questo è uno degli obiettivi del progetto “Appui aux Pole Tunisiens”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo con un contributo di 850 mila euro a favore del Ministero dell’Industria tunisino.

Sono quattro i Poli di competitività (situati a Monastir, Gabes, Biserta e Sousse) che, in partenariato con la società italiana Environment Park Spa, dal 2016 lavorano in stretta collaborazione per migliorare i servizi alle imprese e tessere relazioni con il mercato italiano

“La nostra recente missione a Milano, durante la fiera BI – MU dedicata all’innovazione tecnologica, ci ha permesso di entrare in contatto con alcune interessanti realtà italiane, come il gruppo MESAP e il Polo di Meccatronica di Rovereto. Siamo anche riusciti a firmare degli accordi di collaborazione, che saranno preziosi per il futuro della nostra attività”, ha dichiarato un rappresentante tunisino del Polo di Sousse al rientro dalla missione in Italia dello scorso 9-10 ottobre.

L’incontro tra i rappresentanti del Polo di Sousse e alcuni imprenditori italiani

 

La fiera BI – MU di Milano è stata anche l’occasione per visionare i principali progetti di innovazione tecnologica sviluppati dalle realtà italiane. Conoscenze che possono diventare interessanti opportunità da applicare all’interno del programma dell’Unione Europea HORIZON 2020, cui la Tunisia partecipa in qualità di Paese associato.

Questa missione si inquadra nelle svariate attività che vengono realizzate all’interno dell’iniziativa con l’obiettivo di ampliare e consolidare la rete di conoscenze e collaborazioni in Italia dei Poli tunisini e far emergere opportunità di collaborazione tra le imprese dei due Paesi. Si intende cosi’ creare una piattaforma di scambio tra imprese e istituzioni dedicate allo sviluppo del settore privato e contribuire ad un percorso di crescita che coinvolga entrambe le sponde del Mediterraneo.

Una rappresentazione teatrale per sensibilizzare i giovani sul tema migrazione

Con la messa in scena al teatro “Le Rio” di Tunisi dello spettacolo teatrale “Le Radeau” (La zattera) di Cyrine Gannoun e Majdi Boumatar, è iniziato lo scorso fine settimana un tour che porterà questo spettacolo sulla migrazione a Medenine il 1° novembre, Sfax il 2 novembre e Seliana il 4 novembre.

Si tratta della prima attività di una campagna di sensibilizzazione pubblica che durerà diversi mesi e sarà focalizzata sui rischi e i miti associati alla migrazione irregolare. Durante la rappresentazione di “Le Radeau”, il pubblico è stato invitato a proiettarsi nell’avventura di otto personaggi che condividono un momento cruciale nella loro vita: la traversata del Mar Mediterraneo.

Il teatro della migrazione diventa una metafora grazie alla quale è possibile riflettere sulla questione migratoria mettendo al centro l’umanità, un’espressione culturale che porta la voce dei migranti oltre l’aspetto politico, economico e mediatico”. Ha dichiarato il Rappresentante dell’OIM in Tunisia, Lorena Lando, attraverso un comunicato.

Al termine della rappresentazione è stata organizzata una discussione aperta con il pubblico, composto da oltre 200 giovani tunisini, sui temi legati alla migrazione. Hanno così potuto partecipare tunisini emigrati in Italia ed Europa, portando come esempio le proprie esperienze personali. In questo modo i giovani presenti sono potuti entrare in contatto con esperienze di vita concrete e approfondire i rischi legati ad una migrazione irregolare.

La rappresentazione teatrale è quindi il primo appuntamento di una più ampia campagna di sensibilizzazione che l’OIM ha lanciato in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). Si tratterà di attività organizzate principalmente nelle aree periferiche di alcune tra le principali città della Tunisia, dove si registrano i più alti tassi di migrazione, con l’obiettivo di approfondire il tema tra i giovani e le categorie più vulnerabili della società.

Questa campagna di sensibilizzazione rientra fra le attività di due progetti realizzati dall’OIM e dall’ILO in Tunisia e nella regione del Maghreb, finanziati dalla Cooperazione italiana, che hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni socioeconomiche del Paese e della regione, riducendo così i fattori che causano la migrazione irregolare.

Cerimonia di consegna attestati di formazione in pasticceria tradizionale a base di dattero a favore di 10 giovani donne di Hamma du Djerid

Nell’ambito del “Progetto pilota di promozione socio-economica in un quadro di sostenibilità ambientale e di difesa e valorizzazione della biodiversità di un’oasi marginale del sud-ovest tunisino”, finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzato da Persone Come Noi a El Hamma du Djerid, nel Governatorato di Tozeur, mercoledì 28 ottobre 2020 presso l’Ecole Hoteliere di Tozeur si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati del corso di formazione in pasticceria tradizionale a base di dattero.

Il corso, della durata di tre mesi, realizzato presso la medesima Ecole Hoteliere di Tozeur, ente formativo certificato a livello nazionale, è stato modulato su sessioni teoriche e pratiche, realizzate nel massimo rispetto delle norme di sicurezza anti Covid-19 e ha beneficiato 10 giovani donne di El Hamma du Djerid.

Alla cerimonia, nel pieno rispetto delle regole di distanziamento sociale, hanno partecipato i referenti delle varie istituzioni e partner di progetto, nello specifico dell’AICS di Tunisi, lo Chef del Consiglio Municipale di El Hamma du Djérid, controparte di progetto, i Delegati di El Hamma e di Tozeur e il rappresentante del CTV-CRDA di Tozeur.

Tale corso si inserisce nel più ampio quadro di formazioni, assistenza e accompagnamento previste dal progetto a favore di uomini, donne e giovani dell’area, finalizzato alla creazione di una cooperativa per la commercializzazione dei prodotti locali, freschi e trasformati. Più nello specifico si inquadra nell’ambito dell’azione di recupero e sviluppo delle produzioni artigianali tradizionali collegate ai prodotti secondari della palma, al fine di accrescere la produttività marginale dei palmeti, prevedendo differenti formazioni interdisciplinari e l’inserimento delle produttrici nella cooperativa di commercializzazione.

Il progetto multisettoriale punta alla valorizzazione della biodiversità agraria dell'oasi di El Hamma, area fortemente vocata alla coltivazione del dattero, promuovendo la  gestione policolturale dell'oasi favorendo la coltivazione di ortaggi e alberi da frutta, attivando percorsi di valorizzazione delle varietà locali di dattero anche attraverso la trasformazione dolciaria e la lavorazione artigianale delle foglie e rafforzando le potenzialità turistiche dell’area attraverso la realizzazione di un  inventario del patrimonio naturalistico, storico ed artistico, la predisposizione di un circuito turistico con recupero del patrimonio termale, il recupero delle produzioni artigianali tradizionali e la realizzazione di un punto di informazione turistica e di vendita dei prodotti locali.