Al Kufra, nel sud della Libia, è casa per circa 45.000 abitanti. Molti di loro, ogni giorno, si scontrano coi limiti di un sistema sanitario fragile e servizi di base insufficienti a coprire i bisogni della comunità.
A soli tredici anni, Amal è affetta da diabete di tipo 1, una condizione cronica per cui il suo pancreas non produce abbastanza insulina, rendendola dipendente da iniezioni quotidiane. All’ospedale Attiah Alkasah, una struttura medica di riferimento per le comunità locali, la disponibilità di insulina è tanto cruciale quanto precaria: anche quando disponibili, le scorte non sempre vengono conservate in modo appropriato, con la conseguenza che pazienti come Amal si trovano spesso a dover interrompere il trattamento.
A causa dell’assunzione irregolare di insulina, Amal ha subito ripetute crisi glicemiche, da cui sono derivati disidratazione e perdita di peso. La sua condizione di salute non le ha permesso un’infanzia spensierata come meritano i bambini della sua età. I genitori hanno fatto del loro meglio per proteggerla dai rischi, vivendo nel terrore che potesse succederle qualcosa da un momento all’altro.
L’ospedale Attiah Alkasah è tra le strutture identificate per gli interventi del programma Baladiyati: qui, grazie ai fondi dell’Unione Europea, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha lavorato al fianco della ONG Première Urgence Internationale (PUI) per realizzare una serie di interventi urgenti, atti a garantire a tutti l’accesso a cure mediche adeguate. In particolare, la farmacia è stata ristrutturata ed equipaggiata con strumentazioni mediche e medicine, inclusa l’insulina. In parallelo, sono stati offerti dei percorsi formativi per il personale al fine di garantirne una gestione efficiente nel lungo periodo.
Il padre di Amal ci ha mandato un messaggio: “Vivevamo nell’ansia di non trovare l’insulina e non sapevamo più cosa fare. I dottori hanno detto che, grazie alla riqualificazione della farmacia, l’ospedale disporrà regolarmente di scorte di insulina e che Amal, e tanti altri come lei, non saranno più soli e appesi a una speranza”.
La storia di Amal è stata scritta da AICS grazie a una testimonianza raccolta da PUI nel quadro del programma di cooperazione Delegata “Baladiyati”, finanziato dall’Unione Europea e realizzato da AICS in partenariato con UNDP e UNICEF con l’obiettivo di rafforzare i servizi di base in 27 municipalità in Libia. Nello specifico, PUI ha lavorato nell’ambito di un progetto gestito da AICS per migliorare l’accesso al sistema sanitario da parte delle comunità locali, con un’attenzione particolare ai gruppi più vulnerabili. Gli interventi realizzati prevedono la riabilitazione di strutture mediche primarie, la fornitura di strumentazioni mediche prioritarie, l’offerta di percorsi formativi per rafforzare le competenze del personale medico e paramedico e campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alle comunità locali.
Leggi anche:
L’articolo in inglese sul blog di Baladiyati
L’articolo in arabo sul blog di Baladiyati
Segui Baladiyati su Facebook