Il Paese
Dal 2011 il Marocco ha saputo intraprendere un cammino di riforma costituzionale, che ha favorito il rafforzamento del sistema democratico, sia sotto il profilo istituzionale che politico, cercando di rispondere alle istanze e alle esigenze della popolazione e dalla società civile. Il paese rappresenta per la Cooperazione italiana un partner di sviluppo importante anche se non prioritario. Gli indici di sviluppo economico e sociale sono migliorati negli ultimi anni grazie alle significative misure messe in atto dal Governo. Eppure, nonostante i progressi economici e sociali degli ultimi anni, esistono ancora forti disparità di reddito tra l’élite urbana e il resto degli abitanti e sono presenti diverse forme di povertà, molte delle quali legate al fenomeno migratorio.
Il Marocco, dopo essere stato paese di emigrazione e di transito per i migranti provenienti dall’Africa subsahariana, oggi è diventato paese di stanziamento e un polo di attrazione migratoria. Tale aspetto è dovuto principalmente alla sua particolare posizione geografica, al miglioramento delle condizioni economiche marocchine, alla crisi economica in Europa e all’inasprimento delle politiche migratorie europee.
Il Marocco oggi ospita una popolazione migrante eterogenea che comprende persone in situazione regolare, tra cui molti studenti, richiedenti asilo, rifugiati e immigrati irregolari. Inoltre, negli ultimi anni è aumentato anche il fenomeno dei migranti marocchini di ritorno che sono spinti dalla crisi europea ad effettuare percorso di rientro.
Il paese rappresenta per la Cooperazione italiana un partner di sviluppo importante anche se non prioritario.
Il contributo italiano
La Cooperazione allo Sviluppo ha giocato sin dagli anni ‘60 un ruolo importante nelle relazioni tra Italia e Marocco. Il primo Accordo di Cooperazione Tecnica e Finanziaria tra i due Paesi fu stipulato a Roma nel 1961.
Nel 2007 è stata avviata una riflessione con le Autorità del Regno del Marocco volta all’elaborazione di una strategia organica di interventi di sviluppo che poi nel maggio 2009 fu sancita da accordi firmati a Rabat con il Governo italiano.
La Cooperazione italiana partecipa agli spazi di confronto, dialogo e coordinamento settoriali insieme ai principali stakeholder dello sviluppo in Marocco, gestiti uno dalla Delegazione dell’Unione europea a Rabat e l’altro dal sistema delle Nazioni Unite.