[PRESS RELEASE] Towards efficient agricultural water use in Libya

AICS and FAO in cooperation with the Ministry of Water Resources launch the project for monitoring, evaluation and rationalization of water use for the agriculture sector

 

Tripoli, 31st January 2022

The Italian Agency for Development Cooperation (AICS) and the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO), in cooperation with Ministry of Water Resources in Libya, are launching the project “Monitoring, evaluation and rationalization of water use for the agriculture sector in Libya” following the approval on 15th March 2021 of a 830.000 Euro-grant by the Italian Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation (MAECI). In the presence of the Minister of Water Resources, Mr. Tariq Abdel, the Deputy Minister of Agriculture, Mr Mohamed Bashir Al Turki, the Italian Embassy in Tripoli and key stakeholders in the water management sector – at institutional, academic, scientific and civil society levels – meet today around a virtual table to discuss the next steps of the project and the methodology to be followed.

Through the results of this project, an assessment of the water use for the agricultural sector will be undertaken to support monitoring, evaluation, and rationalization of this use of water, and to enhance agricultural water management performance, particularly water consumption and productivity. As a result, a strategic plan for water resources management that reviews the water, food and energy needs will be formulated.

In this respect, in his opening speech, H.E Mr. Tariq Abdel Salam Abu Falika – Minister of Water Resources said: “we look forward to the contribution of this project in building a cooperative framework between the Ministry of Water Resources, the Ministry of Agriculture and Livestock and all partners at the national and local levels”.

Overall, the expected impact of the project is that food security in Libya, particularly in the Fezzan region, will be strengthened through more efficient use of agricultural water, while preventing acute water shortages, environmental degradation, and mass population displacement.

To materialize this impact, H.E Mr. Mohamed Bashir Al Turki – Deputy Minister of Agriculture Reclamation Affairs said: “there is a need for coordination, communication and exchange of information and experiences between national sectors to build a cooperative framework between the Ministry of Agriculture and Livestock, Ministry of Water Resources and all national partners to share data, systems and experiences”.

Through this two-year initiative, AICS, FAO and the Libyan authorities are strengthening their partnership in order to build national capacities for a performant use of agriculture water in the country in general and in the Fezzan region in particular, considering that Libya is characterized by an absolute water scarcity with its annual per capita Internal Renewable Water Resources (IRWR) around 106 m3/capita/yr.

“This is a project of pivotal importance for the Italian Cooperation in Libya since it is crucial for the survival and improvement of essential living conditions, such as food security, agriculture and water. At the same time, it aims at strengthening capacity, knowledge, and sector coordination”, said Mr. Andrea Senatori, Director of AICS Tunis Regional Office.

Moreover, this project falls under the umbrella of the FAO Regional Water Scarcity Initiative and aims to strengthen the capacities of national institutions for the monitoring, evaluation and rationalization of water use for agriculture sector using geospatial technologies. “With this project, FAO is responding to three national strategic priorities: firstly, sustainable increase in crop productivity and raising levels of food safety standards; secondly, expansion of the use and sustainable management of natural agricultural resources; and thirdly, capacity building and improvement in services to support the agricultural sectors”, said Mr. Philippe Ankers, Libya FAO Representative ad interim.

 

CONTACTS

AICS Tunis Regional Office
Communication Office: martina.palazzo@aics.gov.it; comunicazione.tunisi@aics.gov.it

FAO Tunis Sub-Regional Office
Communication Office: Faten.Aouadi@fao.org; FAO-SNEA@fao.org

Ministry of Water Resources of Libya
National Project Coordinator: solabboud@yahoo.co.uk

 

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Sete d’acqua

Di Martina Palazzo

Ciò che rende il deserto bello è che da qualche parte nasconde un pozzo”, così scriveva Antoine de Saint-Exupéry nel suo celebre racconto. Evocava la preziosità di una risorsa vitale anche lì dove distese di sabbia si perdono all’infinito.

L’oro blu è un requisito essenziale alla vita sul pianeta e l’accesso ad esso è ormai una questione sociale ed economica. Senz’acqua nessuna società potrebbe perseguire un cammino di crescita, di progresso e persino di sopravvivenza. C’è un legame innegabile tra la disponibilità di risorse idriche e lo sviluppo umano, soprattutto di natura socio-economica. Basti pensare che sono proprio i Paesi con un basso PIL a soffrire di più di carenze d’acqua. Tecnicamente, si parla di stress idrico, ovvero di una situazione critica in cui le risorse idriche disponibili sono inferiori alla domanda. In altre parole, non c’è abbastanza acqua per soddisfare i bisogni della popolazione, la cui crescita demografica, le attività produttive e lo stile di vita consumistico pretendono di attingere compulsivamente alle riserve mondiali di acqua di superficie e sotterranea.

Ma questa carenza è anche esacerbata dalla fluttuazione delle precipitazioni, dall’inquinamento, dalla deforestazione, dal riscaldamento globale e dalle calamità naturali, come la siccità e le inondazioni. Una moltitudine di fattori che, in un mondo in rapido cambiamento e interconnesso, continuerà ad assetare sempre più persone, a meno che l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua non diventi una priorità per ogni cittadino a tutti i livelli decisionali.

La Tunisia è soggetta a due climi, mediterraneo a nord e a est e sahariano a sud e a ovest, ed è un Paese in cui le risorse idriche sono fortemente minacciate. Con una doppia identità idrometeorologica, questo Paese è coperto per tre quarti di territorio da un ambiente arido o semi-arido. Qui la piovosità media annua è di soli 100 mm, nulla se si pensa che il tasso sbalza fino ai 1000mm in alcune zone del nord-ovest. Nelle regioni che confinano con il Sahara sono concentrate la maggior parte delle acque sotterranee profonde, esauribili perché provieniti da falde fossili. L’Intercalare Continentale e il Complesso Terminale sono le due riserve geologiche che hanno permesso nel corso dei secoli lo sviluppo di oasi, dove la presenza umana ha convissuto in simbiosi con l’ecosistema. Per più di un secolo, e soprattutto a partire dagli anni ’80, le trivellazioni hanno fortemente ridotto il livello delle riserve sotterranee. Dal canto loro, le risorse rinnovabili, distribuite principalmente nel nord e nel centro, sono invece soggette agli effetti di un clima vulnerabile e sempre più alterato dal cambiamento climatico. È uno scenario che porta ad un’unica conclusione: il bilancio idrico della Tunisia è in deficit. Infatti secondo l’ultimo rapporto del Water Resources Institute, è classificata al 30° posto su 164 (con una media di 410 m³ di acqua pro capite all’anno) nella categoria dei Paesi esposti a un forte stress idrico. Questo stress si intensificherà con l’accelerazione demografica che porterà ad un aumento della domanda di acqua per le attività economiche, di cui l’agricoltura è il settore più avaro (80%), e per l’acqua potabile. Lo sfruttamento eccessivo, inoltre, può anche provocare la deteriorazione della qualità dell’acqua fino al suo inutilizzo per il livello di salinità troppo elevato.

Nel sud della Tunisia, l’oasi gioca un ruolo economico importante considerato il suo statuto di datore di lavoro agricolo per la maggior parte dei lavoratori. Di fronte ai limiti e alle vulnerabilità del capitale idrico della Tunisia di oggi, la sostenibilità di questo ecosistema dipende essenzialmente dalla gestione razionale del suolo e delle risorse idriche.

A Tozeur, nell’ambito della strategia nazionale di lotta contro la desertificazione, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo sostiene la buona governance delle risorse naturali per migliorare le condizioni di vita della popolazione delle oasi. Con un finanziamento di circa 5,1 milioni di euro, il “Progetto integrato di sviluppo rurale nelle delegazioni di Hezoua e Tamerza“, realizzato dal Commissariato Regionale per lo Sviluppo Agricolo di Tozeur, interviene in 18 oasi per rafforzare lo sviluppo locale partecipativo, proteggere, migliorare e diversificare la produzione dei perimetri irrigati di fronte alle nuove sfide ambientali.

In particolare, in collaborazione con il Centro Regionale di Ricerca per l’Agricoltura delle Oasi di Degueche, il progetto ha realizzato due studi sull’applicazione di una tecnica di irrigazione localizzata appositamente studiata per ridurre il fabbisogno idrico e il consumo energetico. Una volta diffusa tra i contadini dell’oasi, la tecnica permetterà di ottimizzare maggiormente l’uso dell’acqua e di combattere l’avanzata del deserto.

 

Anche se lo stress idrico minaccia la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico della Tunisia, una gestione più razionale dell’acqua è ancora possibile. È necessario monitorare la situazione, affidarsi alle innovazioni tecnologiche, perseguire approcci integrati, ma soprattutto capire la bellezza di un pozzo in mezzo al deserto.

Building Capacity: Corso internazionale avanzato applicativo su GIAHS

Il progetto finanziato da Aics intende promuovere la consapevolezza sul sistema paesistico agricolo e sui paesaggi tradizionali, attraverso corsi e attività di ricerca specialmente nei paesi prioritari della cooperazione italiana.

L’iniziativa “Building Capacity: corso internazionale avanzato applicativo su GIAHS (Globally Important Agricultural Heritage Systems) per la valutazione e la resilienza in tre diversi contesti socio-ambientali e bio-culturali: Africa, Asia e America Latina” sostiene il programma FAO GIAHS, volto alla promozione dei sistemi agricoli tradizionali, intesi come patrimoni intangibili che coniugano la conservazione della biodiversità, il rispetto delle strutture sociali tradizionali, il supporto allo sviluppo economico incentrato sulle comunità agricole locali. Analogamente a quanto realizzato dall’UNESCO in termini di patrimonio culturale, FAO GIAHS prevede la creazione di siti specifici per la conservazione attiva dei sistemi agricoli tradizionali (http://www.fao.org/giahs/en/).

L’iniziativa ha come ente esecutore il Dipartimento dei Sistemi Agricoli Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze e ha l’obbiettivo principale di diffondere la difesa dei sistemi agricoli tradizionali, attraverso la creazione di un polo accademico volto alla formazione di manager di siti FAO GIAHS e alla diffusione della tematica a livello globale.

In questo contesto è particolarmente necessario creare professionalità capaci a identificare e gestire i siti GIHAS. Questi tecnici devono possedere la capacità per preservare in modo dinamico le conoscenze tradizionali in campo agricolo, i valori delle culture locali, la diversità bioculturale e le caratteristiche del paesaggio

Per questo motivo l’AICS promuove la partecipazione al corso di master per studenti provenienti dai paesi dove l’AICS è attiva attraverso l’implementazione di progetti con 10 borse di studio.

Per la candidatura segui il link  https://www.agriculturalheritage.com/applications2022_2023/

Scadenza il 16 ottobre del 2022 e la graduatoria finale sarà pubblicata entro il 31 ottobre 2022.

Gli studenti selezionati inizieranno a frequentare il corso di master da febbraio 2023.

Firmato a Tunisi accordo di collaborazione tra MAECI, AICS e CIHEAM Bari

[c o m u n i c a t o  s t a m p a]

 Tunisi, 19 settembre 2022

Un accordo di collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e la Sede italiana del Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei (CIHEAM Bari) relativo all’esecuzione del progetto “Azioni preliminari per la costituzione di bio-territori in Tunisia”, è stato firmato il 19 settembre a Tunisi, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia. L’Accordo è stato sottoscritto dall’Ambasciatore, Lorenzo Fanara, dalla Vice Direttrice della Sede regionale dell’AICS di Tunisi, Annamaria Meligrana, e dal Direttore del CIHEAM Bari, Maurizio Raeli.

«La firma di quest’accordo testimonia il rinnovato impegno dell’Italia nel sostenere la Tunisia nel creare un modello di sviluppo inclusivo, equo e sostenibile. Preservare e valorizzare le risorse naturali nell’ottica di trovare un nuovo equilibrio tra comunità umane e territori è una delle nostre priorità in materia di cooperazione allo sviluppo», dichiara l’Ambasciatore Lorenzo Fanara.

Tra gli obiettivi del progetto “Azioni preliminari per la costituzione di bio-territori in Tunisia” vi è la promozione di iniziative di sviluppo locale a supporto di attività produttive, imprenditoriali e innovative, allo scopo di contribuire allo sviluppo di micro, piccole e medie imprese, valorizzare le risorse genetiche e naturali e il know-how locale. In risposta ad una richiesta del Ministero dell’Agricoltura, delle Risorse Idrauliche e della Pesca (MARHP) tunisino di assistenza istituzionale, tecnica e metodologica, le attività progettuali porteranno alla realizzazione di uno studio di prefattibilità, finalizzato alla costituzione di “bio-territori” in cinque aree pilota disseminate in diverse zone bioclimatiche del Paese, precisamente Hazoua (Tozeur), Majel Bel Abbes (Kasserine), Kesra (Siliana), Haouaria (Nabeul), e Sejnane (Bizerte). Caratterizzato da una componente trasversale di formazione, innovazione, divulgazione e ricerca, il progetto sarà realizzato in stretta collaborazione con la locale Direzione Generale per l’Agricoltura Biologica e permetterà di concepire delle soluzioni operative per lo sviluppo armonico di un bio-territorio nel quale la relazione uomo-ambiente si fonda sui principi ed obiettivi dell’agricoltura biologica.

La creazione di bio-territori in Tunisia, i primi nel continente africano, rappresenta un salto di qualità nella governance delle politiche e strategie di sviluppo rurale. Per la Cooperazione italiana è importante contribuire alla promozione di sistemi produttivi e di consumo a ridotto impatto, con il fine ultimo di perseguire un benessere equo e diffuso. Questo progetto s’inquadra nel Memorandum of Understanding in materia di cooperazione allo sviluppo per il periodo 2021-2023, quasi interamente dedicato al rilancio economico e sostenibile della Tunisia”, afferma la Dott.ssa Annamaria Meligrana, Vice Direttrice dell’AICS Tunisi.

«I rapporti tra CIHEAM Bari, MAECI e AICS -commenta il direttore del CIHEAM Bari, Maurizio Raelisono sempre stati improntati alla massima collaborazione e l’accordo appena siglato li rafforzerà ulteriormente. La nostra Organizzazione, che rappresenta un riferimento nel campo della formazione d’alto livello, della cooperazione internazionale e della consulenza tecnico-scientifica, si impegnerà a potenziare le capacità locali lungo l’intera filiera agricola, favorendo nuove e proficue collaborazioni con l’Italia». Con un finanziamento totale di 1 milione di euro, il progetto avrà una durata di 18 mesi.

 

CONTATTI :

Ambasciata d’Italia in Tunisia
Luigi Selandari Pasqualetti, Primo Segretario
E-mail : stampa.tunisi@esteri.it
Tel:  +216 31321836
www.ambtunisi.esteri.it

AICS Tunisi
Martina Palazzo, Communication Officer
E-mail : martina.palazzo@aics.gov.it; comunicazione.tunisi@aics.gov.it
Tel : +216 71 893 321 / 144
www.tunisi.aics.gov.it

CIHEAM Bari
Stefania Lapedota, Press Officer
E-mail: lapedotas@iamb.it  –  www.iamb.it
Tel.: +39 080 4606271 Mobile: +39 320 7157864

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Firmato l’accordo di 1 milione di euro tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Banca Mondiale per sostenere il programma di riforme in Tunisia

[Comunicato stampa]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TUNISI, 1 giugno 2023 – Oggi, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Banca Mondiale hanno siglato l’accordo dal valore di 1 milione di euro in sostegno alle attività del fondo fiduciario “Tunisia Economic Resilience and Inclusion” (TERI), realizzato dalla Banca Mondiale per sostenere il programma di riforme e rafforzare la capacità della Tunisia nel rispondere alle attuali sfide economiche e sociali.

La cerimonia di firma si è tenuta presso la residenza dell’Ambasciatore d’Italia in Tunisia, F. Saggio, che ha accolto per l’occasione il Rappresentante Residente della Banca Mondiale in Tunisia, Alexandre Arrobbio, il Direttore della Sede Regionale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Tunisi, Andrea Senatori e la Programme Manager della Banca Mondiale, Zouhour Karray.

Nell’ambito del fondo TERI, il contributo italiano è finalizzato a supportare le attività della Delivery Unit presso la Presidenza del Governo volte a coordinare ed accelerare l’attuazione delle riforme identificate dal Governo tunisino come prioritarie ed urgenti.

“La firma di questo accordo è un’ulteriore prova del sostegno a 360 gradi del Governo italiano alla Tunisia e si aggiunge agli oltre 700 milioni di euro di progetti attualmente in corso e programmati dalla Cooperazione italiana nel Paese. Nell’ambito di un approccio globale, l’accordo di oggi ribadisce l’impegno dell’Italia a sostenere il processo di attuazione delle riforme prioritarie nel pieno rispetto della volontà delle istituzioni tunisine”, ha dichiarato l’Ambasciatore Saggio.

“La Banca Mondiale è lieta di collaborare con il Governo della Repubblica Italiana per finanziare le attività della Delivery Unit in Tunisia”, ha dichiarato Alexandre Arrobbio, Rappresentante Residente della Banca Mondiale in Tunisia. “Questo progetto ci consentirà di accelerare l’attuazione delle azioni prioritarie individuate dal governo tunisino, migliorando così i servizi pubblici per i cittadini e le imprese. Ci impegniamo a proseguire la collaborazione con i nostri partner italiani per sostenere le riforme e promuovere lo sviluppo in Tunisia.”

“Grazie a questo accordo, la Cooperazione italiana, attraverso l’AICS, farà parte di uno strumento multi-partner che permetterà di cogliere collettivamente le sfide di uno sviluppo locale equo e sostenibile, di promuovere sinergie positive tra i diversi attori dello sviluppo e di ridurre la frammentazione degli aiuti”, ha dichiarato Andrea Senatori, Direttore dell’AICS Tunisi, a margine della cerimonia.

Il Governo italiano e la Banca Mondiale continueranno a collaborare per rafforzare le capacità dell’amministrazione tunisina, migliorare i servizi pubblici e promuovere una crescita economica sostenibile nel Paese.

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La Cooperazione italiana e la Banca Mondiale confermano il loro sostegno alla Tunisia tramite il rafforzamento del sistema statistico

[COMUNICATO STAMPA]

Tunisi, 18 luglio 2023

La Cooperazione italiana ha siglato ieri un finanziamento aggiuntivo alla Banca Mondiale, volto a rafforzare il sistema statistico tunisino per la raccolta, la produzione, l’analisi e la diffusione di dati statistici di alta qualità in settori prioritari. L’accordo, che si inserisce nell’ambito del “Tunisia Economic Resilience and Inclusion Umbrella Fund” (TERI), un fondo multi-donatori gestito dalla Banca Mondiale, testimonia la solida collaborazione tra le due istituzioni, basata sulla comune convinzione che dati accurati e statistiche affidabili siano un prerequisito per prendere decisioni consapevoli per lo sviluppo del Paese.

La cerimonia di firma si è svolta presso la Residenza d’Italia a Tunisi, in presenza dell’Ambasciatore Fabrizio Saggio, del Rappresentante Residente della Banca Mondiale in Tunisia, Alexandre Arrobbio, del Direttore della Sede Regionale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) a Tunisi, Andrea Senatori e del Direttore Centrale responsabile della Governance dell’Istituto Nazionale di Statistica (INS), Mohamed Frigui.

Questo accordo prevede di offrire assistenza tecnica continua all’INS, il principale organo del sistema statistico nazionale. L’obiettivo è quello di mettere l’INS in condizione di produrre e diffondere dati e statistiche rilevanti che supportino e migliorino l’elaborazione di politiche basate su dati concreti. In tal senso, tra i risultati previsti, si auspica un significativo miglioramento della capacità della Tunisia di monitorare meglio gli indicatori socio-economici, di formulare politiche solide e di attrarre investimenti nel Paese.

Con questo accordo, l’Italia conferma ancora una volta il suo impegno ad affiancare la Tunisia nel suo processo di modernizzazione e sviluppo sostenibile, utilizzando un approccio pragmatico e globale che possa rispondere alle reali esigenze del Paese“, ha dichiarato l’Ambasciatore Saggio.

Secondo Alexandre Arrobbio della Banca Mondiale, “questo nuovo accordo di finanziamento dimostra il nostro costante impegno nei confronti della Tunisia e la nostra comune convinzione dell’importanza di dati e statistiche accurati a sostegno di un processo decisionale ponderato. Siamo determinati a lavorare con i nostri partner italiani per rafforzare la capacità statistica della Tunisia e favorire il suo sviluppo economico e sociale.”

Con questo finanziamento aggiuntivo, esprimiamo la volontà di lavorare insieme alla Banca Mondiale con l’obiettivo di migliorare la raccolta e l’analisi dei dati per definire strategie di intervento più pertinenti ed efficaci allo sviluppo sostenibile della Tunisia“, ha concluso Andrea Senatori, direttore dell’AICS di Tunisi, a margine della cerimonia di firma.

Il rafforzamento dell’INS, sostenuto dalla Cooperazione italiana e dalla Banca Mondiale, consentirà alla Tunisia di progredire sulla strada dello sviluppo sostenibile e della crescita inclusiva.

>>> Scarica il comunicato stampa

Terremoto in Marocco: lanciate campagne di raccolta fondi

Alle ore 23 di venerdì 8 settembre una forte scossa di terremoto di magnitudo 7 ha scosso la regione di Marrakech in Marocco. Ad oggi si contano quasi 3.000 morti e 6000 feriti, un bilancio che non cessa di mutare. Le zone più colpite si trovano in aree montagnose rese ancora più inaccessibili dalle frane e dai danni infrastrutturali causati dalle scosse.

La macchina della solidarietà si è messa in moto da giorni. Molte ong italiane, da anni presenti sul territorio, sono già impegnate in attività di assistenza post-emergenza.

Sul sito dell’Ambasciata d’Italia a Rabat sono elencate tutte le iniziative del Sistema Italia e delle istituzioni marocchine per raccogliere fondi a sostegno delle comunità più colpite.

Lancement du projet MEDNET 4OH

COMUNICATO STAMPA – Al via il progetto MEDNET 4OH per il rafforzamento della sorveglianza sanitaria nel Mediterraneo

Il 22 ottobre 2024, presso l’ufficio regionale di Tunisi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) si è tenuto l’evento di lancio del progetto “Rete Mediterranea per una sola salute – MEDNET 4OH” (Mediterranean Network for One Health). Finanziato dall’AICS e realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (IZS Teramo) in collaborazione con il Ministero della Salute Pubblica in Tunisia e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il progetto si propone di migliorare le capacità di risposta alle emergenze sanitarie attraverso un approccio integrato One Health, che tiene conto della stretta connessione tra salute umana, animale e ambientale.

 Il cuore del progetto è lo sviluppo di una piattaforma genomica all’avanguardia, capace di monitorare in tempo reale la diffusione di agenti patogeni che rappresentano una minaccia crescente per la salute pubblica. Questa infrastruttura digitale utilizzerà metodi diagnostici innovativi sviluppati nel corso del progetto, come le tecnologie di sequenziamento di nuova generazione (NGS), per raccogliere e analizzare dati genetici in modo rapido e accurato. MEDNET 4OH si propone, inoltre, di mobilitare le risorse digitali e sociali per garantire che le informazioni sulla salute siano facilmente accessibili ai decisori, agli operatori sanitari e al pubblico.

La cerimonia di apertura si è tenuta alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia, Alessandro Prunas, del Direttore Generale della Salute Pubblica del Ministero tunisino della Salute, Abderrazak Bouzouita, del Rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in Tunisia, Ibrahim EL-ZIQ, del Direttore Generale dell’IZS Teramo, Nicola d’Alterio, e del Direttore dell’Ufficio regionale di AICS Tunisi, Andrea Senatori.

Durante il suo discorso di apertura, l’Ambasciatore d’Italia, Alessandro Prunas, ha sottolineato quanto “questo evento segni l’inizio di una promettente iniziativa che dimostra il forte impegno dell’Italia per la salute e il benessere della popolazione tunisina. […] Grazie alla collaborazione con le autorità tunisine, abbiamo l’opportunità di sviluppare strumenti e piattaforme digitali per una sorveglianza efficace e una risposta ottimale alle minacce per la salute”.

Il Direttore Generale dell’IZS Teramo, Nicola D’Alterio, ha evidenziato come “condividere risorse e conoscenze non sia solo una questione tecnica, ma una strategia essenziale per affrontare le sfide sanitarie globali nel segno della One Health. Per questo siamo orgogliosi di lavorare con la Tunisia e in futuro con i Paesi dell’Africa del nord per creare una rete di sorveglianza capace di rispondere tempestivamente alle minacce sanitarie, con benefici che andranno oltre i confini nazionali, a favore della salute pubblica dell’intera regione mediterranea”.

Il Direttore dell’AICS Tunisi, Andrea Senatori, ha ribadito infine che “l’impegno della Cooperazione italiana per il rafforzamento del sistema sanitario tunisino si riflette anche nel sostegno agli investimenti pubblici per il potenziamento dei vari servizi ospedalieri. […] Il progetto MEDNET 4OH si inserisce perfettamente in questa dinamica, mirando a rafforzare le capacità del sistema sanitario tunisino migliorando la sorveglianza sindromica e la diagnosi delle malattie infettive”.

 L’IZS Teramo, in qualità di ente esecutore avrà un ruolo chiave non solo nell’implementazione tecnica della piattaforma, ma anche nella formazione del personale sanitario e tecnico delle istituzioni tunisine coinvolte: l’Istituto Pasteur di Tunisi, l’Ospedale Charles-Nicolle, l’Osservatorio Nazionale delle Malattie Nuove ed Emergenti e gli Ospedali Universitari di Monastir e Sfax. L’obiettivo è creare una rete regionale che promuova la collaborazione tra Paesi mediterranei, grazie alla condivisione delle migliori pratiche e alla maggiore resilienza contro le minacce sanitarie globali.

L’OMS avrà un ruolo strategico nel facilitare il coordinamento tra le istituzioni sanitarie locali e garantire che le attività siano integrate con le politiche sanitarie globali, supportando l’implementazione di pratiche standardizzate a livello internazionale.

Il progetto, che avrà una durata di tre anni, rappresenta un passo importante verso una gestione più efficace delle malattie infettive emergenti e riemergenti nella regione mediterranea. Le ripercussioni positive si estenderanno anche all’Italia e ad altri Paesi europei, contribuendo a migliorare la resilienza dei sistemi sanitari regionali e internazionali, con benefici per la salute pubblica a lungo termine.

 

Per maggiori informazioni sul progetto: izs.it

 Contatti Ufficio stampa

Manuel Graziani, Addetto Stampa IZS

Email: comunicazione@izs.it

 

Sarah Corti, Communication Officer AICS

Email : sarah.corti@aics.gov.it

 

 

Cooperazione italo-tunisina : firmato il nuovo Memorandum d’Intesa 2021-2023

Lo scorso 16 giugno è stato firmato a Roma dai Ministri degli Affari Esteri tunisino e italiano, Othman Jerandi e Luigi Di Maio, il nuovo Memorandum d’intesa in materia di cooperazione tra Italia e Tunisia, un accordo che fissa obiettivi, orientamenti strategici, settori d’intervento e risorse finanziarie per il triennio 2021-2023.

Con un sostegno finanziario di 200 milioni di euro, l’accordo mira a stimolare i motori di una crescita socio-economica che rafforzi la resilienza del popolo e la prosperità del paese, che valorizzi il capitale umano, che promuova una gestione razionale e sostenibile delle risorse, che sostenga l’innovazione e che riposizioni la Tunisia sui mercati internazionali.

La cooperazione italo-tunisina ha una lunga storia cominciata alla fine degli anni ’80. Da allora, la Tunisia è rimasto un Paese prioritario per la Cooperazione Italiana, tenuto conto dei legami commerciali, culturali e storici privilegiati tra i due Paesi della regione mediterranea. Con la firma del nuovo accordo, l’Italia riconferma il suo impegno a sostenere la Tunisia e ad affrontare le conseguenze generate dalla pandemia COVID-19.

Ascoltiamo il messaggio di Andrea Senatori, Direttore della Sede regionale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) a Tunisi.

Comunicato stampa in FR

Sei strutture sanitarie chiave nei distretti libici di Ghat e Zawyia vengono potenziate grazie ai fondi dell’Unione Europea

Tripoli, 29 novembre 2021

Oggi, a Tripoli, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS ha celebrato la chiusura del progetto di riabilitazione di sei strutture sanitarie nei distretti libici di Ghat e Zawyia. Seppure distanti sulla cartina geografica – il Distretto di Ghat è situato nell’estremo sud-ovest della Libia lungo il confine con l’Algeria, mentre Zawyia si trova a poche decine di chilometri da Tripoli – queste due regioni hanno condiviso a lungo la condizione di generalizzata precarietà dell’offerta sanitaria pubblica e l’urgenza di un’azione mirata e risolutiva.

Un contributo sostanziale è arrivato dall’AICS, che grazie ai fondi dell’Unione Europea (EU Trust Fund for Africa), ha lavorato insieme alle Organizzazioni Non Governative (ONG) Helpcode e Organization of Development Pioneers (ODP) per restituire alla comunità delle cliniche più efficienti. Queste ultime, infatti, sono state potenziate dal punto di vista infrastrutturale, col rifacimento e la messa a punto dei sistemi idrico ed elettrico; dal punto di vista operativo, con la fornitura di moderne strumentazioni, e in termini di know-how, mediante la formazione specializzata del personale medico e paramedico.

Intervenendo a supporto di un diritto fondamentale delle comunità, il diritto alla salute, questo risultato contribuisce ad alleviare le preoccupazioni e le sofferenze di migliaia di pazienti in condizione di necessità, garantendo a tutti un servizio sanitario più completo e tempestivo.

Il rafforzamento del sistema sanitario è tra gli obiettivi prioritari dell’impegno dell’AICS in Libia, nonché il cuore del programma di cooperazione delegata Baladiyati (“La mia municipalità”): quest’ultimo, grazie ai fondi dell’Unione Europea, ha permesso all’AICS di realizzare oltre 100 interventi mirati a garantire un accesso inclusivo ai servizi di base in 27 municipalità dislocate in tutto il Paese.

Nota: le strutture sanitarie oggetto degli interventi sono: il Ghat Health Center, la Awainat Health Facility e la Tahala Health Facility, nella regione di Ghat; Abu Sorrah Village Hospital a Zawyia Centro; Al Harsha Health Centre a Zawyia Ovest; Bir al Ghanam Village Hospital a Zawyia Sud.

 

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Background:

Il programma “Recovery, Stability and Socio-economic Development in Libya – Baladiyati” prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro del Fondo Fiduciario dell’Unione Europa (EU Trust Fund) per l’esecuzione di oltre 200 interventi mirati a rafforzare i servizi di base nei settori sanitario, educativo e idrico-igienico (WASH) in 27 municipalità libiche dislocate lungo le principali rotte migratorie. In questo quadro, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS gestisce 22 milioni di euro e svolge il ruolo di capofila nel coordinamento del programma, che viene realizzato al fianco delle agenzie delle Nazioni Unite UNDP (18 milioni) e UNICEF (10 milioni).