Tunisia • contesto

Il Paese

Situata tra Mediterraneo e Sahara, la Tunisia è il più piccolo stato del Maghreb e conta quasi 12 milioni di abitanti. Secondo i più recenti dati, è il secondo Paese della regione maghrebina - dopo l’Algeria - per indice di sviluppo umano (95º posto).

La Tunisia è stato il primo Paese della regione a vivere nel gennaio 2011 un profondo sconvolgimento politico e l’inizio di una nuova era di democratizzazione. Infatti, la rivoluzione dei gelsomini ha segnato la fine di un regime che aveva governato per 25 anni consecutivi. Nell’autunno dello stesso anno sono state indette le elezioni per l’Assemblea costituente, i cui lavori si sono conclusi il 26 gennaio 2014 con l’approvazione della nuova Costituzione, sigillo della neo Repubblica Parlamentare.

A lungo considerata come una storia di successo economico nella regione del Mediterraneo, l’economia di mercato della Tunisia ha attraversato, dall’indipendenza ad oggi, un profondo ammodernamento, diversificando la sua produzione domestica (principalmente dominata dall’agricoltura e dall’estrazione di materie prime) e stimolando al contempo le esportazioni, gli investimenti esteri, il turismo e, in misura minore, l’industria manifatturiera.

Purtroppo, però, a un decennio dalla destituzione del presidente Zine El-Abidine Ben Ali, la Tunisia si trova ancora una volta ad attraversare una fase particolarmente instabile della sua vita politica, combinata ad una crisi socio-economica latente che si è aggravata con la pandemia da COVID-19 e le recenti ripercussioni del conflitto russo-ucraino sulla sicurezza alimentare.

L’insieme di queste condizioni ha portato ad un aumento del tasso di disoccupazione, tornando ai livelli raggiunti al tempo della rivoluzione del 2011 e colpendo perlopiù la popolazione giovane e proveniente dalle zone più marginali del Paese.

 

Il contributo italiano

L’Italia è uno dei principali partner bilaterali della Tunisia in materia di cooperazione allo sviluppo. La Cooperazione Italiana è stata ininterrottamente presente nel Paese sin dalla sua istituzione alla fine degli anni ottanta. Si è storicamente concentrata sul sostegno al settore privato, sul rafforzamento degli investimenti pubblici, nonché sul supporto allo sviluppo rurale, in particolare nelle regioni meridionali del Paese.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ha rafforzato l’impegno della Cooperazione italiana attraverso il nuovo Memorandum d’intesa (MoU) per il periodo 2021-2023, firmato il 16 giugno 2021 a Roma durante la visita ufficiale del Ministro degli Esteri tunisino in Italia ed entrato in vigore l’1 febbraio 2022. Con un importo totale di 200 milioni di euro (di cui 150 a credito e 50 a dono), la Cooperazione italiana ha così confermato il suo impegno a sostenere il Governo tunisino nella lotta contro la povertà e nella creazione di un modello di sviluppo inclusivo, equo e sostenibile che metta al centro delle priorità la valorizzazione del capitale umano e delle risorse naturali.