Accordi di conversione del debito
Con il nuovo millennio, l’Italia si è impegnata principalmente nell’implementazione degli Accordi di Conversione del Debito con il Governo algerino. Il primo, siglato nel 2002, ha permesso di investire 82 milioni di euro di debito nella realizzazione di 34 progetti di sviluppo, portando alla costruzione di 20 impianti per la gestione dei rifiuti solidi urbani, 4 centri e residenze universitarie, 5 scuole e 5 complessi sportivi. Un secondo Accordo, siglato nel 2011, prevede la creazione di un Fondo di contropartita italo – algerino (FIA) attraverso la conversione di 10 milioni di euro in valuta locale per conto del Ministero delle Finanze algerino. Nell’ambito dell’Accordo verranno realizzati progetti di pubblica fruibilità nei settori dell'alimentazione scolastica, della salute, dello sviluppo, dell’artigianato e dello sport.
Risposta alla crisi Saharawi
Benché l’Algeria non sia annoverata tra i Paesi prioritari nei più recenti documenti programmatici, la Cooperazione italiana ha contribuito nella risposta alla crisi Saharawi sostenendo il lavoro delle agenzie della Nazioni Unite, quali UNHCR, PAM e UNICEF, impegnate a garantire una vita dignitosa a questo popolo. Attraverso una rete di partner operativi nell’area, infatti, le agenzie realizzano attività volte a garantire la sicurezza alimentare e l’accesso ai servizi educativi e sanitari di qualità.
Sul canale multi-bilaterale, la Cooperazione italiana ha sostenuto le attività del PAM e dell'UNICEF, due delle organizzazioni maggiormente impegnate a fornire assistenza alla popolazione rifugiata saharawi. Nello specifico, l’Italia ha supportato le attività del PAM in Algeria attraverso un contributo annuale di 500.000,00 euro a valere su fondi emergenza nel 2019, nel 2020 e nel 2021, a cui si è aggiunto un finanziamento di 1 milione di euro nel 2022. Le attività realizzate hanno l’obiettivo di soddisfare i bisogni alimentari dei rifugiati saharawi particolarmente vulnerabili, con attenzione particolare allo stato nutrizionale delle donne incinte e dei neonati, in linea con l’Interim Country Strategic Plan (ICSP) 2019 – 2022 per l’Algeria del PAM. Con l’UNICEF, invece, la Cooperazione italiana collabora dal 2018. Con un contributo complessivo di 3 milioni di euro, l’Italia supporta UNICEF per interventi volti a sostenere il settore educativo e quello sanitario, attraverso il miglioramento dell’offerta didattica e la fornitura di materiale educativo per tutti i bambini, e la somministrazione di vaccini volti a immunizzare i minori. Nel biennio 2019-2020, si è realizzata una scuola primaria a Layoune e alcune strutture igienico-sanitarie di un centro per bambini con disabilità ad Aousserd sono state riabilitate e messe in sicurezza. Nel 2022, l’Italia continua a promuovere la frequenza scolastica attraverso un miglioramento dell’offerta formativa e la distribuzione di materiale per alunni e docenti, nonché a garantire una profilassi sanitaria per consentire ai bambini di andare a scuola in sicurezza
UNICEF inoltre lavora da molti anni in partnership con la OSC italiana CISP, coinvolta in diversi progetti nei settori educativo e WASH, promuovendo le corrette pratiche igieniche per mitigare i rischi di infezione, rafforzando l’offerta didattica, valorizzando la cultura saharawi e promuovendo i diritti dei rifugiati.
Altra organizzazione italiana molto impegnata a sostenere la popolazione saharawi è Africa’70, che ha recentemente concluso un progetto triennale dal titolo “Cibo e lavoro: autoprodurre con dignità”. Tale progetto, finanziato dall’AICS per un valore di circa 1 milione di euro, ha fornito strumenti e tecniche per un’autoproduzione agricola sostenibile, garantendo alle famiglie saharawi coinvolte un’alimentazione più diversificata ed equilibrata. Ad oggi, il progetto ha inoltre rafforzato gruppi informali di donne nella produzione e commercializzazione di alimenti, nonché favorito un maggior coinvolgimento delle istituzioni locali in tema di nutrizione.